Milano ospiterà, grazie a Gaggenau hub, la prima mostra personale di Julia Bornefeld, una fra le artiste tedesche più interessanti, nota per le colossali installazioni nelle quali miscela femminismo, mito e scultura.
Apre giovedì 8 ottobre, al pubblico, la mostra “Leda e il Cigno Nero” quale testimonianza dell’impegno di Cramum a sostegno dell’arte al femminile.
Proprio in concomitanza con la Milano Design City, Gaggenau e Cramum inaugurano in settimana, con un vernissage digitale aperto a tutti in live streaming, la personale di Julia Bornefeld a cura di Sabino Maria Frassà, “Leda e il Cigno Nero” terza esposizione del nuovo ciclo di quattro mostre “On-Air.
Il presente è il futuro del passato”, progetto artistico e culturale che animerà il Gaggenau DesignElementi Hub per tutto il restante 2020 realizzata in collaborazione con il progetto non profit Cramum.

E’ questa la prima mostra personale meneghina dell’artista, nota a livello internazionale per aver portato nella scultura il dibattito femminista.
«Julia Bornefeld è l’artista dell’indefinito e dell’indeterminazione, maestra nel sintetizzare e far coesistere la razionalità e il peso della materia con l’irrazionalità e la leggerezza del pensiero – spiega il curatore Sabino Maria Frassà – L’impeto e le forme delle sue opere partono sempre da forme e oggetti comuni come piume, uova, valigie, ombrelli, uccelli per raccontare qualcosa al di là di ciò che si vede. L’artista non progetta mai i suoi lavori, ma vive di fulminee intuizioni in grado di raccontare l’universo, richiamando forme universali e immagini archetipali».
Julia Bornefeld ha pensato di narrare usando le piume, protagoniste della mostra, la fragilità e la resilienza dell’umanità di fronte alle avversità, un tema mai tanto attuale come ai nostri giorni. Al fianco di opere storiche sarà possibile scoprire un corpo di opere inedite, realizzate durante il lockdown, in cui l’immagine del cigno nero, che rappresenta l’evento inatteso che stravolge tutto, si fonde con il mito di Leda, simbolo di una donna e di un’umanità che sa reagire e andare avanti.

(©Collectorsagenda.com)
L’artista spiega con queste parole la mostra e la sua filosofia di vita:
«Il nostro vivere è un inarrestabile viaggio senza alcuna meta prestabilita. L’unica cosa che possiamo fare è imparare a viaggiare con valigie leggere e con un ombrello che ci protegga permettendoci di continuare a camminare».