Intelligenza Artificiale

INTELLIGENZA ARTIFICIALE: IL FUTURO È GIÀ TRA NOI?

L’intelligenza artificiale è un tema caldo in questi ultimi mesi. Le sue implicazioni, il futuro dell’uomo e delle sue attività; l’etica, la morale, la sostituzione dell’umano. Tutte domande cui ognuno cerca di dare risposta.

La scorsa settimana sono stato invitato a una serata particolare. Future Advanced, una piccola holding operante nel campo della Live e Virtual Communication, dell’Entertainment, della Formazione, del Tempo Libero e Benessere ha organizzato presso gli studios di Area51bis a Segrate tre serate di presentazione delle nuove tecniche e tecnologie applicate al mondo degli eventi e della formazione. E mi hanno colpito e aiutato a formare un’idea.

Presso gli studios di Area51bis, le aziende invitate (a piccoli gruppi in modo da poter avere attenzione dai tecnici presenti che spiegavano loro ogni aspetto) hanno potuto registrare i loro spot sul green screen da 15×13 mt davvero impressionante visto che può contenere un TIR, hanno camminato con gli Oculus dentro a una miniera come i nani del Signore degli Anelli e hanno visitato un museo interagendo con le opere esposte.

Quasi tutti hanno avuto il loro momento di adrenalina entrando nel cockpit in dimensione 1:1 di una Formula Uno per alcuni giri da qualifica in cui hanno capito cosa significa correre a 300 kmh e quali sollecitazioni hanno collo, schiena e gambe. 

In assoluta tranquillità, hanno avuto l’occasione di chattare con i sistemi di design e grafica dell’intelligenza artificiale, farsi scrivere in tempo reale dal computer chi una poesia, chi una dichiarazione d’amore, chi un comunicato stampa …e chi un articolo. E sì, devo dire che l’intelligenza artificiale, con i dati giusti, scrive in un modo quasi indistinguibile dai professionisti di settore. 

Ovviamente tutti sono rimasti a bocca aperta entrando nella piccola camera immersiva (immagino cosa voglia dire farla grande per una convention) dove Danika, una bellissima ologramma hostess dai capelli rossi una volta che si è tolta il casco spaziale, raccontava il futuro dal palco di una base lunare. 

La realtà virtuale è già parte del nostro presente e sta diventando sempre più diffusa. L’uso di tecnologie VR sta crescendo in diversi settori. Nell’intrattenimento ad esempio, la VR offre una nuova forma di esperienza immersiva per videogiochi, film interattivi, simulazioni virtuali di sport estremi e di viaggi (anche indietro nel tempo in stile Marty McFly: per comprendere la storia quale modo migliore se non viverla?).

In due ore circa, ho avuto la fortuna di farmi un’idea dello stato dell’arte del futuro e della virtual reality, a quali livelli sia arrivata la modellazione 3D, dove andremo domani. E davanti a finger food e spritz nell’area lounge animata dai Capolinea 24, un duo live molto interessante, ho chiesto qualche spiegazione. 

Intelligenza artificiale: le applicazioni nel training retail e negli eventi.

Fabrizio Mezzo, CEO di Future Advanced e trainer di Adhoc, la brand di training del gruppo, ha sottolineato gli aspetti applicativi nell’ambito della formazione. “Immaginiamoci -ha detto- quante applicazioni ci possono essere nel training. Oggi per fare formazione devi andare in aula, radunare più persone, avere un trainer fisico. Con la realtà virtuale, tutto questo è più veloce e meno costoso”.

Immaginiamo una catena di supermercati, oppure il mondo della moda con i vari negozi in franchising. Si mappa un negozio virtuale, si crea una formazione “ad hoc”, e si fa formazione su chi gestisce il negozio, il contatto con i clienti, con chi fa magazzino e deve sapere cosa arriva e parte in tempo reale, si gestiscono richieste e report”.

Oppure -continua Fabrizio- pensiamo a quelle situazioni pericolose per l’addetto o per le persone coinvolte. Un incidente d’auto e il pompiere che deve imparare a salvare; o una società che deve certificare una serie di passaggi, ad esempio su una piattaforma petrolifera. Faccio fare all’addetto il corso e poi lo certifico in base a come usa le mani artificiali, a come si muove sulla piattaforma. Vale lo stesso ragionamento: la VR viene utilizzata per creare ambienti di apprendimento realistici e interattivi in situazioni pericolose e ad alto rischio. 

Se il mondo del retail e della grande distribuzione sono quelli più interessati a training specifici, il mondo degli eventi è quello che userà tuttavia le parti più spettacolari. I droni per sostituire o integrare gli spettacoli pirotecnici, il green screen per simulare set fantastici o realistici, gli ologrammi per i collegamenti da distante ma l’interazione in presenza. 

Ma poiché gli utilizzi e le interazioni della realtà virtuale e dell’intelligenza artificiale non si fermano qui, a fine evento è stato inviato ad ogni partecipante un white paper con le possibilità offerte dalle nuove tecnologie. Il white paper è richiedibile anche da chi non ha partecipato, ma vuole saperne di più a operations@futureadvanced.it.

Intelligenza artificiale: le sfide etiche e i pericoli.

