Qualunque sia il vostro orientamento, non potrete restare insensibili a questa notizia che riguarda il 4 settembre
Oggi, infatti, è la “giornata internazionale del benessere sessuale”, promossa, come ogni anno, dall’Organizzazione Mondiale della Sanità: un’occasione per ricordare quanto una vita sessuale soddisfacente e appagante sia importante per la salute psico-fisica degli esseri umani.
La domanda è se, in realtà, abbia ancora un senso nel 2020 questa “celebrazione” visto che si vive in un’epoca di emancipazione sessuale, parità dei diritti, e soprattutto una libertà illimitata di scelta di modalità e compagnia.
Contrariamente a quello che si potrebbe pensare, siamo ancora in una fase dove resistono tutt’ora parecchi tabù e retaggi.
Intanto l’abitudine è di parlare sempre al femminile, ma ricordiamoci che ci sono anche gli uomini che possono essere non soddisfatti, sebbene le pulsioni maschili siano più “basiche ed elementari”…
Per esempio, un retaggio presente a tutt’oggi, è che si incontra ancora disagio a parlare di sesso e di problemi ad esso potenzialmente legati, sia in famiglia che, addirittura, davanti al medico.
Questo per almeno una persona su 3.

Il benessere sessuale non ha differenza di sesso: lo si potrebbe definire come un obiettivo da centrare, un percorso da trovare per arrivare all’appagamento e alla soddisfazione senza preoccupazioni, che sia positivo sia a livello fisico che mentale, per un perfetto connubio.
Ma i nemici di questo “stato mentale” ci sono e stanno sempre in agguato: si chiamano tabù.
Famiglia, società, religione, pressione indotta non contribuiscono certo alla serenità; allora nascono i problemi legati ai conflitti fra i desideri e l’educazione ricevuta, per esempio, difficoltà di interazione col prossimo, accentuata dallo smodato uso dei social che snaturano l’essenza dell’incontro.
Il lockdown ha accentuato l’uso di questi mezzi palliativi e, se da una parte ha sfatato molti tabù nei comportamenti con conseguenze rischiose, quali il sexting e la pornografia e l’incontro online (dating) ha dominato il “mercato”, divenendo l’alternativa all’incontro fisico, negato dal distanziamento sociale obbligatorio.

Insomma fra annessi e connessi, senza voler prendere il posto del Dr. Freud, possiamo dire che il malessere sessuale si rivela quando l’incontro con l’altro sesso (o il partner potenziale) crea ansia, o cala il desiderio di confronto con l’altro, o crea disagio, inducendo alla fine all’astinenza.
Però allo stesso modo, uguale e contrario, anche l’abuso del suddetto che si tramuta in dipendenza, crea malessere.
Senza la presunzione di risolvere i problemi del mondo, ci fa piacere augurarvi buona giornata internazionale del benessere sessuale