Cremonini torna live

Cremonini torna e fa sold out

Cremonini torna live dopo 2 anni di stop, attese, rinvii, promesse, speranze. E finalmente si torna ai grandi live. Come quello di Cremonini, un artista “predestinato” al grande successo, alle folle, alle canzoni che non vorresti smettere di ascoltare e ti restano in testa come il ricordo del primo bacio, di un gelato nelle sere d’estate, di un libro che hai aperto per caso e non vorresti smettere di leggere.

Lui sa di avere l’X-factor, lo aveva detto in conferenza stampa con semplicità e consapevolezza: “Potevo scegliere se fare un percorso che avrebbe potuto aprirmi le porte dei palazzetti e degli stadi (il rischio era che potesse non accadere mai) o fare un tour per i soldi facili. Ho scelto la prima strada, la più difficile, anche perché una certezza l’avevo e ce l’ho: sono nato per fare gli stadi. Non avrei potuto fare un compromesso nella mia vita. Per me lo stadio è un luogo artistico e musicale. Non c’è una scuola, non c’è un X Factor che ti insegni a stare sul palco. O ce l’hai o non ce l’hai”. 

Erano due anni che Cremonini attendeva di essere avvolto dall’affetto, dagli applausi del grande pubblico e questa settimana è stata quella del grande ritorno. Prima Lignano Sabbiadoro, poi Milano, e ieri sera Torino, stadio Olimpico. Tutti sold out annunciati, tutti entusiasmi tenuti sotto chiave da troppo tempo. 

Cesare era emozionato, lo ha dichiarato appena uscito sul palco da un fondale altro ben 22 metri intonando le prime parole a cappella del brano Ragazza del futuro, sovrastate dal boato del pubblico, che non lo lascerà mai cantare da solo. “Qui si sta da Dio, sono momenti e immagini che non dimenticherò mai.” – dice subito.

“Dopo tutto quello che è accaduto -continua- e quello che sta accadendo, prima di salire sul palco cercavo di trovare un senso particolare a questo, un po’ per timore e un po’ per fortuna di suonare qui. Dopo tutto però la cosa più semplice che ho e che abbiamo cercato di fare è stata costruire dei nuovi bei ricordi. Vorrei che questa sera fosse un bellissimo ricordo che vi porterete per sempre”.

Difficile dimenticare l’impatto scenico di uno show che Cremonini ha costruito con cura, grazie ad uno staff tecnico eccezionale e alla sua band di fiducia: Nicola ‘Ballo’ Balestri basso, Gary Novak batteria, Bruno Zucchetti tastiere, Alessandro De Crescenzo chitarre, Davide Rossi violino; e ai suoni, se mancasse ancora qualcosa, Antony King, che aveva già curato il sound dei Depeche Mode.

Cremonini mette subito le cose in chiaro: sarà una grande serata. La produzione è ricca di effetti effetti pirotecnici e coriandoli fin dal primo brano dove Cesare ne approfitta per guardare il suo pubblico dall’alto, cantando dalla passerella mobile che più volte utilizzerà nel corso dello show.

Tante, durante il live, le immagini tridimensionali sospese, i laser, le piogge di scintille e stelle filanti e poi le fiamme non solo lungo il palco ma anche sul pianoforte, quando Cesare, ormai verso la fine del concerto, canta Ciao, brano che segna un punto di rottura e un addio al suo passato, come lui stesso ha spiegato.

Nel concerto, benché non in presenza, anche i duetti: Jovanotti, che appare sugli schermi del palco, canta le sue strofe in Mondo mentre molto emozionante è stata Stella di Mare, cantata con Lucio Dalla, direttamente da una registrazione degli anni ’70 di cui Cremonini ha avuto i master originali con la voce di Lucio dalla Fondazione Dalla. “Ho voluto la traccia solo della voce -aveva detto Cesare- per calcare ancora di più la mano sulla autenticità del nostro duetto virtuale. È un momento che mi emoziona molto”.

Ma i momenti di atmosfera ed emozione sono stati canti. Sicuramente il pubblico non dimenticherà facilmente Cremonini che imbraccia la chitarra e propone Qualcosa di grande, brano con cui vinse il Festivalbar 2000 e che non eseguiva live da vent’anni, prima di passare ad un intermezzo acustico. In seguito Moonwalk, il commovente brano dedicato a suo papà, e Vieni a vedere perché, proposti piano e voce, accompagnati di tanto in tanto anche dal violino di Davide Rossi. Le sei e ventisei chiudono il trittico e Cesare ritrova la band per riprendere il discorso da dove lo aveva lasciato. É con Mondo, Logico e Greygoose che riaccende gli animi del pubblico.

Chiudono il concerto alcuni dei brandi più noti di Cremonini come 50 special, Marmellata #25, Un giorno migliore e quello che è tra i brani più riusciti di tutta la sua produzione: Nessun vuole essere Robin proposto voce e archi. Cesare scende dal palco, passeggia cantando Al telefono, saluta i fan.

Applausi. Successo. Memorie di una serata felice. 

Scaletta

Intro strumentale

La ragazza del futuro

PadreMadre

Il comico (Sai che risate)

La nuova stella di Broadway

Chimica

Colibrì

Qualcosa di grande (acustico)

Buon viaggio (Share The Love)

Intro strumentale

MoonWalk

Vieni a vedere perché

Le sei e ventisei

Intro strumentale

Mondo

Logico

Greygoose

Stella di mare

Lost in the Weekend

Ciao

Delfini

Chiamala felicità

50 Special

Marmellata #25

Poetica

Nessuno vuole essere Robin

Al telefono

Un giorno migliore

Con lui sul palco Balla … il socio dei lunapop

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