Mentre guardavo ammirato, mi è sorta una domanda: ci possiamo fidare del futuro? Possiamo guardare al domani con serenità, con la fiducia che sapremo “governare” le sfide che ci attendono senza essere schiacciati dalle macchine che stiamo creando? Quanto è reale Matrix oggi? Cosa ci attende dietro l’angolo di un codice?

E così ho girato il mio quesito esistenziale a Piero Adamo, Chief Marketing Officer di Officina Kreativa che recentemente è entrata in Future Advanced, e gli ho domandato senza mezzi termini quali sono i potenziali pericoli delle nuove tecnologie – ovvero, in pratica – se crede al pericolo che un’intelligenza artificiale possa diventare presto senziente e capace di sentimenti e decisioni totalmente autonome.

La sua risposta è chiara: “L’intelligenza artificiale (AI) -dice Adamo- non sta certo a guardare, anche essa sta rivoluzionando diversi settori aziendali e siamo solo all’inizio. Questa tecnologia viene già utilizzata ad esempio nel mondo della finanza per prendere decisioni di investimento, nella sanità per migliorare la diagnosi e il trattamento delle malattie, nel marketing per migliorare la segmentazione del pubblico e personalizzare l’esperienza dei clienti. Ha un incredibile impatto per cui credo che l’intelligenza artificiale sarà il vero game changer della nostra era”.

Cos’è la realtà virtuale oggi e si può dire che la realtà virtuale è forse già reale?

La realtà virtuale è un ambiente che simula la vita reale in modo quasi perfetto -mi risponde sempre Piero Adamo- Grazie a questa nuova tecnologia, gli utenti possono immergersi in ambienti 3D che sembrano reali e interagire con essi attraverso l’uso di dispositivi come visori, guanti o joypad”.

Quali sono gli ambiti in cui la realtà virtuale, il mapping, l’intelligenza artificiale entreranno più velocemente nei processi aziendali?

“L’industria sanitaria beneficia della realtà virtuale per trattare la terapia del dolore, della riabilitazione fisica e la gestione delle fobie. Altrettanto interessante è il caso dell’industria automobilistica: molti più crash test che consentono di incrementare ulteriormente il livello di sicurezza; il tempo di realizzazione dei prototipi è drasticamente diminuito a favore di un miglior rapporto qualità-prezzo per il consumatore.

Gli investimenti in ambito VR stanno aumentando, sempre più aziende in diverse industrie adottano la tecnologia per migliorare i loro processi di produzione e di promozione. Con l’avanzare dei Metaversi infine, tanti nuovi scenari si potrebbero aprire nel prossimo futuro ma sono convinto che la strada sia ancora molto lunga”.

Il futuro forse non è ancora completamente tra noi, ma certo è abbastanza vicino. Occorrerà certamente controllare i temi della privacy sempre più attuali, della correttezza d’uso di idee e sentimenti quando le macchine saranno in grado di interpretarli perché, ci racconta Fabrizio Mezzo, “già oggi è possibile mappare a livello di reazione emotiva i comportamenti di chi guarda un filmato, di chi acquista, capirne i sentimenti attraverso l’uso delle telecamere che interpretano gli sguardi. Le neuroscienze, la matematica predittiva e i logaritmi fanno il resto, restituendoci profili di acquisto e comportamento molto utili per chi vende al pubblico, ma anche -molto più pericolosamente- in ambito politico, leggendo le tendenze e indirizzandole”.

Piero Adamo

“E poi – conclude Adamo- tutti i progressi hanno un prezzo da pagare: affrontare il cambiamento. La perdita di vecchi posti di lavoro a favore di altri nuovi mestieri che arriveranno è un dato certo, tuttavia stare a parlarne come se fosse un vero problema credo abbia poco senso e soprattutto lo trovo inutile. Per prima cosa il progresso è inevitabile – piuttosto concentrerei tempo ed energie per capire come muoversi e approfittare di questi nuovi scenari – in secondo luogo non mi pare che i sellai siano in voga come nel Far West eppure nessuno scrive che le auto sono la rovina della società. Soprattutto non lo dicono ricambisti, elettrauti, meccanici, designer, ingegneri, concessionarie, broker, noleggi auto, ecc., la lista è lunghissima.

Se dobbiamo impiegare tempo per guardare ai problemi del progresso tecnologico, mi soffermerei principalmente sulla dipendenza tecnologica e sulla violazione della privacy, tematiche sulle quali bisognerebbe intervenire con attività di educazione tecnologica e di sensibilizzazione. Infine, sul fatto che l’intelligenza artificiale possa diventare senziente e quindi capace di decisioni autonome, questa eventualità è considerata improbabile al momento e gli sviluppatori di AI si concentrano maggiormente sulla creazione di sistemi che possano imparare e migliorare senza sviluppare una coscienza o una personalità autonoma, seppure Elon Musk la pensi diversamente”.

Lascio Area512bis mentre l’ologramma sulle spalle di una ragazza continua a girare come uno spot pubblicitario utile per la guerriglia marketing. E mentre esco non posso non chiedermi se ho investigato realmente il futuro o sono stato oggetto di studio per come lo interpreto. Lo saprò tra qualche anno? Mese? Giorno? …The show must go on.

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