Scoprire un territorio attraverso i suoi vini, i suoi paesaggi e le sue eccellenze.
Bardolino ed il suo consorzio vini puntano proprio su questo, un abbinamento visivo e di emozioni da far vivere attraverso le note olfattive e di gusto del proprio nettare rosato, con l’ausilio dei tanti produttori dell’area gardesana.
«Il consorzio la cui denominazione esatta è Consorzio di tutela del Chiaretto e del Bardolino) non è solo una associazione con fini commerciali – spiega il presidente Fabio Dei Micheli – ci teniamo a far passare un messaggio legato all’amore per il territorio, per la tutela dei piccoli imprenditori, per la formazione, l’omologazione del prodotto caratteristico delle nostre alture, pur se declinato in vari modi.
Il mondo dell’ospitalità deve poggiare anche sul territorio e sui prodotti tipici, perché se non si incentiva la piccola impresa, magari anche famigliare, a proseguire sulle orme dei predecessori. si corre il rischio di perdere un patrimonio di terreni e viticoltura a vantaggio dei “residences con piscina”».
Bardolino: un territorio vocato al Chiaretto
È forte l’impegno verso gli 800 possessori di terreni coltivati a vite, e dei 120 imbottigliatori e altrettanti vinificatori, tanto che alcune aziende non solo hanno raccolto il messaggio e amplificato l’azione, ma si sono trasformate in maniera creativa regalando un “boost” al territorio gardesano, già di per sé meraviglioso e baciato da un clima superbo che consente la crescita addirittura di agrumi ed oliveti. Un paradiso che va mantenuto tale, senza cedere alla tentazione di convertire tutto in ospitalità che senza il sapore genuino della terra sarebbe di certo menomato.
È questo un concetto che tutto il nostro paese dovrebbe adottare, ci viene da dire.
E allora le visite alle attrazioni del territorio, partono dalle cantine attrezzate ad accogliere per degustazioni ed esperienze in maniera totale e avvolgente, con la vista sul meraviglioso “Benaco”.
La denominazione Bardolino si estende sulla sponda orientale del lago di Garda, in provincia di Verona, in Veneto. Un territorio unico in Italia per la sua complessità climatica e paesaggistica, che spazia dal clima mediterraneo lungo la costa del lago, lungo la quale si alternano ulivi, piante di agrumi e bouganville all’area continentale e pianeggiante di Sommacampagna, fino ad arrivare al Monte Baldo con il suo clima distintamente montano.
Questa ricchezza climatica unita a quella del suolo, frutto degli stessi ghiacciai che modellarono il Lago di Garda milioni di anni fa, si ritrova nel calice con tre grandi protagonisti: il Chiaretto di Bardolino – primo in Italia tra i vini rosati – il Bardolino e il Bardolino Sottozone, espressione rossa del vitigno autoctono principe del Veneto, la Corvina Veronese.
La famiglia Brancher è la gelosa custode della Cantina Casetto Terre del Lago, prospicenti il lago a Cisano. Ci accoglie Chiara nella nuova sede affacciata sulle vigne e propone i loro “fly” che hanno una storia…La cantina nasce dalla passione della Mamma, Luana, che purtroppo li ha lasciati, nel 1999, e oggi vede in prima fila anche i due fratelli Alessandra e Andrea, oltre al padre Aldo.
«Produciamo diverse etichette, 4 rossi, 3 bianchi, 2 rosati – spiega Chiara, mescendo il nettare sotto gli ulivi – e il nostro Eremus, un vino senza tempo che viene dai 9 ettari di vigna sotto l’Eremo di San Giorgio, antico monastero camaldolese. Ma in quantità modesta abbiamo anche olio di oliva. La visita da noi vi farà guastare temi che vanno dalla Storia di Casetto al “tasting Bardolino”, o l’assaggio di un “bianca e lunga storia” per finire con l’esperienza in cantina».
