Ljubljana si presenta
Ljubljana (Lubiana), un tempo era Jugoslavia, quella confinante con la Venezia Giulia. Oggi è la capitale del piccolo stato della Slovenia. Una città romantica, ricca di storia, vivace e piena di attrazioni, sorprendente, che conquista i visitatori.
Colpisce il paesaggio, l’armonia dell’architettura, il patrimonio culturale arricchito oltre che dalla vena “domestica”, da scambi e contaminazioni mitteleuropee e mediterranee, conquista l’atmosfera allegra, rilassata, amabile.
I suoi punti di forza sono lì, solo da scoprire: raggiungibili con due passi a piedi o una bella pedalata, partendo dalla collina dove la severa mole del castello domina la città adagiata sul fiume; il centro storico abbraccia i maggiori e più interessanti monumenti, i musei e le gallerie d’arte che celebrano l’ingegno creativo come meglio non si potrebbe mentre il mercato cittadino è un concentrato di tradizioni.
Un punto di inizio per la scoperta della città
deve essere strategico e capita a proposito un hotel della catena B&B, il Lubjiana Park: 215 camere e suite su 12 piani, con un delizioso ristorante annesso e un rooftop che “certifica” la vena green.«Sulla nostra terrazza, che abbiamo riaperto agli eventi – spiega Ursha Malovrh, gm della struttura e squisita ospite – abbiamo sei arnie di api che curiamo con amore e ci ripagano con circa 60 kg l’anno di ottimo miele. Credo che sia la più bella dimostrazione di sostenibilità».
Ciascuno dei diciassette distretti in cui è divisa la città conserva la propria personalità dettata dal tempo: medioevale, barocca, moderna o liberty anche se, tutta l’area urbana, è “caratterizzata” dalle incredibili opere del geniale architetto urbanista Jože Plečnik cui venne affidato il compito di ridisegnare la città, secondo i suoi gusti, fra il 1920 ed il 1940.
I ponti sulla Ljubljanica sono un elemento distintivo della capitale slovena: attraversano il fiume regalando scorci suggestivi, da fotografare o semplicemente da ammirare, perdendosi poi nei deliziosi caffè e locali che affollano il lungofiume dove, soprattutto di notte, l’atmosfera diviene magica rendendo merito ad una meta turistica forse un po’ troppo trascurata, sotto questo aspetto.
Parlando di Jože Plečnik,
la Biblioteca è la quintessenza dell’arte eclettica del grande maestro che, qui, si manifesta in tutta la sua grandezza e originalità. L’esatta denominazione di questo tempio alla cultura, Biblioteca Nazionale ed Universitaria (NUK) resta la sua opera più importante nella città, progettata nel 1932, costruita tra il 1936 e il 1941. Tutta la sua opera è caratterizzata da forme iconiche e classiche, con l’aggiunta personale di un pizzico di originalità. Plečnik fu dimenticato negli anni ’60 e ’70, poi riabilitato a partire dagli anni ’80, quando il postmodernismo portò ad una rivalutazione delle forme classiche in architettura.
Qui la cultura è quasi uno stile di vita: oltre a vantare una delle più vecchie filarmoniche al mondo, una Galleria Nazionale ed una di Arti Moderne, la città offre ogni anno più tantissime manifestazioni culturali e musicali, eventi teatrali, di arti figurative e d’avanguardia. La scena letteraria è attivissima, sulle orme del poeta nazionale, France Prešeren, l’Alighieri sloveno, il padre della lingua, dalla cui opera è stato tratto anche l’inno nazionale (Il Brindisi) cui è dedicata la statua che campeggia nell’omonima piazza centrale della città, proprio di fronte ai “Tre Ponti”.
La letteratura slovena, è poco conosciuta, ma forte e presente. Non a caso dal 2015 la città è City of Literature dell’Unesco. E allora scopriamone i protagonisti magari con uno dei tour proposti nel contenitore dell’Ente Sloveno per il turismo.
Ljubljana for Poetry Lovers ne è un tipico esempio e segue le orme di undici importanti personaggi della poesia slovena, meritevoli di un ruolo importante nella storia della lingua che da sempre è stata gelosamente custodita dai cittadini, orgogliosi, nonostante crocevia fra le varie anime europee, della propria identità.
Come in ogni capitale non può mancare il castello.
Sulla cima della Grajska Planota, la collina, sorge il maniero più antico di Lubiana, le cui prime testimonianze risalgono al periodo medievale quando la costruzione, in legno, era la sede del principe carinziano, governatore della provincia, Spanheim. Fortificata causa le frequenti invasioni turche, solo nella seconda metà del XV secolo, le modifiche ne cambiarono aspetto e dimensioni. Ad eccezione delle mura esterne e della cappella dedicata a San Giorgio (1489), tutti gli edifici principali furono ricostruiti nel XVI e XVII secolo in seguito al terremoto del 1515. A metà del XVII secolo, la roccaforte divenne magazzino militare, caserma ed ospedale militare e prigione. Acquistato dalla municipalità nel 1905, a lungo ristrutturato, oggi è una popolare destinazione turistica dove si tengono concerti, eventi culturali, mostre e spettacoli.
