Col Alto, Alta Badia, Corvara. Uno dei luoghi d’eccellenza per le vacanze non solo invernali. Offre spunti meravigliosi ogni periodo dell’anno, ma la storia di questo luogo viene da lontano.
Nella seconda metà del XVIII secolo alcuni giovani iniziarono a scalare le Dolomiti e ad accompagnare sulle montagne i primi “stranieri”, gli antesignani dei turisti.
Venendo più verso i nostri tempi, i primi sviluppi del turismo vennero attorno al 1908, quando Franz Kostner, guida alpina formatasi in Austria, rilevò l‘Hotel Posta di Corvara dando di fatto origine al turismo moderno.
Negli anni trenta venne aperta a Corvara la prima scuola di sci e nel 1938 il primo impianto di risalita a Col Alto, una slittovia che trasportava in vetta le persone.
Nel 1946 venne costruita sul Col Alto la prima seggiovia d’Italia che entrò poi in funzione nel 1947.
E’ proprio qui, che sorse l’Albergo Pensione Col Alto, ancor oggi così chiamato, ma divenuto un resort contemporaneo, ampliato e sempre più modernizzato, giunto alla terza generazione di gestori, come racconta Stefano Pezzei, della famiglia che da sempre possiede e gestisce questo gioiello “badiot”.
Il dinamismo della gestione alberghiera altoatesina qui trova una vera quintessenza.
Una visione che va ben oltre il classico hotel con tutto ciò che gli gira intorno.
«In questi 70 anni andò aumentando il numero di hotel, alberghi, rifugi e pensioni. L’Alta Badia si trasformò in una destinazione turistica internazionale d’alto livello, ma conservando le nostre radici, cosa di cui andiamo molto fieri – sottolinea Stefano Pezzei – Proprio da quella pensione oggi si è evoluto l’Hotel Col Alto, Corvara (4 stelle Superiore), che ci piace considerare struttura storica della valle altoatesina. Era il 1938, quando il nonno iniziò questa attività e da allora è cresciuto diventando un albergo a misura di sportivi e amanti della montagna, vicino alle piste da sci e ai magnifici sentieri dell’Alta Badia».
Si trova all’ingresso di Corvara e immediatamente si capisce quanto strategica sia la posizione.
Col Alto offre un centinaio di camere, di cui 20 superior rinnovate completamente nel 2019 e30 camere collocate nella dependance Martagon collegata al corpo centrale da un tunnel sotto la strada, dove si trova anche l’accogliente spa.
L’Alpine Allure, il mood che regna al Col Alto lo si intuisce appena si entra.
Partendo, ad esempio, dai materiali utilizzati per ammodernarlo, materiali locali, originali ed anche antichi.
Tra le suite, tutte sottoposte a restyling, spiccano le Wellness (60 mq), dotate di sauna privata e con vista sul gruppo del Sella e sul passo Gardena, le due suite Sellaronda (50 mq), con due bagni per venire incontro alle esigenze delle famiglie più numerose, e la magnifica suite Panorama (100 mq), la chicca qui è senza dubbio la scenografica vasca whirlpool sulla terrazza, l’interno poi ha un’atmosfera molto romantica, con tanto di caminetto in legno.
«Abbiamo una decina di tipologie di stanze. Non siamo un family hotel, ma siamo attrezzati per tenere i bambini con miniclub e in alta stagione animazione dedicata – prosegue Pezzei – Per quanto riguarda le aree comuni, a disposizione degli ospiti, anche non dell’hotel, c’è una accogliente cigar-lounge che regala un’ampia scelta di sigari, da abbinare a cioccolata, rum e liquori e l’Iceberg Lounge, il cocktail-bar perfetto dall’aperitivo al dopo cena, attiguo, al bar dell’hotel, centro della vita sociale, con 5 sere su 7 musica dal vivo».
E’ la parte più accattivante quella che recitano i due bar dell’hotel.
L’Iceberg Lounge, tipica ed animata apres ski, specializzata in cocktails sofisticati, preparati con prodotti ricercati e di altissima qualità, è il punto di riferimento per le serate più frizzanti di Corvara. Gli fa da contraltare il Bar Col Alto, molto più “riservato” che però sa sorprendere con una vastissima selezione di distillati.
Quindi, qui, bere bene è ormai tendenza. Grazie ai due bartender Domenico Barone e Giovanni Rinaldi, esperti tiky e mixologist he danno vita all’’Alpine Allure, la filosofia del Col Alto, che continua a declinarsi con passione a casa Pezzei fin dal 1938.
L’hotel è un sapiente mix, come fosse un cocktail, di glamour moderno e tradizione altoatesina, l’amore per la montagna e una lunga esperienza di ospitalità, questi sono gli ingredienti che continuano a fare del Col Alto un’icona di stile.
L’iceberg Lounge, punto di ritrovo in valle aperto agli ospiti esterni, è specializzato in cocktail sofisticati. Il grande bancone in granito russo rimanda ai colori del ghiaccio e regala un’atmosfera frizzante nella quale Domenico Barone ha creato il signature cocktail, il Gin Tonic Col Alto, inserendo fra gli ingredienti spume particolari, con un posto di riguardo riservato alla fantasia, senza tralasciare alcuni classici.
Al Bar Col Alto, la scoperta dei distillati
Dal design alpino, in cui elementi tradizionali si armonizzano con linee contemporanee, il Bar Col Alto è una vera riserva di distillati. Qui la selezione di grappe, whisky, rum e cognac è vastissima e vengono organizzate degustazioni per consentirne la scoperta. Per la carta dei cocktail Domenico Barone si è concentrato su di una selezione di grandi classici sia vintage che moderni. In un’atmosfera scaldata dal bancone in legno massiccio e soprattutto dal caminetto in pietra, ogni settimana c’è la serata con piano bar.
Ma non è tutto: fra i primi in Badia, a Col Alto hanno sviluppato il concetto wellness.
L’hotel mette a disposizione una grande piscina coperta con idromassaggio ai sali marini, oltre a stube finlandese, bagno turco, grotta ai vapori di sali marini, laconium-tepidarium, percorso Kneipp, docce emozionali, grotta del ghiaccio e due sale per il relax. A tutto questo vanno aggiunti i trattamenti nella rinnovata area beauty e massaggi La Natüra.
«L’Alto Adige è ormai divenuto un luogo dove la cucina assume parte preponderante nella vacanza. Non potevamo esimerci dal proporre una ristorazione di livello – ancora Stefano Pezzei – Il ristorante dell’hotel, affidato allo chef vicentino Andrea Bedin, propone una cucina improntata ai sapori della tradizione italiana, con molte incursioni nella tradizione ladina e altoatesina. Dagli immancabili canederli, proposti anche come aperitivo in una miriade di varietà, alla linzer torte con farina di nocciole, senza glutine, passando per gli sfiziosi cajincí aréstis i ravioloni tipici della vallata o ancora le fettuccine di grano saraceno servite con ragù di cervo».
E poi sport, aria sana e il meraviglioso, in tutte le stagioni, Plan de Corones…