Alessandra Amoroso: Accade di tutto!

Altro che …Estranei a partire da ieri! Alessandra Amoroso conosce molto bene il suo pubblico e i suoi fans sanno quanta passione e quanto amore ci sia nei suoi dischi e nei suoi live. 

A Torino, ieri sera, Alessandra ha segnato un altro successo. Al Pala Alpitour con il suo “Tutto Accade Tour” è andata in scena con uno show ricco e articolato. D’altro canto, avere nella band anche il direttore artistico significa dare una forte impronta spettacolare a ogni esibizione. Davide Aru (anche alle chitarre) ha infatti disegnato un palco e uno show dove la cantante salentina ha potuto esprimersi al meglio, dominando musica e scena. 

Il palco ripercorreva e riproduceva, adattato ai palazzetti del tour invernale, quanto già visto a San Siro lo scorso luglio. Alessandra Amoroso allora aveva preparato il tour raccontando di quando si vedeva davanti allo specchio, a casa, da bambina, a cantare con il phon come microfono con un video di emozioni e ricordi, atmosfere di nostalgia che lanciavano uno spettacolo dinamico. Da sola al centro di San Siro, vestita di luce con i traccianti che disegnavano sul terreno di gioco la sua storia, presentava uno show destinato e restare nella memoria di chi l’ha amata da subito alla prima esibizione ad Amici. 

In una sua intervista, Alessandra Amoroso aveva raccontato che il tour era il racconto di una “Alessandra 2.0 perché quando ho iniziato il mio nuovo percorso personale, ho capito che dovevo cambiare prospettiva e ho vissuto un meraviglioso incontro con la vita. Oggi vedo una donna consapevole, sicura, forte. La cosa meravigliosa di “Tutto accade” è che tante canzoni sono arrivate prima di molti fatti poi realmente accaduti nella mia vita, quindi c’è stata una magia totale tra me e la musica”.

Ieri a Torino, questa consapevolezza si è concretizzata in un concerto vibrante ed intenso, ricco. La Amoroso, sexi e sensuale nei suoi cambi d’abito ha cantato la sua storia sintetizzandola in due ore di musica, balletti e messaggi sociali di attualità: l’accettazione di sé stessi (ne aveva già parlato ricordando il percorso che l’aveva aiutata psicologicamente), il cyberbullismo, la violenza domestica e l’amore universale. E poi naturalmente i ricordi della sua comunità le sue origini salentine, la sua vita vissuta a cavallo dell’Italia. 

Lo show è stato interattivo con una band in forma. Ritmica generosa e incalzante con Ronny Aglietti al basso e Dado Pecchioli alla batteria; e poi Roberto Bassi alle tastiere, Luciana Vaona e Pamela Scarponi ai cori; infine, alle chitarre, Davide Pieralisi, Alessandro Magnalesche e Davide Aru che ha disegnato uno spettacolo con 90 ballerini e 47 elementi d’orchestra.

Alessandra amoroso

Alessandra Amoroso: uno show internazionale.

Lo show non aveva nulla da invidiare alle grandi produzioni internazionali: 600 corpi illuminanti, un laser show di ultima generazione, 400 metri quadrati di led, insieme ad automazioni per la movimentazione degli schermi ed effetti speciali e due palchi: il main stage dove Alessandra Amoroso ha cantato e ballato per gran parte dello show e poi il piccolo palco aggettante sotto gli spalti, verso ed in mezzo al pubblico. 

Torino è stato un successo annunciato per Alessandra Amoroso che qui ha trovato ad attenderla quasi una grande festa e un affetto che di cui lei ha più volte ringraziato il suo pubblico capace di cantare in coro l’intera scaletta, da Immobile, a Stupida, Estranei a partire da ieri, Senza nuvole, Amore puro, Sul ciglio senza far rumore fino a Segreto, Stella incantevole e Difendimi per sempre.

Last but not least, sul palco del PalaAlpitour è salita Ginevra, una giovane cantante ed autrice torinese che si è esibita nell’ambito di un’iniziativa congiunta tra Alessandra Amoroso e Spotify EQUAL. La cantante salentina ha infatti voluto che in ognuna delle 13 tappe del tour ci fosse un messaggio forte e significativo per stimolare interesse sul gender gap, secondo lei ancora troppo alto nella musica italiana. E così, ogni show si apre con una nuova artista italiana per una musica di pari opportunità e senza distinzioni di genere.  

E anche questa è una sensibilità delicata e di buon auspicio per gli anni a venire e le generazioni future. 

La fotogallery della serata è a cura di Renata Roattino @jhonninaphoto

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