Ermal Meta è stato il terzo artista a esibirsi sul palco del Suzuki Stage. Ermal è uno degli artisti più apprezzati della scena musicale italiana contemporanea. Cantautore, compositore e musicista di straordinaria sensibilità, la sua carriera è un intreccio di esperienze, emozioni e racconti profondi, che emergono chiaramente nelle sue canzoni. Ermal Meta, appena diventato papà e reduce dall’uscita del nuovo singolo Il campione, torna così protagonista in una città e in un festival che ama.
Ermal Meta: le origini e l’inizio della carriera
Nato il 20 aprile 1981 a Fier, in Albania, Ermal Meta si trasferisce in Italia con la sua famiglia all’età di 13 anni. La musica diventa presto la sua ancora di salvezza e il mezzo attraverso cui esprimere il proprio mondo interiore. Dopo aver militato in alcune band, tra cui La Fame di Camilla, si afferma come autore di brani per artisti di grande calibro, tra cui Marco Mengoni, Emma Marrone e Francesca Michielin.
Il successo da solista
Nel 2016 Ermal decide di intraprendere la carriera solista e pubblica l’album *Umano*, che include il singolo *Odio le favole*. L’anno successivo arriva il disco *Vietato morire*, che gli vale il terzo posto a Sanremo e il premio della critica. Il brano omonimo diventa un vero e proprio inno alla resilienza e alla lotta contro la violenza.
Nel 2018 si aggiudica la vittoria del Festival di Sanremo con *Non mi avete fatto niente*, in duetto con Fabrizio Moro, un pezzo intenso e attuale che affronta il tema del terrorismo e della speranza. Questo successo gli permette di rappresentare l’Italia all’Eurovision Song Contest.
Le canzoni che hanno segnato il suo percorso
Tra le sue canzoni più amate ci sono *Piccola anima*, in collaborazione con Elisa, una ballata delicata e malinconica, e *A parte te*, un brano che celebra l’amore in tutte le sue forme.
Altri pezzi iconici includono *Ragazza paradiso*, *Ercole*, *Un milione di cose da dirti* (presentata a Sanremo 2021) e *Stelle cadenti*, brani che riflettono il suo stile unico e la sua capacità di raccontare emozioni universali.
Un artista a tutto tondo
Oltre alla carriera musicale, Ermal Meta è un artista impegnato, che utilizza la sua voce per affrontare temi sociali importanti, dalla violenza domestica alla migrazione, fino all’inclusione e alla ricerca della felicità. Il suo stile inconfondibile, unito a testi profondi e arrangiamenti raffinati, lo ha reso uno dei cantautori più stimati del panorama musicale italiano.
Con una carriera in continua evoluzione, Ermal Meta continua a regalare al pubblico emozioni autentiche, dimostrando che la musica può essere un potente strumento di cambiamento e riflessione.
Anche ieri sera (lo avevamo già visto più volte) Ermal ha cantato con la consueta dolcezza e la forte intensità che lo contraddistingue da sempre. Il pubblico ha apprezzato le canzoni eseguite dopo il lancio di Carlo Conti dal palco dell’Ariston tra cui Vietato Morire, Piccola Anima e Mediterraneo.
Polistrumentista, ha cantato e suonato sul palco fino ad oggi più bello visto al Suzuki Stage quest’anno. Dietro di lui prima come front man poi al piano e alla chitarra, scorrevano i testi delle canzoni, le luci spot illuminavano la notte sanremese mentre giochi di frattali si alternavano sul ledwall.
Lui è sceso tra le persone, ha calcato il tappeto che porta all’Ariston prima di risalire per le ultime note e gli ultimi applausi, sempre sorridente, felice di essere lì, sia pure per pochi momenti troppo veloci.
Il Suzuki Stage ha ancora due appuntamenti in programma: (Benji e Fede e Tedua) prima di spegnere le luci anche quest’anno archiviando un’altra edizione di successo.
La photogallery del miniconcerto è a cura di Renata Roattino @Jhonninaphoto.