C’era una volta (!), un secolo fa, un ragazzo tanto intraprendente quanto talentuoso e creativo che, tra il 1920 e il 1923, con incerte fortune, cominciò a produrre cortometraggi animati ispirati alle fiabe popolari. Nel 1923, chiamato dal fratello a Hollywood, Walt Disney fonda la Disney Brothers Studio e da quel momento la sua abilità e immaginazione si sposeranno ad una crescente fama mondiale.
Il titolo della mostra, progettata nel 2016, è una scelta a ragion veduta: “L’arte di raccontare storie senza tempo”, per definire il cuore di una creazione unica e irripetibile.
Walt Disney pioniere nell’arte dell’animazione ha creato un approccio innovativo allo storytelling dando vita ad alcuni dei film più belli e famosi del XX secolo: Biancaneve e i Sette Nani, Cenerentola, Fantasia, Pinocchio…
L’animazione è un medium artistico che permette di rappresentare le diverse narrazioni con immediatezza e Walt Disney e la sua equipe lavoravano su queste tematiche, dando aspetti e sentimenti agli animali, alle fate, agli oggetti delle favole. Negli anni sono nati Topolino e Paperino e, il successo, è stato planetario.
Dopo il pioniere e fondatore Walt Disney, i suoi collaboratori e altri artisti della Disney hanno continuato ad innovare attraverso nuovi e diversi strumenti artistici come l’animazione digitale, rivitalizzando e attualizzando le favole antiche.
Il disegno a mano, elemento fondativo del lavoro negli Studios, viene tutt’ora utilizzato così come è rimasto intatto il valore simbolico delle storie attraverso gli anni, ma si sono evolute le tecniche di produzione.
La computer grafica è una delle evoluzioni che riguarda i successivi step di animazione e colorazione oggi realizzati con sistemi digitali. Possiamo ben dire che i Disney Studios possiedono una dimensione intergenerazionale mentre i nuovi maghi lavorano per condividere, con le attuali generazioni, storie vecchie e nuove.
Il percorso della mostra racconta al visitatore i capolavori usciti dalla fantasia di Walt Disney riconducendo le storie alle originali matrici di tradizione epiche: miti, leggende medioevali, folklore, fiabe e favole. Nella mostra si incontrano da un lato un patrimonio narrativo che proviene dalle diverse culture del mondo e dall’altro lato l’intero processo creativo del “dietro le quinte” del mondo disneyano, dalla prima idea e fino al film.
Bozzetti preparatori, ricerca, esplorazione dei personaggi, ambientazioni e trame narrative. Lo sforzo è quello di portare queste storie al cinema e in questo consiste il loro valore universale.
La mostra nel suo dispiegarsi ci racconta che ci vogliono mesi, magari anni, di lavoro di una intera equipe coordinata da un regista per produrre il film, un processo lento e meticoloso nel quale migliaia di immagini prendono vita e diventano pellicola.
Si inizia con un concept di storia, si sviluppa il plot narrativo e si creano i personaggi. Quei personaggi che tutti conosciamo e che sono diventati icone del mondo dell’animazione.
La mostra è unica ed esclusive nei suoi contenuti perché tutti i materiali, disegni, bozzetti nati dalla genialità di un uomo dalla fantasia incredibile e sconfinata e di una equipe, non sono mai stati accessibili al pubblico. Questo mondo fantastico è racchiuso in un prezioso archivio che contiene milioni di opere d’arte e una quantità ancora più grande di suggestioni ed emozioni.
Una location altrettanto ricca di arte e magia è Palazzo Barberini sede della mostra: Roma, dal 15 aprile al 25 settembre 2022. La mostra è promossa e prodotta da 24ORE Cultura, a cura della Walt Disney Animation Research Library