Non manca l’arte sacra barocca:
la Cattedrale di San Nicola ne è uno dei più begli esempi. La chiesa dedicata al santo patrono dei pescatori, sorge sulle vestigia di una basilica romanica del XIII secolo. L’attuale edificio con i campanili gemelli data inizio del XVIII secolo, progettata dall’architetto gesuita Andrea Pozzo sul modello della chiesa romana del Gesù con la pianta a forma di croce latina. Nel 1996, per commemorare la visita di Giovanni Paolo II, sono stati aggiunte due straordinari portali in bronzo: la porta principale di Demšar Tone, simboleggia i 1250 anni del cristianesimo in Slovenia; quella laterale invece, realizzata da Mirsad Begić, scultore bosniaco e musulmano, raffigura il sacrificio di Cristo e la storia della Diocesi di Lubiana attraverso le effigi dei suoi vescovi.
Nessuna città può rinunciare al suo, più o meno colorato, mercato.
Non fa eccezione Ljubljana, dove un’atmosfera vivace pervade ogni giorno il Centralna Tržnica (mercato centrale), principale punto vendita e luogo di ritrovo e socializzazione. Un’altra creatura di Plečnik, progettato tra il 1931 e il ’39 si compone della sezione all’aperto di Vodnikov trg, e di quella al coperto di Pogačarjev trg, dell’elegante porticato stile rinascimentale che segue la curva del fiume, il Colonnato di Plečnik.
Qui si trova praticamente tutto: frutta, verdura, salumi, spezie, frutta, erbe, carne, pesce, miele, fiori e piante, prodotti dell’artigianato locale, specialità slovene come il prosciutto del Carso, il paté di cavallo, pane fatto in casa, formaggi gustosi, la tipica torta “potica“, a base di noci, miele e cannella. Le bancarelle colorate sono una tentazione continua cui è davvero difficile resistere. Si può girovagare e perdersi assaporando l’atmosfera autentica di un mercato pubblico che rispecchia l’antica tradizione cittadina.
Mestni Trg è la Piazza principale della Città, cuore del centro antico di Lubiana. Gli eleganti edifici costruiti dopo il terremoto del 1511 decorano la piazza con un forte accento barocco:
casa Haman, che ospita la Mestna galerija (Galleria civica), il palazzo Lichtenberg la cui facciata fu decorata dallo scultore Osbalt Kittel, i palazzi Rakovec e Obrez di Matija Persky, la casa Souvan con i rilievi che rappresentano il commercio, l’agricoltura e l’arte.
E’ il Mestna hiša, ovvero il Municipio (chiamato anche Magistrat o Rotovž) che domina la Piazza Civicai con la torre dell’orologio, di chiara influenza veneziana. Davanti al Municipio l’obelisco della fontana dei Fiumi carniolani (1751), uno dei monumenti più famosi della Ljubljana barocca, ultima opera di Robba nella capitale, ispirata alla Fontana del Bernini in Piazza Navona, rappresentante tre figure che reggono grossi vasi da cui sgorga l’acqua, i tre fiumi carniolani: Krka, Ljubljanica e Sava, come ci spiega l’accattivante guida Larisa Scaleric in un perfetto italiano nel tour consigliato per conoscere la città
Il parco Tivoli, il più grande della città si trova ai piedi della collina Roznik. L’ampia zona verde, di 510 ettari, fu costituita nel 1813 secondo il progetto di Jean Blanchard. Oltre a sentieri geometrici, viali alberati, giardini, statue e fontane, ci sono anche uno stagno e un piccolo giardino botanico del1880. E anche sport:una piscina olimpionica all’aperto realizzata negli anni ‘30, campi sportivi e un parco giochi per bambini oltre al palazzo dello sport (1965). La suggestiva passeggiata Jakopič dedicata al pittore impressionista sloveno Rihard Jakopič, ridisegnata da Plečnik nel 1934, che conduce al Castello di Tivoli è la cosa più bella, che oggi ospita la Galleria Tivoli, Centro internazionale d’arte grafica. Ma il bel palazzetto ristrutturato in stile neoclassico non è il solo edificio storico del parco: il Castello Cekin di stile barocco, sede dal 1951 del Museo di Storia Contemporanea della Slovenia, si erge al margine settentrionale del parco.
I ponti sulla Ljubljanica sono opere d’arte. Quattro draghi alati dall’aspetto feroce sorvegliano il ponte ad arco. Il ponte dei Draghi è stato uno dei primi ponti in cemento armato in Europa, originariamente chiamato Ponte del Giubileo, venne costruito nel 1900 per onorare i 40 anni di regno dell’imperatore Francesco Giuseppe I (1848-1888) venendo a sostituire il vecchio ponte di legno “dei Macellai”. Nel 1919, l’opera venne rinominata Zmajiski Most (ponte dei Draghi) in riferimento alle mostruose creature messe a guardia ai quattro angoli dello stesso, simboli presi dallo stemma di Ljubljana, che secondo la mitologia fu fondata da Giasone, l’eroe greco che uccise il drago che viveva nella palude prossima alla sorgente del fiume Ljubljanica. Come tutte le capitali che si rispettano, Ljubljana vive in simbiosi con la Ljubljanica. Interessante Il Boat Tour perché dai 10 metri in legno della barca in lenta navigazione si ammira la città dal basso e se ne colgono particolari inaspettati, soprattutto se evidenziati da una guida d’eccezione, Eliano D’Onofrio, un marchigiano prestato alla Slovenia.
