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DESERTI IN EUROPA: TABERNAS E ALTRE MAGIE

Quante sono le sensazioni, le emozioni che si provano attraversando i deserti? Immense distese di sabbia e rocce consumate dal vento, di dune altissime, di colori che vanno dal giallo all’arancione, al rosso, al bianco abbagliante e al nero. Di notti stellate vissute intorno ad un fuoco, magari insieme a chi nel deserto ci vive e lo percorre, accompagnato dalla sua carovana di cammelli. Il deserto più noto al mondo è il Sahara, ma anche l’Europa è in grado, nel suo piccolo, di stupire.

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Il sorgere del sole a Tabernas

In Spagna ad esempio, più esattamente in Andalusia non lontano da Almeria, il deserto di Tabernas  è uno dei più famosi  ed impressionanti. Un paesaggio che non ricorda le dune del Sahara, ma piuttosto le formazioni calanchive delle Badlands, il famoso parco statunitense del Sud Dakota, chiamato dai nativi “Lakota” “Mako sica”. Questo particolare tipo di ambiente si è formato grazie al clima presente in questa zona, che passa da Mediterraneo ad arido, sino ad essere freddo.

I deserti e il cinema

Un habitat  poco ospitale in estate, dove le temperature possono raggiungere i  50 gradi centigradi e, come nei più classici film western, è facile vedere palle di salicornia rotolanti lungo la strada. Ed è proprio grazie al western che il deserto di Tabernas è diventato famoso. Molti registi continuano ad usarlo per le loro scenografie e uno fra tutti lo ha scelto come seconda casa per i suoi capolavori: Sergio Leone. “C’era una volta il West”, “Per un pugno di dollari”, “Per qualche dollaro in più” e  “Il buono, il brutto, il cattivo” sono solo alcune delle pellicole del grande regista italiano, spesso accompagnate dalla musica di Ennio Morricone.

Ma anche “Marrakech Express” di Gabriele Salvatores e “Dio perdona… io no!” di Giuseppe Colizzi. 

Bardenas reales

Sempre in Spagna, spostandosi a nord, nel sud est della Navarra,si trova una natura stravagante simile ai deserti dell’Arizona. Catalogata come riserva mondiale della biosfera, le Bardenas Reales sono un ambiente unico, un paesaggio semidesertico modellato dal vento, dall’acqua e dal sole, ricco di contrasti. Da una parte la Bardena Blanca, un panorama quasi lunare di gesso e argilla con gole e crinali coronati da enormi pietre chiamati “cabezos”. Dall’altra la Bardena Negra, più verde, con boschi di pino d’Aleppo.

I settecento chilometri  totali di strade sono percorribili tra vari sentieri di diverse lunghezze a piedi o in bicicletta, come quello ad esempio della Gran Bardena (70 km) o quello di Landazuria (14 km).
In auto percorsi ad anello lunghi dai 20 ai 40 km sono sicuramente una buona alternativa per chi vuole ammirare questo paesaggio in comodità.

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Deserto di Accona

Per scoprire paesaggi simili in Italia, dobbiamo visitare il deserto di Accona. Dove?
In Toscana, nel territorio delle crete senesi, la zona era nota con questa denominazione fin dal periodo medievale ed è stata raffigurata anche negli affreschi del Buon Governo del palazzo comunale di Siena dove Lorenzetti divide, con mura di argilla, la città dal contado inizialmente fertile fino a lasciare spazio al Deserto di Accona.
Nel Medioevo, ai margini meridionali del deserto di Accona, fu costruita l’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore, inizialmente prevista con funzioni eremitiche.

I monaci olivetani intorno all’Abbazia piantarono per decine di anni cipressi, perché era l’unico sistema per consolidare la stabilità del terreno ed evitare le frane. La presenza di salgemma e gesso, detto mattaione, conferisce il tipico aspetto “lunare” a biancane e calanchi che recentemente si ritrova solo in alcune aree che hanno conservato in modo diffuso le originarie caratteristiche naturali: la biancane di Leonina e i calanchi di Chiusure e di Monte Oliveto.

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Le dune di Maspalomas

Ma per chi vuole e ama camminare tra le dune, la scelta non manca. Rimanendo in Spagna le Dune di Maspalomas ci riportano alla magia del Sahara, anche se le temperature sono sicuramente più piacevoli.
Il mare brilla sullo sfondo ed il vento soffia in continuazione, giocando con la sabbia e muovendo le dune come fossero vive. Protette dal Governo come riserva naturale speciale, all’interno dei suoi 400 ettari si trova anche un palmeto ed una laguna salata.

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Le dune di Piscinas

In Italia è la Sardegna a regalarci uno dei suoi luoghi più straordinari: le dune di Piscinas nel territorio di Arbus. Un sistema di dune di sabbia dorata tra i più alti d’Europa: alte fino a 60 metri e modellate dal maestrale sono state dichiarate patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. La macchia mediterranea con la sua vegetazione dona un tocco di colore: lentischi, ginepri ed in primavera giglio di mare e papavero della sabbia, mentre sulla riva le tartarughe marine depongono le uova.

La duna di Pilat, situata nel dipartimento della Gironda a sudovest della Francia, è uno dei luoghi naturali più belli e visitati del paese. Dalla sua sommità il panorama è incantevole e ripaga la fatica della salita, non solo l’Oceano ma anche altri banchi e lingue di sabbia, come se la duna volesse continuare la sua crescita verso il mare. Dietro di lei il bosco e l’entroterra della Nuova Acquitania.

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Il faro di Rubjerg Knude

Anche nel nord Europa le dune danno spettacolo.
In Danimarca, sulla penisola dello Jutland, le dune formano una scogliera alta e friabile a 60 metri sul livello del Mare del Nord. 
Unico a sovrastarle è Il faro di Rubjerg Knude, immerso tra le dune di sabbia e colpito dalla continua furia del mare e del vento, il suo destino sembra segnato. L’implacabile avanzare del mare, che ogni anno erode circa un metro e mezzo della costa, unito allo spostamento di 9 metri delle dune circostanti, fanno prevedere che il faro verrà completamente inghiottito dalla sabbia e dalle onde entro il 2025.

Un vecchio proverbio Tuareg recita: “Dio ha creato una terra con l’acqua perché gli uomini potessero vivere; poi un’altra terra senza acqua perché gli uomini avessero sete; infine un’ultima terra sterminata con e senza l’acqua, perché gli uomini trovassero l’anima. Era il deserto”.

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La magia del Sahara di Notte

E per esprimere le emozioni che il deserto suscita citiamo Antoine de Saint-Exupèry: “Ho sempre amato  il deserto. Ti siedi su una duna di sabbia. Non vedi niente. Non senti niente. E tuttavia qualcosa brilla in silenzio”.

di Elena Vopato

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