A Bolzano non stanno con le mani in mano…Un esempio? “Green Mobility”! È un’iniziativa della Provincia Autonoma di Bolzano nata con l’obiettivo di rendere l’Alto Adige una “regione modello” per la mobilità alpina sostenibile.
La Green Mobility si occupa di tutte le forme di mobilità sostenibile,
Essa mette in relazione le une con le altre, prepara il terreno per l’innovazione e lancia nuovi progetti. Secondo il piano climatico provinciale, entro il 2040 l’Alto Adige mira ad essere climaticamente neutrale.

Si è calcolato essere quasi un terzo del totale gli spostamenti quotidiani che gli abitanti compiono in bicicletta. Con un valore di vertice del 29 %, il capoluogo bolzanino è nettamente in testa nella classifica italiana. La rete di piste ciclabili di Bolzano assomma quasi 50 chilometri divisi in otto percorsi principali dotati di segnaletica e una fitta rete di piste ciclabili secondarie consentono di viaggiare al riparo dal traffico lungo i fiumi Isarco e Talvera, collegano varie zone residenziali, e sboccano nella zona pedonale del centro storico.
Rastrelliere per bici, cartelli informativi e stazioni per gonfiare i pneumatici vanno a completare la pluripremiata rete ciclabile. Perché, allora, non scegliere uno o più itinerari per una vacanza anche su due ruote, al cospetto delle stupende vette dolomitiche e delle verdi vallate dell’Alto Adige? In altre parole: Green Mobility!
In città, ad esempio, il punto di partenza ideale per un itinerario cicloturistico è Ponte Talvera. Risalendo verso nord lungo la ciclabile, sulla sinistra, il bellissimo Castel Mareccio, uno dei manieri medioevali più belli e ben conservati di tutto l’Alto Adige. Continuando nella stessa direzione, nel punto in cui la valle si stringe, sovrasta la mole maestosa di Castel Roncolo.

Ammirati gli affreschi straordinari che ornano le pareti del maniero, si può tornare indietro per un tratto della strada percorsa, sino al punto in cui, lasciando la rete ciclabile, si imbocca sulla sinistra una delle strade più antiche di Bolzano, via Fago che conduce nel cuore dell’antico municipio di Gries, centro di cura di soggiorno turistico tra l’800/900, dove si trova l’antica parrocchiale che conserva il prezioso altare ligneo di Michael Pacher e l’Abbazia che si affaccia sulla grande piazza.
Andando verso ovest si raggiunge nuovamente la ciclabile che conduce quasi ai piedi della rupe di Castel Firmiano, da raggiungere per ammirare tra l’altro il museo di Reinhold Messner. Tornando verso il centro, si utilizza la pista che costeggia il corso del fiume Isarco e poi quello del Talvera, sulla sinistra il nuovissimo edificio del Museion, il museo di arte contemporanea che presenta sempre straordinarie esposizioni.
Sicuramente più impegnativo ma percorribile a tappe all’insegna della Green Mobility, è il percorso Bolzano-Brennero, seguendo la valle dell’Isarco. Lungo la ciclabile, che da Bolzano arriva al confine con l’Austria, si incontrano morbide colline e tante località ricche di storia e testimonianze culturali. Parte dal valico di frontiera e nel tratto iniziale, fino a Vipiteno, corre in leggera discesa accanto ai binari dell’antica ferrovia. Poi la pista alterna tratti in pianura a leggere salite e costeggia paesini pittoreschi e piccoli specchi d’acqua fino alla fortificazione di Fortezza, quindi passa vicino al laghetto di Varna e seguendo il Sentiero delle castagne arriva all’antico monastero di Novacella e quindi a Bressanone.
Dalla città vescovile fino a Bolzano la ciclabile scorre leggera sul fondovalle sinuoso della Val d’Isarco, ma prima del capoluogo merita senz’altro una visita Chiusa, la cittadina degli artisti dominata dall’imponente convento di Sabiona. La ciclabile del Brennero misura complessivamente 96 chilometri.

Fra i vini con la Green Mobility
Lungo la Strada del Vino dell’Alto Adige gli itinerari ciclo-enogastronomici offrono la possibilità di visitare cantine vinicole e castelli. Inoltre vengono proposte degustazioni di eccellenti vini autoctoni come il Lagrein e la Schiava, o di vitigni locali come il Gewürztraminer, ma anche di vini bianchi e rossi locali come il Pinot bianco, il Sauvignon, il Pinot Nero, il Merlot e il Cabernet.
Gli itinerari non presentano grandi salite e sono percorribili durante tutto l’anno sia singolarmente che in combinazione tra loro.
Si sviluppano lungo il fiume Adige e attraversano meleti e vigneti, costeggiano nostalgici tratti ferroviari, laghi balneabili, tenute medievali e cantine vinicole che invitano ad una piacevole sosta.
Ognuno tocca un’area coltivabile di almeno un antico vitigno autoctono o locale come ad esempio, l’itinerario Nord conduce attraverso la zona storica del nobile Lagrein, dal cui vitigno unito all’altrettanto autoctona Schiava, deriva il più leggero Santa Maddalena. L’itinerario Centro, invece, porta lungo il Lago di Caldaro, territorio tradizionale dell’uva Schiava. L’itinerario Sud si snoda attraverso l’area del premiatissimo vino locale Gewürztraminer, il cui nome rimanda al paese vinicolo di Termeno.
Queste e altre sono le possibilità per spostarsi da un luogo d’interesse all’altro, dai musei, alle chiese antiche, ai tesori d’arte e architettura che Bolzano raccoglie e offre a chi la vuole visitare: manca solo di sedersi in sella e di dare il proprio piccolo contributo per renderla ancora più “green”. E non ci sono scuse nemmeno per chi a Bolzano, non possiede una bicicletta: nei mesi estivi, infatti, è possibile noleggiare una bici in viale Stazione. Buon divertimento!
Elena VOLPATO