#Italialive al Presidente del Consiglio Mario Draghi L’industria degli eventi muove l’economia. E’ questo il succo della lettera aperta inviata al Premier Draghi da #Italialive, recapitata per conoscenza ai ministri Daniele Franco (Economia e Finanze), Giancarlo Giorgetti (Sviluppo Economico), Dario Franceschini (Beni e Attività Culturali) e Massimo Garavaglia (Turismo).

2021: l’Industria degli Eventi è determinante per l’economia e utile per la ripresa

Lettera aperta di #Italialive al Presidente del Consiglio Mario Draghi
L’industria degli eventi muove l’economia. E’ questo il succo della lettera aperta inviata al Premier Draghi da #Italialive, recapitata per conoscenza ai ministri Daniele Franco (Economia e Finanze), Giancarlo Giorgetti (Sviluppo Economico), Dario Franceschini (Beni e Attività Culturali) e Massimo Garavaglia (Turismo).

Industria degli Eventi
Il Premier, Mario Draghi

Fermento per la costituzione del nuovo governo fra le associazioni che rappresentano le imprese e i professionisti del settore dei congressi, dei convegni e degli eventi aziendali e privati. Le sigle della Industria degli Eventi ADMEI – Alleanza delle cooperativa Italiana, (Cultura, Turismo, Comunicazione), AIIC Italia, ANBC, Club degli Eventi e della livecommunication-Convention Bureau Italia Federcongressi ed Eventi, FERPI, FEU, ICCA, MPI Meeting Planner Italia,  SITE Italy, UNA, riunite sotto la sigla #Italialive, a tutela di un settore in ginocchio, duramente colpito dallo stop ad ogni tipologia di evento decretata con gli ultimi Dpcm, dei non rimpianti governi Conte, richiedono, consapevoli della delicatezza e importanza di questa fase politica, di poter presentare, per l’ennesima volta alle autorità governative, le richieste di sostegno, e si badi, non di assistenza, per un settore ormai ridotto sul lastrico.

Industria degli Eventi
Salvatore Sagone

«Nonostante l’impegno e la resilienza di tutto il comparto, dell’Industria degli Eventi, il nostro è l’unico settore che dall’inizio dell’emergenza è sempre rimasto sostanzialmente inattivo e che non ha avuto attenzioni concrete da parte del Governo, ”se non solo briciole rispetto ai ristori necessari ed in parte già stanziati – è quel che pensa Salvatore Sagone, presidente del Club degli eventi e della Live Communication e portavoce nei rapporti con i media di #Italialive – In questa fase politica così determinante per il paese la voce della Industria degli Eventi e di tutte le filiere connesse, esprime tutta la propria preoccupazione perché rischia, ancora una volta, di essere dimenticata. Intendiamo continuare il confronto con il nuovo Governo sui temi della ripartenza e del sostegno alle imprese».

Le richieste vertono su due fronti principali: responsabilità civile e rispetto.

Non servono sussidi, ma ristori e norme adeguate che permettano di dare continuità al lavoro delle imprese, di non licenziare i dipendenti e non disperdere così competenze e creatività invidiate nel mondo.

Industria degli Eventi
Alessandra Albarelli

«Poiché anche dopo la riapertura, che ci auguriamo avvenga in tempi brevi, il settore avrà bisogno di almeno 18 mesi per tornare a un livello minimo di operatività, è necessario deliberare ristori per tutta la filiera che è stata esclusa dall’uso, a nostro avviso erroneo, dei codici Ateco come sistema per individuare le categorie danneggiate, ammortizzatori sociali ad hoc e alternativi allo strumento della Cig, di cui è necessaria la proroga, provvedimento comunque non sufficiente – dichiara Alessandra Albarelli, presidente di Federcongressi&eventi e portavoce dei rapporti istituzionali e politici di #Italialive –  Sarebbe opportuno prevedere, quindi, strumenti che garantiscano alle imprese di non depauperare il capitale sociale costituito in anni di attività, ad esempio con l’ammortamento delle perdite degli esercizi 2020 e 2021 in 5 anni. Sarebbe poi necessario ed auspicabile mettere in campo misure a sostegno della domanda prevedendo sgravi fiscali per chi investe in eventi per fare sviluppo di impresa, formazione aziendale, promozione del made in Italy e valorizzazione della ricerca. Il settore dei congressi e degli eventi, filiere connesse e delle imprese creative, cui apparteniamo, deve avere un riconoscimento unitario e una centralità nella ripartenza”,.

Il settore dei congressi e degli eventi, filiere connesse e delle imprese creative, cui apparteniamo, deve avere un riconoscimento unitario e una centralità nella ripartenza».

Chiediamo ascolto e attenzione dal Governo e dal Parlamento 

È passato ormai quasi un anno dall’inizio della pandemia. È cambiata la nostra vita, è cambiato il Governo ma non è cambiata la Event Industry, l’Industria degli Eventi, ferma dal primo giorno e con essa le sue aziende e i suoi collaboratori.

Un intero comparto, e parliamo soprattutto di PMI, sta affrontando una crisi senza precedenti che si traduce in un drammatico calo fino a oltre l’80% del fatturato a causa della pandemia e che rischia di chiudere definitivamente i battenti dopo gli ultimi provvedimenti governativi e la pressoché totale indifferenza sulla drammatica situazione, che impone lo stop a convegni, congressi ed eventi aziendali.

Industria degli Eventi
Massimo Garavaglia, Ministro del Turismo del Governo Draghi

Un’industria, quella dei congressi e degli eventi che è volano di produttività ed esportazioni, che traina il turismo generando un indotto di circa 65 miliardi di euro con un impatto diretto sul Pil di 36,2 miliardi di euro/anno (l’Italia rappresenta la sesta nazione al mondo per impatto economico generato dal settore degli eventi e dei congressi), e che impiega 569 mila addetti: ora lotta per la sopravvivenza. 
Una buona notiziaè la ricostituzione del ministero del Turismo, con portafoglio, assegnato a Massimo Garavaglia. Un segnale positivo che attesta la consapevolezza del nuovo Governo dei danni subiti da tutta la filiera ad esso collegata, compresi cultura, eventi, spettacolo e congressi.

Numeri alla mano, una battuta d’arresto letale per l’Industria degli Eventi che negli ultimi 5 anni aveva conosciuto un positivo e costante percorso di crescita, con un tasso di incremento medio del numero di eventi del 4,1% annuo.  «Ormai siamo allo stremo, ribadiscono i rappresentanti del comparto – così si condanna a morte certa il settore, e con essa il “diritto al lavoro” compromettendo anche tutto il 2021-2022, considerata la lunga gestazione di cui necessitano gli eventi congressuali e non solo».

Fondamentale sottolineare e da non sottovalutare  che, grazie alla responsabilità di tutti, il settore dei congressi e degli eventi è estremamente professionalizzato, sicuro e pronto anche per dare un contributo concreto mettendo a disposizione competenze e strutture per la campagna di vaccinazione Covid19: i centri congressi, gli alberghi e tutta la filiera connessa all’organizzazione degli eventi hanno investito ingenti risorse in sistemi di sanificazione, si sono dotati e applicano protocolli di sicurezza stabiliti nelle “Linee guida per la riapertura delle Attività Economiche, Produttive e Ricreative” elaborati da Federcongressi&eventi e approvati dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome al pari del comparto Museale che sta riaprendo e nondimeno continuiamoa d essere esclusi tra l’indifferenza generale.

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