Un’affascinante esposizione, di “Visi mostruosi e caricature” una straordinaria raccolta di opere unica nel suo genere, ospitata in uno splendido edificio: Palazzo Loredan, sede dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, in Campo Santo Stefano a Venezia, aperta al pubblico sino al 27 aprile 2023.
Nulla di mostruoso o terrificante, ma piuttosto arte raffinata di artisti quali Leonardo da Vinci, Anton Maria Zanetti e Gianbattista Tiepolo, tra figure caricaturali e gallerie di “caratteri umani”.
L’esposizione, promossa dalla Fondazione Giancarlo Ligabue, ci proietta un mondo straniante quanto intrigante, collaterale rispetto al bello, al sublime o all’ideale oggetto privilegiato dall’arte.
Raccoglie oltre 75 opere provenienti da musei e collezioni private internazionali come il Musée du Louvre di Parigi, le Civiche Raccolte d’Arte del Castello Sforzesco, le Gallerie degli Uffizi, la Staatliche Kunstsammlungen di Dresda, il Designmuseum Danmark, le Gallerie dell’Accademia di Venezia, il Sainsbury Centre for Visual Arts della University of East Anglia di Norwich, solo per citarne alcuni.

Un omaggio personale di Inti Ligabue, presidente della Fondazione nonché amministratore delegato del gruppo, al padre Giancarlo che ha sempre cercato, attraverso la sua passione di archeologo, paleontologo e antropologo, di studiare l’essere umano nelle sue diversità culturali e sociali. Ed è proprio la presenza nella Collezione Ligabue di un disegno particolare a dare lo spunto alla mostra, ci spiega Inti Ligabue.
Una «Testa di vecchia» frutto della mano di Leonardo da Vinci, un disegno a penna che raffigura il profilo rincagnato e austero, quasi burbero, di una donna, al quale neppure la presenza di un vezzoso fiorellino in cima al copricapo riesce a trasmettere una sensazione di femminilità. Giancarlo Ligabue lo acquistò da un antiquario come disegno di ambiente leonardesco e lo conservò senza grandi speranze nella sua collezione sino a quando, in occasione della pubblicazione di un catalogo di disegni antichi, l’opera non fu esaminata e certificata da uno specialista internazionale.

Visi mostruosi e caricature da tutto il mondo
Oltre a questo, altri 17 disegni autografi di Leonardo sono esposti con grande maestria compresi, per la prima volta in Italia, alcuni fogli della Collezione del Duca di Devonshire. L’invito a guardare la società in chiave diversa, attraverso i ritratti grotteschi, espressioni di caratteri, vizi e virtù, figure esagerate, volti deformi realizzati in Italia settentrionale tra il XVI e il XVIII secolo è fondamentale per capire l’obiettivo dichiarato della mostra, curata da Pietro C. Marani, tra i più autorevoli studiosi di Leonardo.
Non si tratta di indagare su come e perché si sviluppi il singolare e affascinante genere dedicato alle caricature, o meglio della deformazione e trasformazione dei tratti fisiognomici (dalla crisi dell’Umanesimo alla crisi della Serenissima) bensì rendere evidente l’esistenza di una linea di continuità “settentrionale” in quest’ambito che, partendo appunto dai “visi mostruosi” di Leonardo o, meglio, “teste caricate” o “grottesche”come venivano chiamate nel Rinascimento, e dalle “pitture ridicole” dei Lombardi, assunte le esperienze del naturalismo carraccesco, fiorirà in laguna nella prima metà del Settecento.

Visi mostruosi e caricature da tutte le epoche
Il paragone tra passato e presente, il passato come parte integrante del presente attraverso i volti ed i loro tratti fisionomici in epoche diverse formano un percorso espositivo di altissimo livello che partendo dal sommo da Vinci giunge alla Venezia di AntonMaria Zanetti e dei Tiepolo, passando per Francesco Melzi, Giovan Paolo Lomazzo, Aurelio Luini, Donato Creti, Giuseppe Arcimboldi, ma anche Carracci e Parmigianino, tra i tanti autori esposti.

Un tema coinvolgente quello dell’alterazione o deformazione della fisionomia, insomma le caricature, che ai tempi moderni ritroviamo nelle caricature vere e proprie delle vignette, dove il personaggio è comunque sempre riconoscibile, e che inevitabilmente assume nel Novecento nuovi significati potentemente evocati nel capolavoro di Francis Bacon, ”Tre studi per un ritratto di Isabel Rawsthorne” un superlativo trittico datato 1965, nella sala espositiva di chiusura, prestato dal Sainsbury Centre-University of East Anglia di Norwich. Un invito a riflettere su come nel Novecento questa via dell’arte, di antica provenienza, prosegua assumendo nuovi significati, conducendo lo studio della natura umana alla destrutturazione, alla deformazione e alla manipolazione della forma, per manifestare l’interiorità e l’inconscio.

«Anche questa esposizione ci induce a riflettere sulla nostra umanità – conclude Inti Ligabue – In un modo certamente “diverso” rispetto a quanto fatto negli anni passati con le mostre di taglio archeologico, antropologico ed etnografico dedicate a culture e civiltà lontane, ma sempre aperti alla conoscenza e alla comprensione della società, dei suoi valori,delle sue espressioni culturali. È l’Uomo al centro dei nostri interessi; Venezia è il punto di partenza e di ritorno delle nostre esplorazioni e delle nostre ricerche e la voglia di scoprire e di condividere è il motore della nostra Fondazione».
Un primo mese ricco di attività quello di febbraio per i visitatori di “De’ visi mostruosi e caricature” con laboratori didattici per bambini, visite guidate speciali ( per il primo week end di mostra sarà proprio Inti Ligabue ad illustrarvi queste meraviglie) e … aperitivi “mostruosi”! Tutti i venerdì di febbraio infatti alle ore 17.30 si terrà una visita guidata speciale a mostra chiusa seguita da un aperitivo offerto dalla Fondazione Giancarlo Ligabue. Un’esperienza ancora più esclusiva da non perdere!
Elena Volpato