Anche il Triplice Ponte (Tromostovje) è uno dei simboli più conosciuti di Ljubljana, elegante accesso alla Città Vecchia. Costruito nel 1842, era un comune ponte a singola arcata, a tutti noto come Špitalski most (Ponte dell’Ospedale) anche se il nome ufficiale era ponte Franz, l’arciduca Francesco Carlo d’Austria. Tra il 1929 e il 1932, causa l’incremento del traffico cittadino, furono aggiunti altri due ponti pedonali che andarono ad affiancare il preesistente e Plečnik, che amava molto alcuni elementi dell’architettura classica, eliminò la ringhiera di metallo dal ponte centrale e dotò i tre ponti di robuste balaustre di pietra, sopra le quali posizionò dei lampioni. Così nacque il Triplice Ponte, oggi completamente pedonalizzato come la maggior parte del centro grazie alla lungimiranza, all’inizio contestata del sindaco Zoran Jankovic, ultimo di una serie di primi cittadini lungimiranti e benvoluti.
Per percepire il carattere cosmopolita di Ljubljana e il mood della sua scena urbana non potrete fare a meno di visitare il Centro Culturale Autonomo Metelkova, costruito dove sorgeva una base militare. Di sera, questa zona si trasforma in un vivace luogo di intrattenimento, molto “aperto” dove i visitatori possono scegliere tra concerti di musica più o meno alternativi e spettacoli d’arte stimolanti.
In questa zona, davvero singolare c’è il Celica Hostel, realizzato nell’ex carcere militare e progettato da più di 80 artisti da tutto il mondo, il primo ostello sostenibile certificato in Slovenia.
Ci sarà venuto un po’ di appetito dopo tutto questo camminare ed esplorare?
La ricca culinaria slovena è a base di piatti tipici della regione ma anche di ricette mutuate dalla cucina italiana, austro-ungarica e balcanica. I ristoranti e le trattorie (gostilna) di Ljubljana propongono anche pietanze “fusion” che provengono dai paesi che hanno dominato questa terra e lasciato il loro segno anche gastronomico. Zuppe, carne e selvaggina sono gli attori principali della gastronomia tradizionale, di chiare origini contadine. Vi sono piatti assolutamente da assaggiare: Jota, la zuppa con fagioli e crauti, Žganci, la polenta con il semolino i raviolini di Idrija ripieni di patate e pancetta, conditi con il sugo di carne di montone o coniglio, la Kranjska klobasa o salsiccia carniolana, ilKraški pršut o prosciutto crudo del Carso, il divjačinska salama, il salame di selvaggina.
Tra le contaminazioni vanno assaggiate Ricet, la zuppa all’orzo di origine austriaca, i Njoki o gnocchi di patate, il Riota, risotto di ascendenza italica, o il gola, gulasch ungherese, tutti fra i piatti più diffusi.
Il tutto va annaffiato da ottimi vini sloveni perfetti per pietanze dai sapori così forti e decisi: il Teran e il Cviček.
Come si dice, dulcis in fundo: la potica è il dolce arrotolato con ripieno di noci; una serie di strati di pasta sfoglia intervallati da una farcitura a base di noci, semi di papavero, uvetta, miele, ricotta e panna formano invece la Prekmurska gibanica; buoni anche lo Zavitek o meglio, strudel e il Krof bombolone o krapfen.
Origine antica hanno le paste al miele, pasticcini a forma di cuore al profumo di cannella. Per conoscerla meglio suggeriamo il tour gastronomico Sfizioso il tour in sei tappe Top Lubljana Food Day Tour, dove si provano sei “stazioni” alimentari, con partenza ogni giorno alle 16. Dal caffè Stow al cibo gourmand del noto chef Bine Volčič, al Monstera bistro, dal gelato di Romantika, che riproduce il gusto, “Potica”, alla pasta al tartufo e olio di produzione propria dell’Altrokè, al cibo consumato al mercato fra salsicce, zuppa e strukli al Mojistrukli, il più completo dei produttori di questo piatto tipico della cucina slovena,
La sera, quando Lubljana si illumina di vita; un aperitivo con prodotti locali a Slovenska Hiša, è di prammatica, come lo è trovarsi in uno dei tanti caffè sul romantico e vivace argine del fiume meglio sulla riva sinistra, oppure in uno degli eleganti bar o club-lounge, come quello del Nebotičnik Skyscraper, con terrazza e vista panoramica di tutta Lubiana se non sul B&B Park Hotel Rooftop!
E adesso che sapete tutto…
foto: Ente per il turismo Sloveno, Massimo Terracina