Fiorella Mannoia a Anima Festival 2023

Immaginate Fiorella Mannoia, i suoi capelli e la sua figura elegante controluce in un tramonto estivo. Immaginate un anfiteatro naturale, dove le montagne si specchiano in una polla d’acqua, dove il tramonto lascia spazio al buio della notte, dove le lucciole si mescolano alle stelle. Immaginate che questo anfiteatro, come per magia sia avvolto dalle ombre dell’oscurità. E parliamo di ombre perché le candele proiettano luce cangiante su un pianoforte gigante in scena. E poi, chiudete gli occhi e lasciatevi cullare dalla voce di Fiorella Mannoia e dalle note di Danilo Rea.

Siete a Anima festival. Siete a Cervere, ed è appena cominciato il concerto “Luce”.

Ieri sera, in uno spazio già magico di suo, Fiorella Mannoia è voluta tornare sul palco che già nel 2017 l’aveva vista protagonista. E ha scelto Cervere perché il suo tour di quest’anno si presta ad arene naturali, a luoghi storici, a paesaggi che accompagnano la delicatezza e la magia della musica.

Nell’annunciare il tour Danilo Rea aveva detto “ogni volta che abbiamo suonato insieme siamo entrati in una dimensione magica, intensa, piena di emozione, forse perché sappiamo che ogni concerto sarà diverso dall’altro, immerso nella luce”. E Fiorella aveva promesso “…solo musica nella sua libertà. Il mondo del jazz e il mondo del pop che si incontrano, in una cornice suggestiva, senza schemi, senza sovrastrutture”. 

Ieri sera hanno tenuto fede alle promesse. Presentati con non poca emozionare dai fratelli Chiarlo, Fiorella Mannoia e Danilo Rea hanno giocato, scherzato, cantato, improvvisato, in una serata apparentemente dilatata dalla poesia della musica, in una brezza che non ha mai abbandonato un pubblico da sold out in ogni fila intorno al palco naturale che brillava di luci tremule.

Fiorella Mannoia incanta tra improvvisazione ed emozioni

Nella luce fioca e delicata delle candele, l’emozione intima di un racconto tra musica e parole si è snodato quasi naturalmente in un live coinvolgente e unico. Un’opera a due per piano e voce, gemelli che si integrano e non si sovrappongono, non si rubano spazio ma si valorizzano in una quiete che a volte esplode in un disperato bisogno di gridare rabbia e amore, per poi placarsi in brevi sospiri pizzicati tra tasti bianco e neri e silenzi vocali dove lo sguardo malinconico e attento di Fiorella racconta a volte più di una frase.

Il repertorio ha spaziato dai grandi successi a pezzi inattesi e meno noti come hit, ma interpretati con grazia, verve e a volt vis comica. Ogni canzone è stato introdotta da un breve commento; il più forte e chiaro, quasi un monito, prima di Quello che le donne non dicono: “Quando una donna dice NO, è NO!”

E poi ancora musica, con qualche incursione in territori e citazioni. Appassionata in Margherita di Cocciante, intensa e complice in Sally di Vasco, dove sottolinea che la vita è tutta un equilibrio sopra la follia, allegra e scanzonata in Messico e nuvole di Conte. Un’allegria che ha scaldato la serata fredda e umida di Cervere e su cui ha scherzato raccontando di quanto il clima le avesse fatto fare a botte con i capelli ribelli.

Prodotto da Friends & Partners, Oyà e Mercurio Management, “Luce” ha portato in scena una serata indimenticabile dove i grandi successi di Fiorella Mannoia hanno trovato nuovi arrangiamenti, nuove melodie, accompagnate dalle dita sensibili e veloci di Danilo Rea. Un concerto che ha scaldato l’estate delle Langhe con il sapore del ricordo, della protesta, dell’impegno. Per placarsi poi nel tepore dolce dell’amore. Per la musica. Per la luce. Per la vita che continua tra una canzone e l’altra. 

La photogallery della serata è a cura di Renata Roattino, @jhonninaphoto.

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