Bolzano Danza

BOLZANO DANZA 2023: IL FESTIVAL CHE CELEBRA L’INCONTRO FRA ARTE, CULTURA, PERSONE

Bolzano, (Danza) da sempre punto d’incontro di lingue, culture e tradizioni diverse vuole stupire ancora una volta con una disciplina che sa affascinare e incantare: la danza. 
In programma dal 14 al 28 luglio, la danza intratterrà gli appassionati con workshop, rappresentazioni e spettacoli unici!
 

Bolzano Danza….punto d’incontro

Ad ospitare le Compagnie italiane ed estere saranno prevalentemente la Sala Grande e il Teatro Studio del Teatro Comunale di Bolzano, oltre ad altri luoghi sparsi in città. Il Teatro, progettato dall’architetto Marco Zanuso, sede del Teatro Stabile di Bolzano e delle Vereinigte Bühnen Bozen, è stato inaugurato il 9 settembre 1999, alla presenza di Sergio Mattarella, allora vice presidente del Consiglio dei Ministri.

Bolzano Danza
Teatro stabile di Bolzano

Fondato in realtà il 20 novembre 1950 come teatro stabile di Bolzano e voluto dall’allora sindaco Lino Ziller, il secondo ente italiano a gestione pubblica dopo il Piccolo Teatro, intendeva colmare un vuoto culturale e favorire identità e senso di appartenenza alla popolazione italiana poco radicata nel territorio.

Ha inizio una storia di tormenti e passioni che nel susseguirsi degli anni e delle varie direzioni portano anche alla gestione commissariale nella stagione 1979/80.
Nel 1992 il teatro ottiene  lo Statuto definitivo che vede il Comune di Bolzano e la Provincia Autonoma di Bolzano come soci fondatori.

Bernardi collauda la struttura con “Le allegre comari di Windsor” di Shakespeare, lancia l’enfant prodige Fausto Paravidino che con “2 Fratelli” inizia una lunga e proficua collaborazione, e continua la promozione della drammaturgia locale.
Consensi di pubblico e di critica accompagnano gli allestimenti e, nel 2015, il passaggio di testimone a Walter Zambaldi, bolzanino classe 1975, porta il teatro ad essere  riconosciuto a livello nazionale.

Bolzano Danza 2023, qualche idea…

Ma torniamo al Bolzano Danza. L’edizione 2023 del Festival si addentra nel microcosmo del sottobosco, oscuro e meraviglioso, sospeso tra mondo animale e vegetale, per indagare la mente nel suo agire all’interno del corpo sociale. Un programma che alterna spettacoli di danza pura a narrazioni e omaggi coreografici tra amore e violenza, dialogo interculturale, trasmissione di saperi, scambio intergenerazionale, inclusione.

Bolzano Danza
KING, Shaun-Parke Company Photo by Prudence Upton

Come consuetudine, molte proposte di musica dal vivo accompagneranno la danza: dal quartetto d’archi dell’Orchestra Haydn al pianoforte di Scipione Sangiovanni, dal jazz di Laura Agnusdei all’elettronica di Chloé Thévenin, alle percussioni di Manos Tsangaris.
Molte sono le prime italiane che saranno presentate nella rassegna e alcuni degli spettacoli saranno gratuiti.
Esempi? Il 14 luglio una prima italiana con lo spettacolo “King” della compagnia Shaun Parker & Company feat. Ivo Dimchev.  Un mix dirompente di danza e musica live, la prima tournée europea dopo aver toccato Germania e Lussemburgo. 

Lavoro del coreografo australiano Shaun Parker, “King” indaga come il potere patriarcale si riverberi nelle strutture sociali, sessuali, politiche. Scopo dell’autore è naturalmente metterlo in dubbio, o meglio, tentare di demolirlo. Dieci interpreti accompagnati dalla voce seducente di Ivo Dimchev, cantante e autore dell’intera colonna sonora dello spettacolo, sono immersi in una sorta di cocktail lounge-giungla.
La loro danza mette in atto una serie di dinamiche tipiche maschili.

Abbigliati con eleganti abiti scuri rappresentano i luoghi comuni del potere, della violenza, del controllo spinto fino alla crudele degenerazione di un’aggressione di gruppo a uno di loro che rimane letteralmente ‘nudo’ e indifeso al loro cospetto. Nel corso dello spettacolo, attraverso una partitura coreografica principalmente corale, vediamo alternarsi scherzi adolescenziali che conducono all’annientamento violento dell’altro, spavalderia e bullismo, ma anche amore.  Il 15 luglio  lo spettacolo gratuito “Trolleys”  in Piazza Walther appartenente al ciclo Found Objects, ovvero quattro lavori creati da Shaun Parker per spazi all’aperto e incentrati su oggetti di uso quotidiano.

Bolzano Danza
TROLLEYS Photo Irven Lewis

Trolleys è infatti una  danza di carrelli della spesa. Sono cinque quelli che appaiono casualmente in uno spazio pubblico accompagnati dall’opera orchestrale dell’australiano Nick Wales: due si incontrano e si innamorano, altri intraprendono lotte solitarie per poi dare vita a una danza anarchica. Ad animarli cinque danzatori il cui fisico sembra non conoscere limiti tanto l’acrobazia, il parkour, la street dance, la danza contemporanea si fondono in essi.

Bolzano Danza nutre da sempre un forte legame con il territorio, la sua dimensione sociale, le sue mille energie e bellezze evidenti o nascoste. Per questo, accanto a location storiche come il Teatro Comunale o i parchi cittadini, ogni anno propone per le sue performance ambientazioni nuove e inaspettate. Dove? In un museo scavato dentro una collina come la Fondazione Antonio dalle Nogare, oppure nel cuore di un futuristico parco tecnologico come il NOI Techpark ,oppure ancora a tu per tu con le più famose cime dolomitiche come la Forcella del Sassolungo. 

Insomma due intense settimane  per 27 appuntamenti all’insegna della danza internazionale, sotto il segno del “Microcosmo” inteso come un universo in miniatura, un piccolo mondo ma non certo mondo piccolo, anzi piuttosto sconfinato, e felicemente contaminato da temi, suggestioni, visioni di compagnie che portano stili di danza e accenti da tutto il mondo.

È un immaginario che gioca con la metafora del sottobosco, quell’ecosistema di funghi, muschi e licheni, “una fitta rete di filamenti capace di fornire nutrienti ma anche rigenerare elementi tossici” spiega il direttore artistico Emanuele Masi, e quindi capace di insegnarci “un’idea antropologica di collaborazione, connessione e interdipendenza”.

E allora perché non lasciarsi “contaminare” dalla musica e dalla danza? 

di Elena VOLPATO

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