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IL NETWORKING DEI RISTORATORI BOLOGNESI, OVVIAMENTE, A TAVOLA

Ma quando vi è mai capitato di vedere 10 ristoratori di altrettanti importanti realtà di una città a tavola assieme, ospiti di uno di essi (a rotazione) per un momento importantissimo di networking, propiziato da un minimo comune denominatore, Niko Boi?

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Niko Boi

E’ una storia che forse da qualche parte è già capitata, ma mi ha colpito per l’idea venuta ad un fotografo sardo di Cagliari, che lavora a Bologna, e ha pensato di mettere seduti attorno ad un “signor tavolo gourmand” i nomi dei ristoratori felsinei per dare corpo ad uno spirito (di corpo) sempre più importante in un momento storico dove la quantità conta.

«Una sera – racconta Boi – lanciai un’idea: chi viene con me a Monteveglio al ristorante Ajò (andiamo in sardo, per i più disattenti) a farci una cena fra amici o colleghi? Mi hanno risposto e sono venuti in 24. Da qui mi è partita l’idea di organizzare per coloro con i quali collaboro o potrei farlo, una cena, periodica per cementare i rapporti, fare conoscere persone nuove, creare atmosfera e propiziare incontri non solo professionali per migliorare il mood di tutti».

E da allora siamo a quota 5, in una città, come Bologna, dove il cibo…beh lasciatemelo dire, ha un certo peso. Non a caso la chiamano la “Grassa” oltre che la “Dotta“.
Ma questa è un’altra storia.

Nik Boi dispone gli ospiti

La cosa si è sparsa a macchia d’olio, perché se è vero che i partecipanti sono concorrenti è anche vero che è meglio fare sistema che farsi la guerra, soprattutto oggi che si esce da un momento non proprio felice per turismo con annessi e connessi.

Così la seconda puntata è andata in onda ad Argelato al ristorante “800”, rane e lumache ma non solo, e la piacevolezza dei gestori……. Un add on a queste cene che danno il valore aggiunto ad un evento dedicato al networking, che tutti potrebbero realizzare.

«Mi è piaciuto sedere allo stesso desco ristoratori, fornitori, professionisti dell’informazione mirata o meno, qualche figura di spicco appassionata come Angelo Muratori, Donato Dolzani per creare un consesso non tanto dotto, anche se lo è, ma empatico e foriero di idee e confronto – prosegue Boi – Le regole del Gioco sono semplici il ristorante ospitante offre un menù, “s e n s a z i o n a l e” ad un prezzo irripetibile (questo per deviare dal fine di lucro e restare nell’oggetto dell’occasione). I fortunati commensali tutti legati i qualche modo al settore non sapranno né il costo (di assoluto favore) del pasto né il menù fino al giorno prima. Si partecipa per il piacere di conoscere e conoscersi, i posti vengono assegnati in maniera “random” facendo in modo che marito e moglie ed amici vari siano ben lontani, perché l’obiettivo è interagire e far nascere vincoli!».

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Tortellino in coppa Martini @Niko Boi

L’inziativa, indubbiamente piace.

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Elisabetta Valenti e Michele Pettinicchio

«E’ un ideale proseguimento della nostra azione come “Consorzio Tutela Ristoranti Bologna” che ho l’onore di presiedere – aggiunge Elisabetta Valenti, contitolare del ristorante Al Pappagallo – una associazione nata quasi per caso all’inizio del 2021 prima come Comitato con sei/sette associati, (Da Nello, Osteria S.Caterina, Locanda CelestiAle, Corte dei Molini, Al Pappagallo, Bertozzi, Al Biassanot, Nonna Gigia…) divenuti in brevissimo tempo 80, tutti ristoratori. Vorremmo fare molte cose, prima fra tutte “sistema”, per creare una rete di ristoranti capaci di accogliere “alla bolognese”, per non essere soli a perorare le nostre cause con le Istituzioni, spesso insensibili a certi temi, ma anche per avere una corporazione capace, in una città dove il cibo è importante di dare anche supporto. Fare rete condividere iniziative come la formazione del personale, sempre più importante e al contempo difficoltosa, o addirittura un mutuo supporto in momenti di piccole o grandi difficoltà, come per esempio aiutarci se manca personale o forniture».

Ma l’attività si vorrebbe svolgere anche con tavoli di lavoro con le Istituzioni e tante altre attività sinergiche che poi, in fondo partono o portano, proprio, da e a iniziative come quella di Niko Boi.

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Il menù della serata

E così deliziati da un menù spettacolare con vini in abbinamento, persone che vivono di cibo, si sono trovate per fondere generazioni, fianco a fianco giovani leone ed esperti veterani.

Non solo degustare e apprezzare ciò che viene fatto da altri, ma anche una parte didattica, come il racconto dei vini utilizzati (Fattoria del Monticino Rosso), dell’aceto balsamico Sereni, dei dolci de la Borbonica, sempre attenti anche alla sostenibilità

Così i nomi della ristorazione felsinea iniziano un percorso di coesione siano essi “big” o “newcomers”: i Cappelletti di Cantina Bentivoglio, Deborah Martelli e Alessio Formaggi, de l’800, Battaglioli dell’ Osteria di Medicina, i ragazzi dello staff de La Porta (Balena), con Lorenzo Venturelli, l’acetaia Sereni con Francesco Sereni, Federico Maicol, Mr. Lob, qualche esperto di cucina come la giornalista Alessandra Meldolesi e Marco Colognese, tanti altri, ospiti del ristorante Al Pappagallo, con Elisabetta Valenti e Michele Pettinicchio a fare gli onori, e che onori, di casa..

Perché le idee, non devono rimanere tali.

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