Differente l’offerta della cantina F.lli Zeni di Bardolino che oltre a produrre dal 1870 vini, divenuta realmente commercio negli anni ’30, oggi propone parecchie varietà che spaziano, ma soprattutto ospita, nella propria nuova sede, che presenta una meravigliosa terrazza sul lago, il museo del vino, che trasporta con pezzi veri e realmente utilizzati nel tempo, ad un’epoca, a dir poco, eroica. Il museo nasce nel 1991 dall’intuizione di Gaetano Zeni, che realizzò un percorso istruttivo ed esplicativo per far capire cosa ci sia dietro una semplice bottiglia di vino.
Nella cantina si può provare un percorso sensoriale, la “galleria degli olfatti” dove chi arriva per la degustazione potrà mettere alla prova il proprio senso, cercando di riconoscere gli aromi presenti nei vini in 14 stazioni differenti, prima di procedere al vero e proprio assaggio.
L’ambientazione nella penombra aiuta la concentrazione di odori e sapori che arricchiscono il vino e si palesano nel retrogusto, così importante.
La bellezza dei luoghi e la volontà di preservarli: ecco cosa anima la famiglia che alla Tenuta La Presa, acquisita nel 1995, (ma l’azienda si rifà al primo vero imprenditore, Adelino attorno agli anni ‘60) hanno dedicato investimenti ed energie, ristrutturando un vecchio casale del 1400 rendendolo non solo un tempio del “vino rosa” il Chiaretto Badolino d.o.c., oltre alle produzioni di bianco e rosso, ma un’accogliente magione, realizzazione del sogno della Famiglia Dei Micheli.
«Anche l’impegno come presidente del consorzio – aggiunge Fabio Dei Micheli – è parte della vocazione per il vino della nostra famiglia. Crediamo nei valori dell’unione dei produttori che sono coesi e applicano sinergie che nobilitano questo territorio baciato dalla fortuna. In questo modo anche il nostro compito di catalizzatore e omogeneizzatore del prodotto e delle procedure per ottenere un risultato finale di grande qualità è facilitato dal grande senso di responsabilità e appartenenza dei nostri associati, fra cui anche giovani imprenditori under 30, cui teniamo molto perché sono il nostro futuro».
L’area abbonda di soluzioni di alloggio ma in questa fattispecie abbiamo sperimentato, oltre alla parte “lodging” delle cantine, sempre più diffusa, anche due hotel: il Regina Adelaide, uno storico 4 stelle nel centro di Garda, con 59 stanze a pochi metri dalle sponde del Benaco e l’Aqualux Hotel Spa & Suite Bardolino, modernissimo 4 stelle superiore il cui punto forte è una spa di oltre 1000mq.
Per un soggiorno upscale, il relais chateau Villa Cordevigo wine relais, 5s, è una scelta di grande appeal, considerato anche il ristorante Oseleta, (1 stella Michelin, con Marco Marras come chef) che completa una collocazione favolistica, arricchita da esperienze di vario tipo, inclusa quella della scuola di pittura ad acquarello, curata da Chico Perotti e dalla moglie Svetlana, per la gioia di piccini e soprattutto, grandi.
Per una cena suggestiva la scelta ideale è la Taverna del Kus a San Zeno di Montagna, nella suggestiva sede ricavata da un rustico del ‘600, con una grande personalità e una cucina raffinata, accompagnata da vini eccelsi, conservati in una vera antica ghiacciaia.
E tanto ci sarebbe ancora da esplorare…ma il tempo è tiranno!
Una visita a questo territorio che consta di 2550 ettari, di vigneto di cui 1000 impegnati dal Chiaretto di Bardolino, che nel 2023 hanno dato 21 milioni di bottiglie (10 milioni di Chiaretto di Bardolino, 11 milioni di Bardolino) su 16 comuni, è certamente foriera di grandi esperienze.
Lasciamo questo meraviglioso territorio con l’immagine più bucolica ed imprenditoriale allo stesso tempo, possibile.
massimo terracina