Eusebio Leal Spengler, “historiador de La Habana” ci ha lasciati il 21 luglio. La cultura cubana piange uno dei suoi più silenziosi, ma efficaci, protagonisti.
Leal è stato per anni il depositario dei segreti e delle storie della capitale cubana, ma non solo, l’ispiratore di un progetto di riqualificazione del centro storico (Habaguanex), dove partendo da una ristrutturazione di una magione coloniale, trasformata in hostal, è riuscito a ridare vita a tanti alberghi, ristoranti e bar, oltre ad istruire un nutrito manipolo di giovani e portarli a livello di guide apprezzate e competenti, soprattutto sotto la lunga gestione del ministero del turismo da parte dall’attuale primo ministro cubano, Manuel Marrero Crùz.

Leal era nato a La Habana l’11 settembre 1942, di umili origini, allevato da madre singola, ebbe accesso all’università studiano da autodidatta. Dotato di grande sensibilità e cultura si laureò in Scienze Storiche alla Università de La Habana, con Master in Studi sull’America latina, Caraibi e Cuba, specialista in Scienze Archaeologiche.
Dopo la laurea nel 1975 in Storia nella città natale, ha anche studiato restauro in Italia, con una borsa di studio del ministero degli esteri.

Nel 1959 iniziò a lavorare nell’amministrazione metropolitana habanera, e nel 1967 fu nominato direttore del museo della città succedendo ad un’altra figura storica cubana, Emilio Roig de Leushenring, suo mentore.
Il suo fine è sempre stato quello di dare nuova vita alla meravigliosa città vecchia della capitala, la così detta “Habana vieja” e iniziò con il curare il Palazzo del Governo, noto come la Casa dei Capitani Generali, completati nel 1979. Due anni dopo ebbe la responsabilità di gestire I fondi per la ristrutturazione del patrimonio storico habanero e nacque “Habaguanex”.

Passando per tante iniziative la sua eredità furono I festeggiamenti per il 500° compleanno de La Habana, nel 2019.
Innumerevoli le cariche e i premi, ma quello che ci piace ricordare di Leal è la sua dedizione, serietà, capacità di affabulare e di mantenere attenzione durante le sue “lectio magistralis” cui, chi scrive, ha avuto il piacere di assistere più volte. La figura di “Storico de La Habana” fu istituita nel 1937 e nessuno come lui la ha onorata e nobilitata.
Ce lo ricorderemo appassionato e incantatore, permeato di una conoscenza dei fatti profonda, capace di un eloquio comprensibile, sebbene in lingua madre, con la sua inseparabile “guayabera” grigia e il gesticolare, un po’ …italiano.
Che la terra ti sia lieve, Maestro.
