Diodato si presenta in tour con una serie di novità davvero molto interessanti.
In arrivo da Milano, il cantautore era ieri sera a Torino al teatro La Concordia di Venaria per presentare il nuovo album “Così Speciale” in una delle tappe che lo vedranno protagonista tra Italia ed Europa in teatri e club.
Diodato torna live e risponde in modo eccellente alle grandi aspettative che si avevano su di lui. La presenza scenica è ormai un dato confermato anche nei modi quasi ascetici del suo presentarsi. Poche parole cesellate, un rapporto di sguardi e ammiccamenti che creano un legame col pubblico, e tanta buona musica arricchita, appunto, da molte novità.
Prima di tutto la band che si amplia grazie alla sezione fiati (tromba e sax) che vanno a dare armonia e completezza a un sound che spesso strizza l’occhio al soul e al blues, che trova spazi elettronici inconsueti e di sperimentazione, in un concerto in cui Diodato è sempre sostenuto ottimamente da basso e batteria, chitarra, in certi casi doppie tastiere e violino.
Anche se quella dei fiati è una novità solo in parte visto che durante la sua partecipazione del 2018 a Sanremo già aveva mostrato tutto il suo amore e l’interesse ad esplorare questo ambito facendosi accompagnare dalla tromba di Roy Paci nel brano “Adesso” con cui era andato in gara.
La scaletta (riportiamo a parte) propone ben 27 brani che raccontano la storia di Diodato partendo dal fondo, ovvero proprio dai pezzi dell’ultimo album “Così speciale” di cui il cantautore propone tutti e dieci i pezzi lungo il concerto in cui c’è tutto il suo repertorio: pop, soul, qualche strizzatina d’occhio al rock, ballate melodiche.
Un repertorio che lui interpreta con passione e ironia, come ad esempio in “Occhiali da sole” cantata con gli occhiali neri addosso. Poi il resto è una alternanza di ritmi e atmosfere che lascia spazio a un momento speciale quando si racconta in “Ubriaco” e “I miei demoni” o canta unplugged sostenuto solo dalla chitarra.
Per la prima volta, non ci sono durante il concerto, i momenti di “dedica” ai suoi capisaldi, la sua personale antologia musicale. Nessuna cover di De Andrè, dei Pink Floyd, Tenco, Modugno, anche se alcune atmosfere ne ripercorrono la storia e lo stile.
Diodato: il live.
Diodato oggi è un cantautore completo. Vincitore di Sanremo nel 2020, non ha nulla da dimostrare, ma voglia di stupire e raccontarsi anche per immagini.
Il palco del live infatti, è elegante, quasi raffinato, nel gioco di specchio e doppio, di immagine e riflesso. La scenografia di Filippo Rossi crea effetti di rifrazione, rilanci di particolari grazie agli schermi ledwall verticali posti dietro ai musicisti a sottolinearne il gesto musicale oppure a ricreare la copertina del disco con i fiori colorati. L’impianto luci segue Diodato nei movimenti e gli porta in scena il pubblico illuminandolo molte volte con un “cannone” bianco che dal palco gli mostra l’affetto dei fan in sala.
Fan che cantano con lui per tutti il concerto fino al momento catartico di “Fai rumore” con cui ha vinto Sanremo, che ieri sera ha voluto proporre in una versione meditativa, molto più lenta di quella originale, quasi a volerne sottolineare un’anima melanconica che non era stata espressa o esplorata precedentemente. Chiude il concerto l’entusiasmo corale di “Che vita meravigliosa”.
La Scaletta
Così speciale
Ci vorrebbe un miracolo
Occhiali da sole
Buco nero
Fino a farci scomparire
Ubriaco
I miei demoni
Fiori immaginari
Sei mi vuoi
Mi fai morire
Ormai non c’eri che tu
Un po’ più facile
Essere semplice
Cosa siamo diventati
Fai rumore
Un’altra estate
Ma che vuoi
Che casino
Ci dobbiamo incontrare
Vieni a ridere di me
Babilonia
Mi si scioglie la bocca
Lasciati andare
Ciao ci vediamo
Cretino che sei
Che vita meravigliosa
La fotogallery della serata è a cura di Renata Roattino @jhonninaphoto