Raza
Asad Raza: Plot, Museion

ASAD RAZA AL MUSEION DI BOLZANO CON IL PROGETTO “PLOT”

Museion, il Museo d’arte moderna e contemporanea di Bolzano e l’artista statunitense Asad Raza sono protagonisti fino al 3 settembre 2023 del progetto Plot incentrato sul terreno sotto i nostri piedi, una rete di organismi interagenti che funge da ambiente naturale per la vita umana.

Ricca di tradizione ma moderna, elegante ma con i piedi per terra, crocevia tra due culture, Bolzano offre contrasti infiniti che le conferiscono un fascino particolare.
È roprio su questi contrasti, sulla mescolanza di culture così come di materiali, sull’utilizzo della terra, più precisamente di “neosoil”, un terriccio artificiale, che si sviluppa l’esposizione di  Asad Raza ospitata al Museion del capoluogo altoatesino.

Reza
Asad Raza photocredit Laura Cooper

Raza, nato nel 1974 a New York, ha spesso lavorato all’intersezione tra arte e altri linguaggi con risvolti nel sociale. Nel 2019, ad esempio, realizzò “Absorption”, opera che comportava la creazione di 300 tonnellate di una nuova miscela di terreno – o “neo-suolo” – ricavato da prodotti di scarto e altri materiali trovati a Sydney, nell’ambito del Kaldor Public Art Projects, una storica commistione d’arte ambientale promossa dall’omonima organizzazione artistica australiana.

Con questo materiale organico, fu riempito un intero edificio e il lavoro ha continuato a crescere, curato regolarmente da un team di coltivatori. In seguito, il progetto è stato ospitato anche in altre città, come Berlino, Essen e Glasgow. Più recentemente, nel 2022, con il suo lavoro “Diversion”, ha deviato il fiume Meno all’interno degli spazi espositivi della Kunsthalle Portikus di Francoforte.

In Italia, Raza, ha presentato un’opera riferita a un’altra delle sue passioni: nel 2017, con il titolo  “Untitled (plot for dialogue)” ha creato, nella chiesa sconsacrata di San Paolo Converso a Milano, un ambiente di scambio e dialogo, consentendo ai milanesi di giocare a tennis in mezzo agli affreschi (ovviamente preservando dai colpi le opere cinquecentesche…). 

Reza
Museion: Plot

Raza con il suo “Plot” al Museion

Con l’esposizione, intitolata ”Plot”, Museion esplora nuovi territori per le pratiche esperienziali e collaborative dell’allestimento di mostre. È un progetto che costruisce un dialogo tra arte visiva, scienza, architettura, danza e partecipanti locali legati da un forte rapporto con la terra, e si basa sulle conoscenze localizzate nel territorio, generandone allo stesso tempo di nuove.  La mostra nasce, come accennato in precedenza, dall’installazione Absorption, e dal suo lavoro video in evoluzione Ge. Absorption, costituita da più di 60 tonnellate di “neosoil” (terriccio) artificiale, occuperà tutto il secondo piano del museo, ed è stata realizzata in collaborazione con scienziati del suolo e un “soil coordinator” che metterà insieme materiali locali e prodotti di scarto, tra cui argilla, vinacce, polvere di marmo, fondi di caffè, cenere di forni per la pizza, e molto altro.

Questi materiali saranno mescolati, smossi e continuamente aggiunti da un gruppo di coltivatori locali selezionati per l’evento, che offriranno ai visitatori del terriccio fertile da portare a casa per progetti e coltivazioni private. A conferma della intersezione e del dialogo tra arte, scienza, architettura e al forte legame con la terra a partire dal primo giorno della mostra, il suo lavoro viene sottoposto a una serie di metamorfosi che daranno vita a quattro capitoli.

Reza
Museion, Bolzano

Nel primo, l’ex biblioteca di Museion diventerà un deposito per gli ingredienti usati per il terreno e uno spazio laboratoriale in cui il terriccio verrà trasformato in mattoni di fango che formeranno le fondamenta del secondo capitolo del “plot.”

Gli architetti BB (Fabrizio Ballabio, Alessandro Bava), insieme all’artista Lydia Ourahmane, utilizzeranno questi mattoni per indagare il concetto di “abitazione”, approfondendo tecniche di costruzione nate in Egitto e utilizzate ancora oggi.
Insieme ad un mattonaio, saranno usati materiali sostenibili per costruire un prototipo di una piccola struttura che farà riferimento a diversi spazi chiusi, dai bivacchi alpini ai santuari del Rinascimento, o ancora ai rifugi del deserto algerino.

Questa piccola struttura, così creata, diventerà nel terzo capitolo, la scenografia per il debutto italiano di Moriah Evans, in collaborazione con Bolzano Danza
Concentrandosi sui processi di decadimento e risorgenza, questo suo lavoro riassorbe i detriti e i rimasugli fertili della sua pratica artistica, dando così vita a una nuova iterazione.

Nell’ultima parte dell’esposizione, il quarto capitolo, i mattoni di fango si saranno decomposti nel terriccio e torneranno all’opera i coltivatori per riequilibrare la chimica del suolo, accertandosi che ridiventi fertile. Durante questa fase della mostra i visitatori saranno invitati a prendere la quantità desiderata di terriccio da portare con sé.

Reza
Absorption: public arts project

Per tutta la durata della mostra verrà inoltre proiettato il lavoro video in via di evoluzione GeGe, il cui titolo si riferisce al nome originario di Gaia, mappa diversi biotopi della Terra e funziona come un diario poetico e una meditazione continui. La prima parte è un’esplorazione del paesaggio marino intorno al cottage di James Lovelock, che sviluppò la teoria secondo cui la terra viene descritta come un sistema vivente che si autoregola. La seconda offre una ricetta per fabbricare della terra artificiale in casa.

“Plot” può indicare un pezzo di terra, una planimetria o lo svolgersi di una trama narrativa, alludendo alle diverse dimensioni concettuali della mostra. Come il plot di un romanzo, si sviluppa in capitoli diversi, ciascuno dei quali crea incontri poetici e sensuali tra entità naturali, artificiali, viventi e inanimate, e corpi, architettura e paesaggio.

Nell’epilogo, durante La lunga notte dei musei, l’8 settembre, il terriccio rimasto sarà trasportato a Museion Passage, uno spazio utilizzato proprio per ospitare festival ed eventi, e donato ai visitatori, seminando così nuovi paesaggi e prosecuzioni.

Un modo originale per essere parte attiva nell’arte di Asad Raza!

Photocredit: Luca Guadagnini

di Elena VOLPATO

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