Lettera aperta di #Italialive al Presidente del Consiglio Mario Draghi
L’industria degli eventi muove l’economia. E’ questo il succo della lettera aperta inviata al Premier Draghi da #Italialive, recapitata per conoscenza ai ministri Daniele Franco (Economia e Finanze), Giancarlo Giorgetti (Sviluppo Economico), Dario Franceschini (Beni e Attività Culturali) e Massimo Garavaglia (Turismo).
Fermento per la costituzione del nuovo governo fra le associazioni che rappresentano le imprese e i professionisti del settore dei congressi, dei convegni e degli eventi aziendali e privati. Le sigle della Industria degli Eventi ADMEI – Alleanza delle cooperativa Italiana, (Cultura, Turismo, Comunicazione), AIIC Italia, ANBC, Club degli Eventi e della livecommunication-Convention Bureau Italia Federcongressi ed Eventi, FERPI, FEU, ICCA, MPI Meeting Planner Italia, SITE Italy, UNA, riunite sotto la sigla #Italialive, a tutela di un settore in ginocchio, duramente colpito dallo stop ad ogni tipologia di evento decretata con gli ultimi Dpcm, dei non rimpianti governi Conte, richiedono, consapevoli della delicatezza e importanza di questa fase politica, di poter presentare, per l’ennesima volta alle autorità governative, le richieste di sostegno, e si badi, non di assistenza, per un settore ormai ridotto sul lastrico.
«Nonostante l’impegno e la resilienza di tutto il comparto, dell’Industria degli Eventi, il nostro è l’unico settore che dall’inizio dell’emergenza è sempre rimasto sostanzialmente inattivo e che non ha avuto attenzioni concrete da parte del Governo, ”se non solo briciole rispetto ai ristori necessari ed in parte già stanziati – è quel che pensa Salvatore Sagone, presidente del Club degli eventi e della Live Communication e portavoce nei rapporti con i media di #Italialive – In questa fase politica così determinante per il paese la voce della Industria degli Eventi e di tutte le filiere connesse, esprime tutta la propria preoccupazione perché rischia, ancora una volta, di essere dimenticata. Intendiamo continuare il confronto con il nuovo Governo sui temi della ripartenza e del sostegno alle imprese».
Le richieste vertono su due fronti principali: responsabilità civile e rispetto.
Non servono sussidi, ma ristori e norme adeguate che permettano di dare continuità al lavoro delle imprese, di non licenziare i dipendenti e non disperdere così competenze e creatività invidiate nel mondo.
«Poiché anche dopo la riapertura, che ci auguriamo avvenga in tempi brevi, il settore avrà bisogno di almeno 18 mesi per tornare a un livello minimo di operatività, è necessario deliberare ristori per tutta la filiera che è stata esclusa dall’uso, a nostro avviso erroneo, dei codici Ateco come sistema per individuare le categorie danneggiate, ammortizzatori sociali ad hoc e alternativi allo strumento della Cig, di cui è necessaria la proroga, provvedimento comunque non sufficiente – dichiara Alessandra Albarelli, presidente di Federcongressi&eventi e portavoce dei rapporti istituzionali e politici di #Italialive – Sarebbe opportuno prevedere, quindi, strumenti che garantiscano alle imprese di non depauperare il capitale sociale costituito in anni di attività, ad esempio con l’ammortamento delle perdite degli esercizi 2020 e 2021 in 5 anni. Sarebbe poi necessario ed auspicabile mettere in campo misure a sostegno della domanda prevedendo sgravi fiscali per chi investe in eventi per fare sviluppo di impresa, formazione aziendale, promozione del made in Italy e valorizzazione della ricerca. Il settore dei congressi e degli eventi, filiere connesse e delle imprese creative, cui apparteniamo, deve avere un riconoscimento unitario e una centralità nella ripartenza”,.
Il settore dei congressi e degli eventi, filiere connesse e delle imprese creative, cui apparteniamo, deve avere un riconoscimento unitario e una centralità nella ripartenza».
Chiediamo ascolto e attenzione dal Governo e dal Parlamento
È passato ormai quasi un anno dall’inizio della pandemia. È cambiata la nostra vita, è cambiato il Governo ma non è cambiata la Event Industry, l’Industria degli Eventi, ferma dal primo giorno e con essa le sue aziende e i suoi collaboratori.
Un intero comparto, e parliamo soprattutto di PMI, sta affrontando una crisi senza precedenti che si traduce in un drammatico calo fino a oltre l’80% del fatturato a causa della pandemia e che rischia di chiudere definitivamente i battenti dopo gli ultimi provvedimenti governativi e la pressoché totale indifferenza sulla drammatica situazione, che impone lo stop a convegni, congressi ed eventi aziendali.

Un’industria, quella dei congressi e degli eventi che è volano di produttività ed esportazioni, che traina il turismo generando un indotto di circa 65 miliardi di euro con un impatto diretto sul Pil di 36,2 miliardi di euro/anno (l’Italia rappresenta la sesta nazione al mondo per impatto economico generato dal settore degli eventi e dei congressi), e che impiega 569 mila addetti: ora lotta per la sopravvivenza. Una buona notiziaè la ricostituzione del ministero del Turismo, con portafoglio, assegnato a Massimo Garavaglia. Un segnale positivo che attesta la consapevolezza del nuovo Governo dei danni subiti da tutta la filiera ad esso collegata, compresi cultura, eventi, spettacolo e congressi.
Numeri alla mano, una battuta d’arresto letale per l’Industria degli Eventi che negli ultimi 5 anni aveva conosciuto un positivo e costante percorso di crescita, con un tasso di incremento medio del numero di eventi del 4,1% annuo. «Ormai siamo allo stremo, ribadiscono i rappresentanti del comparto – così si condanna a morte certa il settore, e con essa il “diritto al lavoro” compromettendo anche tutto il 2021-2022, considerata la lunga gestazione di cui necessitano gli eventi congressuali e non solo».
Fondamentale sottolineare e da non sottovalutare che, grazie alla responsabilità di tutti, il settore dei congressi e degli eventi è estremamente professionalizzato, sicuro e pronto anche per dare un contributo concreto mettendo a disposizione competenze e strutture per la campagna di vaccinazione Covid19: i centri congressi, gli alberghi e tutta la filiera connessa all’organizzazione degli eventi hanno investito ingenti risorse in sistemi di sanificazione, si sono dotati e applicano protocolli di sicurezza stabiliti nelle “Linee guida per la riapertura delle Attività Economiche, Produttive e Ricreative” elaborati da Federcongressi&eventi e approvati dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome al pari del comparto Museale che sta riaprendo e nondimeno continuiamoa d essere esclusi tra l’indifferenza generale.