Cinema
UnArchive, a Venezia

IL CINEMA D’ARCHIVIO A VENEZIA 79

Le attività nel campo della formazione, produzione e promozione del riuso creativo del cinema d’archivio è un modo interessante di rivalutare il materiale prezioso e le tante possibilità di attingervi che resta dopo l’edizione di un film.

E’ di questo che si occupa dal 1979 la piattaforma UnArchive della Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico. Nasce come associazione ed eredita il patrimonio filmico del Partito Comunista Italiano e della Unitelefilm. Nel 1983 è dichiarato dalla Sopraintendenza archivistica del Lazio di notevole interesse storico, ed è il primo archivio audiovisivo italiano che  grazie al suo consistente ed importante patrimonio, riceve questa notifica.

Sarà presidente dell’archivio, per alcuni anni Cesare Zavattini, al quale poi verrà dedicato il Premio omonimo che ad oggi viene assegnato a giovani filmmakers tra i 18 ed i 35 anni, giunto alla sua ottava edizione.

Nove i progettisti finali selezionati tra le oltre 60 proposte che potranno, dopo un percorso formativo e di sviluppo condotto da qualificati professionisti del cinema italiano, approfondire ed elaborare ulteriormente le loro proposte. Al termine del percorso, la giuria presieduta dal regista Daniele Gaglianone  composta dal produttore Luigi Chimienti (Dispàrte), dalla produttrice Maura Cosenza (Istituto Luce Cinecittà), dalla regista e montatrice Maria Iovine e dalla sceneggiatrice e regista Silvia Scola, dopo un apposito pitch, sceglierà i 3 vincitori, che realizzeranno con il supporto del premio ed utilizzando i materiali filmici dell’AAMOD i loro cortometraggi.

Gli autori ed autrici riceveranno inoltre un premio in denaro per ciascun cortometraggio portato a termine. I film saranno proiettati in una cerimonia di premiazione a maggio 2023 alla presenza della Giuria e di personalità della cultura e del cinema italiano.

Il secondo progetto presentato al Lido di Venezia, che è stato sede operativa delle giornate degli autori durante la Mostra, è alla sua seconda edizione.  Parliamo della Residenza artistica Suoni e Visioni, progetto dedicato a giovani artisti e compositori che, lavorando in coppia, avranno un’opportunità di formazione, ricerca e realizzazione nel campo del riuso creativo del cinema d’archivio connesso con la sperimentazione musicale.

La Residenza della durata di 3 settimane non consecutive, prenderà il via in ottobre 2022. La commissione ha selezionato 6 artisti, tra le oltre 30 candidature pervenute sulla base del curriculum presentato, dai partecipanti al progetto che, partendo dagli archivi messi a disposizione da AAMOD, dovranno produrre 3 opere audiovisive basate sull’incontro tra immagini cinematografiche del passato e musica contemporanea.

Terzo progetto ed ultimo nato tra le iniziative del riuso creativo degli archivi cinematografici di AAMOD, è Il Festival UnArchive Found Footage Fest, che dopo un primo incontro realizzato a dicembre scorso, vedrà la sua prima edizione a Roma, nella primavera del 2023, grazie al contributo del MIC – Direzione Cinema e Audiovisivo, alla collaborazione di Luce Cinecittà e di altre istituzioni del settore.

L’iniziativa nasce in un momento storico in cui il riuso delle immagini nutre orizzonti cinematografici di grande sperimentalità. Creare nuove opere partendo da frammenti d’archivio catalizza la ricerca espressiva di cineasti e videoartisti, animatori e performer, archivisti e curatori d’arte, in una contaminazione di linguaggi e pratiche capaci di dar vita a sorprendenti forme filmiche. Il Festival vuole indagare e raccontare al pubblico tali orizzonti espressivi, mostrando uno scenario audiovisivo sorprendente e composito, spesso altamente performativo, nel quale le nozioni di creazione e fruizione audiovisiva sono costantemente riformulate.  

L’arte cinematografica si sa, è da sempre frutto di lavoro di intensa e fervida immaginazione, di libri trasformati in splendide immagini e recitazioni, di grandi registi e attori di fama mondiale che prestano la loro voce e la loro arte al mondo intero e l’Italia di certo non sfigura in questo panorama. Per questo il patrimonio culturale che nel tempo, sin dalla nascita dei primi film muti, il Festival di Venezia e gli altri eventi cinematografici continuano a celebrare, va non solo preservato ma utilizzato e messo a disposizione di tutte quelle persone che vogliono far vivere e rivivere nel tempo la magia del grande schermo augurandoci  che molti nuovi artisti nascano da queste iniziative.

EV

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