
Nata nel 1889 dall’intuizione dei fratelli Andre e Edouard Michelin che crearono un primo piccolo notes con le informazioni utili per i viaggiatori al fine di far aumentare il numero di automobilisti sulla strada, oggi la più famosa guida ai ristoranti del mondo copre più di 30.000 locali in oltre 30 città e regioni. E da sempre perciò che il Bibendum oltre a far correre le auto stimola l’acquolina in bocca.
La guida Michelin ha annunciato all’inizio di marzo che amplierà la sua copertura della scena gastronomica californiana per includere le regioni oltre San Francisco e la zona vinicola ovvero: Sacramento, Monterey, Santa Barbara, Los Angeles, Orange County e San Diego. Una nota fondamentale anche per la mappatura stradale, perché, ricordiamolo, per essere incluso nel giudizio e potersi anche solo qualificare per poi arrivare alla stellatura, il ristorante deve trovarsi in un luogo coperto dalla mappa Michelin.

Fatta questa premessa parte il viaggio segreto degli ispettori che vanno nei vari ristoranti come normali clienti, valutandone molteplici aspetti. La stella Michelin infatti, non premia solo il cibo, ma viene attribuita ai ristoranti giudicati migliori dai critici incaricati secondo parametri ben precisi che includono anche lo chef, la location, il servizio, la qualità, l’originalità, la freschezza degli ingredienti, la bontà, l’equilibrio dei sapori, la consistenza del cibo, la mise en place e l’impiattamento, che oggi ha raggiunto forme artistiche. Gli ispettori assegnano i voti, che poi comporranno la valutazione finale: da sempre da 1 a 3 stelle, ovvero da “ristorante molto buono nella sua categoria” a “cucina eccellente” fino all’ambitissimo “cucina eccezionale”.
E’ un passaggio importante per la Michelin che aveva interrotto la pubblicazione di quelle di Los Angeles e Las Vegas nel 2009 e limitato le sue guide americane alla San Francisco Bay Area, New York, Washington DC e Chicago. Adesso, probabilmente a giugno, il Golden State vedrà la sua pubblicazione dedicata a pieno merito visto che in una dichiarazione che preannunciava la nuova guida, la Michelin ha celebrato la California definendola “una miscela unica di raffinatezza e sobrietà e protagonista indiscussa della scena culinaria americana”.

“Grazie alla presenza di aziende agricole di primo livello, di zone vinicole conosciute in tutto il mondo e alla possibilità di accedere direttamente alle materie prime, la cucina californiana è rispettata ovunque, non solo per la qualità dei suoi ingredienti, ma anche per la creatività dei suoi chef” ha dichiarato Gwendal Poullennec, direttore internazionale della guida Michelin. Poullennec ha affermato che gli ispettori della Michelin sono rimasti colpiti “dal talento e dall’innovazione all’interno della comunità gastronomica californiana”.

San Francisco si inserisce come portabandiera dell’eccellenza culinaria della California, con 8 ristoranti premiati con le 3 stelle più di ogni altra città americana (compresa New York). San Francisco e la regione raggiungono un totale di 80 stelle tra le 58 strutture elencate nella Guida Michelin del 2019. E i Bib Gourmand della zona, i “ristoranti che offrono cibo di alta qualità a prezzi convenienti”, hanno raggiunto la cifra storica di ben 68 unità.

A proposito delle 3 stelle Michelin: le novità assolute sono l’Atelier Crenn (San Francisco) e Single Thread (Healdsburg). Quest’ultimi si uniscono a Benu, Quince e Saison a San Francisco, e a The French Laundry (Yountville), Manresa (Los Gatos) e The Restaurant a Meadowood (St. Helena) nelle località limitrofe alla città. Per avere un’idea ancora più chiara dell’importanza della San Francisco Bay Area a livello gastronomico, basta pensare che in tutta Italia nel 2019 i ristoranti 3 Stelle Michelin sono 10 in totale, mentre nella sola area di San Francisco ne troviamo ben 8.
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