Eolo

Eolo: quando il buon cibo e la passione per la laguna di Venezia si fondono

A Venezia, Eolo,un “bragozzo” di 17metri rappresenta un modo diverso di vivere, immersi nel silenzio, tra le acque e le isole minori, la laguna. Questo è quello che ha scelto di fare Mauro Stoppa, proprietario di Eolo: una storia che dura da 26 anni navigando nelle acque basse, coltivando un piccolo orto, organizzando pranzi, cene ed escursioni a bordo del “vecio barcon”.

L’isola delle Vignole, dove è attraccato Eolo, è un angolo poco conosciuto della laguna e, come per la vicina Sant’Erasmo, l’orticoltura è l’attività principale. 
Anticamente denominata Biniola, o anche “delle sette vigne“, l’isola era meta di villeggiatura degli abitanti di Altino, prima, e di quelli di Venezia poi.

L’edificio più importante dell’isola è la chiesetta del VII secolo di Sant’Eurosia, affiancata da un piccolo campanile, la cui semplicità architettonica è un esempio unico nella laguna veneziana, rara testimonianza di una spiritualità legata alle tradizioni rurali. Importanti anche le presenze militari: oltre a un lungo fabbricato usato un tempo come polveriera, le Vignole è collegata tramite un ponte ad un’altra isola dove sorge il forte di S. Andrea, edificato a scopo difensivo nel ‘500 su progetto di Michele Sanmicheli. Composta da due isolotti separati da uno stretto canale, attualmente i pochi abitanti vivono in case sparse intervallate da campi coltivati.

Eolo mostra Venezia dal lato più sommesso e attraente

Eolo
Mauro in azione

È in questo angolo di pace che ci accoglie Mauro, pronto a raccontare, durante un elegante ed eccellente pranzo a bordo, la sua storia e quella di Eolo.
«Un’imbarcazione storica, l’unica ancora galleggiante di queste dimensioni (17 x 4,2 m x 32 tons) – narra Mauro – Dopo essere stata per circa una ventina d’anni una barca da pesca, un tipo di barca a vela dal fondo piatto conosciuta come ‘bragozzo’, utilizzata dalla Serenissima appunto per pescare nelle acque basse della laguna e in mare aperto, è stata trasformata ad uso privato da un appassionato che l’ha ben mantenuta fino al mio acquisto nel 1998».

L’amore per la città e per la navigazione ha portato Mauro alla scelta che gli ha permesso di realizzare il suo progetto: fare crociere in Laguna con cucina a bordo. Un ulteriore restauro da lui voluto secondo i disegni dell’epoca, con le vele colorate dalla forma trapezoidale, le vele al terzo, affermatesi per la maggiore adattabilità agli scafi a fondo piatto, ha fatto diventare Eolo un luogo magico, dove trascorrere momenti indimenticabili.

Eolo
Ph. Paolo Spigariol

In questi anni Mauro ha fatto conoscere, a chi ha avuto la fortuna di essere a bordo, i lati più segreti della Laguna e non solo. Con i suoi itinerari, a volte su misura, ha portato i viaggiatori anche lungo il canale del Brenta, la via d’acqua che permetteva agli aristocratici veneziani di raggiungere le loro dimore.
Il Canale, che sfocia direttamente nella Laguna di Venezia, è una rassegna unica al mondo di ville dei più potenti e facoltosi veneziani del Settecento.

«Che dire – continua Mauro – sono ormai passati 26 anni dalla  prima crociera di Eolo, e nel  rispetto della tradizione, ho sempre  cercato di muovermi  lievemente con i ritmi ed  i tempi di queste acque».
Ed è proprio questo rispetto e questo amore che si percepisce quando si è a tavola, quando si osserva Mauro attento nel preparare i piatti serviti a bordo. Una tavola apparecchiata alla perfezione, con calici e bicchieri di vetro soffiato, piatti di porcellana e cibo gourmet.

Tutto riporta alla tradizione, ai piatti preparati con ingredienti che arrivano da produttori locali, oppure dall’orto che lo stesso Mauro coltiva con passione, pesce e carne selezionati e scelti con cura, o portati direttamente da pescatori veneziani.

Eolo
Mauro e i piatti della tradizione

«Una cucina  semplice  ma  con un’assoluta  ricerca   sulla  qualità e la stagionalità – commenta il capitano Mauro – ricette che rievocano un passato storico, a volte rielaborate con l’aggiunta di qualche nuovo ingrediente per dare un tocco di modernità, piatti accompagnati da vini del Veneto e del Friuli»… per un’esperienza di prima qualità in laguna, aggiungiamo noi.

I pasti possono essere consumati all’interno dell’imbarcazione o sul ponte, ammirando il paesaggio che si trasforma a seconda dei momenti della giornata, illuminati dal sole o coccolati dalle calde luci del tramonto. La qualità del cibo, che Mauro sceglie personalmente per i suoi piatti e le sue ricette, è ciò che rende unica quest’esperienza.

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Prodotti a km zero

Un menù che non può essere sempre lo stesso, lavorando esclusivamente col mercato del fresco, ma che proprio per questo garantisce sapori unici. Attualmente sono gli ospiti stranieri ad apprezzare maggiormente questa esperienza, mentre gli italiani sembrano essere meno interessati. Ma se possiamo capirli per quanto riguarda la cucina, meno per quel che attiene le suggestioni che può offrire una laguna di Venezia “unspoiled”: peccato mancare un’occasione così unica nel suo genere !

Eolo può ospitare un massimo di 10 persone; questo permette di approcciarsi a questi luoghi in maniera assolutamente sostenibile. La limitata capienza fa sì che a bordo ogni momento possa essere condiviso con grande pace e serenità.  Si può iniziare ad esempio sorseggiando del Malvasia degustando gli antipasti, come biete, frittelle di baccalà, crostini di ceci e scalogno per poi proseguire con lasagne e tortino di asparagi selvatici, branzino arrosto con carciofi, per finire con della crema zabaione e “baicoli”, tipici biscotti veneziani, accompagnati da un buon Prosecco Costepiane, immersi in un’oasi lontana dal turismo di massa.

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Queste e altre prelibatezze, concordate con lo chef, sono frutto di un’esperienza fatta di gesti e amore per il territorio che Mauro vuole conservare e tramandare: «L’idea  di lasciare  in eredità  la barca con un motore elettrico che permetta di muoversi senza rumore e con un ridotto  inquinamento mi affascina, sarebbe la dimostrazione che le “cose vecchie” sono anche in grado di adattarsi al nuovo permettendo  così un ritorno al silenzio  come quando ci si muoveva solo a vela».

Situata a circa un chilometro a est di Venezia, l’isola delle Vignole è facilmente raggiungibile con la linea 13 del servizio dei trasporti pubblici ACTV.

E dopo una giornata passata a bordo del “vecio barcon”,  il pensiero più appropriato e condiviso con Mauro è proprio questo:”Cerca di imparare a respirare profondamente, ad assaporare davvero il cibo quando mangi, e quando dormi, a dormire davvero. Cerca, per quanto possibile, di essere pienamente vivo con tutte le tue forze, e quando ridi, ridi come un matto… – Ernest Hemingway.

elena volpato

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