Gratitudine. Si. La parola d’ordine di oggi è #gratitudine. Sono infatti grato dell’esperienza vissuta tra ieri e oggi, che mi ha ricordato l’importanza della delega con controllo. E sono grato perché poteva costarmi molto più che 738,20 euro. Ma andiamo con ordine.
Di ritorno da un viaggio di lavoro, sto per immettermi sul viale dell’ufficio. Mancano meno di due km e potrò bere un caffè festeggiando una importante new entry a livello di progetto.
Mi immetto nella rotonda e vedo dei lampeggianti blu dietro di me, un agente della polizia locale con la paletta che si sbraccia fuori dal finestrino. Non mi vuole salutare, questo è certo; non ci conosciamo neppure di vista.
Accosto e lui e il collega mi dicono che adesso il Comune li ha dotati di un nuovo sistema (veramente c’era già da anni sulla Lambo della Polizia ma loro si sentono importanti per averla finalmente sulla loro Tipo o simile) che rileva le targhe, le associa a profili, assicurazioni, bolli etc. Li guardo come se mi fosse apparso ET. E quindi?
E quindi, mi dicono gentilmente, la mia polizza assicurativa è scaduta; succede spesso. Oh, m…a! Ma cosa pago un broker a fare se non si accorge che la polizza è scaduta? E non da un giorno, ma da ben 5 mesi! Ecco, appunto. La delega. Gli ho messo in mano il portafoglio polizze di un’azienda con auto, beni strumentali, moto, uffici, etc. etc ma poi non ho controllato io le scadenze, non ho controllato cosa gli pagavo. Sulla fiducia che fosse sempre sul pezzo. La delega esige il controllo. E io non l’ho fatto.
E quindi pago con gratitudine 130 euro il carro attrezzi che porterà la vettura 1784 metri più avanti, al mio garage (non lo avessi avuto avrei dovuto pagare il garage privato perché non potevo lasciarla in un parcheggio pubblico), pago i 606,20 euro di multa (e con gratitudine maggiore visto che sono il minimo e potrebbero arrivare fino a oltre 3000) e i 2 euro di bollettino.
Gratitudine per 738 euro di multa?
Si può provare gratitudine quando si devono pagare 738,20 euro? Si. Perché poteva andare peggio. Essendo in buonafede, circolavo a grave rischio mio e degli altri. E nel malaugurato caso di incidente i problemi non si sarebbero risolti solo con una sanzione. E se mi avessero fermato all’estero o distante da casa? Costi aggiuntivi di viaggio, perdite di tempo, etc.
Quindi si. Ci può essere gratitudine anche per una multa, perché mi è andata bene. E sono felice di vedere che qualcuno controlla che sulle strade ci possa essere un minimo di legalità (anche se vedendo le auto degli zingari passarmi vicino per andare al loro campo 200 metri più avanti e non essere fermati, ho dei dubbi sul modo in cui vengono effettuati i controlli). Sono grato a quanto successo perché, oltre a darmi una lezione (costosa a dire il vero) sulla delega, mi ha fornito una valida ragione per credere alla fortuna.
Dopo aver parlato di gratitudine, però, ora invece mi tocca però dire del comportamento dei solerti tutori dell’ordine che mi hanno fermato nelle loro divise (una troppo lunga per l’altezza di uno dei due) e l’altra troppo piccola (per la forma fisica non proprio perfetta del secondo in orecchino e taglio tattico) e della logica di una legge che, buona nelle intenzioni, si scontra con l’applicazione lasciata in mano alla gestione dei singoli.
Gli agenti infatti possono controllare in tempo reale se la vettura è assicurata. E, nel tempo di scrittura del verbale, io avevo già pagato con il CBill la sanzione e online l’assicurazione che era tornata immediatamente attiva, avendo chiamato il mio assicuratore. Non sarebbe stato più semplice dire “grazie buongiorno, faccia più attenzione la prossima volta, può andare?” (visto che avevano constatato tra l’altro 30 punti in patente e nessuna infrazione o denuncia mai commessa prima).
No. La legge e i vigili in divisa sono punitivi. La macchina va sottoposta a fermo amministrativo e sequestro del libretto. Che ho ritirato questa mattina perdendo 3 ore del mio tempo (PS alla telefonata in centrale in cui chiedevo a che ora potevo passare, il vigile prima mi risponde che sono chiusi e poi mi fissa un orario dicendo che “a quell’ora qualcuno dovrebbe esserci”) …ma cosa fanno in orario d’ufficio? Sono tutti in giro a guardare le targhe? O forse vanno a guardare -solo per conoscere l’indirizzo- dove sono parcheggiati gli zingari su cui non fanno nessun controllo perché se provano ad entrare nei campi improvvisati a lato strada la loro Tipo viene smontata in piccoli pezzi e il loro prezioso sistema di rilevamento targhe venduto per collegarsi a Internet.
Non sarebbe stato più semplice controllare online il pagamento e farmi ripartire? Dotare gli agenti oltre che della stampante per la multa anche di quella per accettare carte di credito e far pagare l’infrazione in tempo reale? O invece di farmi attendere il carro attrezzi per farmi fare 1700 metri, non sarebbe stato più semplice scortarmi visto che facevano la stessa strada? No.
Devo essere punito. Non posso circolare, mi dicono, perché non ho più il libretto in auto anche se l’assicurazione pagherebbe in caso di incidente visto che è stata riattivata e col loro prezioso sistema laser scanner dovrebbero vederla in tempo reale. E poi il libretto ce l’hai in mano tu con l’orecchino e la divisa troppo stretta. Hai i lampeggianti accesi. Stiamo facendo 1700 metri. Che incidente vuoi fare?
Nulla. Ho atteso il carro attrezzi che ha caricato la vettura e l’ha scaricata in garage, in fermo amministrativo. Ho impiegato più tempo a caricare e scaricare che fare il tragitto. Ho perso un’ora di lavoro ad attendere il soccorso stradale. Più due ore questa mattina per il dissequestro dove mi viene detto di portare con me il foglio che lo attesta. Perché i sistemi dello stato sono lenti a registrarlo e per 5/7 giorni potrei risultare ancora sotto sequestro.
Ora mi chiedo: ma quando si fa una legge e quando la si fa applicare, non sarebbe meglio conoscere e disporre per l’uso anche i mezzi che la tecnologia ci mette a disposizione? Così, solo per facilitare la vita al cittadino che, pur giustamente sanzionato, si rimette in regola?
Oppure lo scopo è la punizione? Il sentirsi superiori forti di una divisa che si mostra solo quando non c’è pericolo, a persone evidentemente tranquille visto che non mi pare (ma forse è solo una mia impressione) di aver mai visto fermare o controllare altre tipologie di auto e persone che pure desterebbero sospetto in chiunque?
O forse si preferisce andare a fare cassa dove si sa che si può prelevare? Un cittadino bancomat fa comodo a sindaci sceriffi/banchieri del loro comune. La lunga mano della legge è nelle tasche e nel tempo dei cittadini. E per questo, nessuna gratitudine.