COMA COSE. UN MERAVIGLIOSO MODO DI INCONTRARSI.

Coma Cose: ovvero, quando partendo da un negozio di borse, si arriva a Sanremo in modo naturale! 

Si, perché il duo che ha finito Sanremo 2023 al 13° posto con il brano L’addio che però vince il premio Sergio Bardotti per il miglior testo e il premio Lunezia per il valore musical-letterario, nasce nella boutique in cui sia Fausto Zanardelli aka Fausto Lama che Francesca Mesiano aka California, si sono conosciuti facendo i commessi. 

Ancora una volta le vie della musica sono infinite e imperscrutabili. Il caso ci mette del suo e fa trovare la strada a un duo che aveva già usato spartiti e casse acustiche, con due sogni in musica su strade differenti prima di congiungersi. 

I Coma Cose, ieri sera erano a Torino, al teatro Concordia, per una delle tappe del loro tour che li sta portando in giro per l’Italia in un viaggio che unisce l’amore per la musica e quello tra i due che si sono promessi sposi sul palco dell’Ariston.

La musica indie dei Coma Cose è immediata, avvolgente. Sul palco lo spettacolo corre in modo apparentemente naturale, senza forzature, in un impasto e alternanza di voci modulate e armonizzate per non andare mai “oltre” il limite, anzi quasi un carezzato che gioca tra loro e con il pubblico mentre sul fondale si illuminano due grandi “C”.

I due hanno imparato a convivere con una semplicità naturale nel rapporto con la musica e tra loro, con il pubblico e con la vita. Mentre cantano si nota la sintonia, non c’è forzatura di ruffianerie alla moda ma anzi la capacità stilistica di creare un mondo coerente tra forma e contenuto.

Anche a Torino l’atmosfera in certi momenti è stata rarefatta, quasi sospesa e intima, con una afflato che è condivisione prima ancora che partecipazione sfrenata. Questo non vuol dire che sia mancato l’entusiasmo, ma il concerto è un rapporto in cui è fortissimo il gioco di scambio tra pubblico e performer. 

Coma Cose: un meraviglioso modo di incontrarsi tour.

Il tour si intitola “Un meraviglioso modo di incontrarsi” e ovviamente in scaletta non mancano L’addio, pezzo (che è già disco di platino) e Chiamami, che ci ha molto convinto nel live. California e Fausto cantano con una base solida, forte, dove la ritmica di basso e percussioni in certi momenti è “animale” duro e puro. 

Tuttavia, i testi sottolineano invece la loro attenzione a una generazione che non sempre si riconosce nei modelli proposti, che trascorre giornate tra piccole o grandi difficoltà quotidiane che si aprono ai desideri nascosti, alle parole non dette. Una generazione che è vitale nell’amore per le proprie passioni, ma sa concedersi respiri profondi, come quelli suggeriti dal violoncello suonato live a sottolineare una malinconia sottesa; una dolcezza che si offre e racconta in modo disarmante, nel toccante momento unplugged con Fausto al piano che sottolinea con tasti sfiorati la voce di California in Zombie al Carrefour. 

I Coma Cose stanno bene insieme e si vede sul palco. Trasmettono armonia, serenità, consapevolezza del momento. Il loro tour racconta una musica che trasmette senza imporre, che vive di attimi e parole che sanno portare in una dimensione dove tutto trova compimento come per magia: un incastro che racconta e lascia immaginare futuri possibili. E non per nulla, chiudono il concerto con Sei di Vetro, un pezzo il cui testo è una promessa che non lascia spazio ai dubbi: “nei vestiti in cui ti nasconderai; nei tuoi cambiamenti; nei capelli che colorerai; nei tuoi giorni più spenti …lasciali indietro”. 

Loro si sono lasciati indietro un passato che vendeva sogni e oggetti ad altri. Per andare avanti verso i sogni propri che pian piano stanno realizzando. 

La fotogallery della serata è a cura di Renata Roattino @jhonninaphoto

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