L’idea non è nuova, e su questo possiamo essere d’accordo, ma oggi, a Vicenza c’è Mezcal Social!
Il primo “appartamento” adibito a spazi ristorativi “intimi” lo vidi a Tel Aviv, quarant’anni fa. E poi a Istanbul, Hell’s Kitchen a New York (quando non era il quartiere “alla moda” di oggi), a Cuba e in Sud America. Insomma, in tutti quei posti dove ci si doveva, e in certi casi ci si deve – ancora – ingegnare per guadagnarsi il pane.

Alcuni di questi posti, avevano un fascino particolare: i mobili di casa, la luce soffusa di vecchie abat-jours, la sensazione di essere a casa di amici e un cibo autentico, casalingo. In Italia questo “format” non è mai stato cavalcato. Ricordo solo, sempre molti anni fa, quando facevo il militare in Friuli, una anziana signora che apriva la propria sala da pranzo, nel suo vecchio cascinale, a noi soldatini cucinando, alla domenica e per poche lire, il pranzo.
Noi italiani preferiamo il ristorante tradizionale; quello rumoroso, con tanti tavoli. Quello dove, a volte, aspetti anche un’ora per mangiare. A Vicenza, città dove il gusto dei vicentini e la loro cultura del “bien vivre” ha dato, negli ultimi anni, vita a locali di alto livello, Alessandro Marin, che ha già all’attivo due ristoranti messicani ed altre attività, ha creato il Mezcal Social, un piccolo “ristorante particular”, di cucina sempre messicana, all’interno di un appartamento.

Una “Next door experience”, come l’ha definita, facendone il motto del locale. Alessandro è appena partito con questa nuova avventura (il 27 ottobre) e ha aperto le porte a 16 clienti, tanti sono i coperti di questa location di atmosfera. Ha curato personalmente gli spazi, gli arredamenti, le raffinate suppellettili e, soprattutto, le pietanze che cucina direttamente, nell’open space, sotto lo sguardo interessato degli ospiti del Mezcal Social.
“Tostada de tinga poblana”, “Sopa de guias”, “Tacos de gambas” e “de pulpo”, “Mixiote de pollo”, “Tacos de conchita e carne”.
Tutte ricette che ha imparato durante i suoi viaggi gastronomici in Messico e che, con passione e abilità, cucina in prima persona. Il suo percorso culinario è stato assolutamente interessante e l’attenzione nella scelta delle materie prime, la cura nella loro lavorazione e la creatività interpretativa, sono riuscite a centrare l’obiettivo di far dimenticare di essere a Vicenza facendo tuffare i commensali direttamente a Ciudad de Mexico, Los Angeles, o in qualche altra città cosmopolita del mondo.
Quando ci parli, Alessandro ti riempie di entusiasmo e quando gli chiedi: “perché hai aggiunto questo impegno del Mezcal Social, alle tue già numerose attività?”, lui ti risponde: per passione!
E la passione si nota fin da subito: quando ti accoglie e ti porta su per le scale fino a raggiungere il “suo spazio”, il “suo gioco”, la “sua voglia di farti star bene”, offrendoti un Mezcal preso dalle mensole dove tiene solo bottiglie con liquori di alta gamma.

Forse, questa sua avventura, dettata dalla semplice passione, ha seguito anche l’istinto che guida ogni bravo imprenditore. In un momento come quello che stiamo vivendo, dove i costi delle utenze, delle materie prime, della manodopera stanno schiacciando le attività di molti dei miei amici ristoratori, è la giusta soluzione: ridurre gli spazi, aprire piccoli “ristoranti particolari”, offrire qualità e accoglienza in ambienti intimi, domestici.
Naturalmente, come fa Alessandro, rispettando le regole e le Leggi, sperando che chi le fa non venga, come al solito, spinto dall’irrefrenabile desiderio di spingere il bottone che sblocca la calamita che trattiene la “wrecking ball” della burocrazia e che frena appassionati imprenditori italiani ad investire e a mettersi in gioco con splendide iniziative come questa!

Quando chiedo a Alessandro se sia stato contento di come fosse andata l’inaugurazione, mi risponde: “grazie mille… si è stata una bellissima serata si sono divertiti tutti … e alla fine erano tutti amici (sorride); quella è la cosa più bella… il tema era il social!”.
Volete provare ? date un colpo di telefono al Mezcal Social: 0444 303888. Y …buen provecho!