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Grande palazzo e Phra keaw diwat bangkok-thailandia

La Thailandia di Idee per Viaggiare: un Iter Experientia

Idee per Viaggiare racconta il mondo attraverso gli occhi di chi lo conosce, e lo ha visto davvero. Iniziamo una collaborazione speciale con l’operatore raccontandovi viaggi che anche voi potrete realizzare affidandovi a chi ha idee, appunto, per viaggiare…

Viaggi per chi desidera al termine di una avventura in itinere riportare a casa una vera serie di esperienze…per un Iter Experientia.
Il primo viaggio ha per meta la Thailandia, una Thailandia Autentica. 

La Thailandia da Bangkok verso il Nord: un itinerario attraverso i sensi

L’itinerario, a grandi linee, tocca Bangkok,  Ayutthaya,  Sukhothai,  Chiang Rai e Chiang Mai ed ha alcuni punti di forza notevoli: la selezione delle guide e la loro capacità, sempre presenti e disponibili di intrattenere gli ospiti con i loro racconti.

Non si può non partire dalla scoperta di Bangkok, un luogo dove, sull’acqua, convivono tradizione e modernità tra meravigliosi templi antichi e moderni grattacieli.
La città è divisa dal fiume Chao Phraya, ampio, calmo e navigabile dal fascino sorprendente.
I canali laterali chiamati “khlong” vi lasceranno ammaliati ed affascinati dalla vitalità di questa sorprendente città che deve molto all’acqua, come tutto il paese, in fondo.

Si prosegue alla scoperta dell’antico regno del Siam, tra siti archeologici tutt’ora ben conservati, emozionanti scenari dai paesaggi colorati e suggestivi, popoli che vivono di tradizioni e cultura come nei secoli passati.
Viaggiare in piccoli gruppi, vivere esperienze legate strettamente ai luoghi visitati e soggiornare in hotel selezionati e di alto livello, rende questo tour unico ed esclusivo, lasciando ricordi indelebili e densi di significato.

La visita di Chinatown e Thonburi in bicicletta, la possibilità di partecipare ad un corso di massaggi presso una scuola certificata (non tornerete terapisti, ma ne saprete molto di più). Apprenderete i segreti della cucina thai, per poi passeggiare al tramonto nel parco archeologico di Ayutthaya, magari assistendo alla tradizionale questua dei monaci buddisti.

Il viaggio in Thailandia inizia con il volo sull’aeroporto di Bangkok dove si arriva presto al mattino.
Il tempo di rinfrescarsi nell’ottimo hotel prescelto e poi via ad esplorare la capitale, non prima di una bella prima colazione fatta di frutti esotici e tanto altro.

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Wat Phra Kaew

L’incontro con la guida è il clou del tempo a Bangkok, e sarà importante carpirne subito l’empatia (parla italiano) per sfruttare al meglio la visita della città partendo dai suoi luoghi più famosi: il Wat Pho, il tempio del Buddha reclinato, il più grande ed antico tempio di Bangkok, poco lontano il Palazzo Reale e il Wat Phra Kaew, il tempio più sacro del paese dove risiede il Buddha di Smeraldo, Il Royal Pantheon, la Sala dell’Incoronazione, la Royal Redemption Hall e la sala dei funerali reali.
Dopo le visite ai templi, una breve passeggiata attraverso il mercato dei fiori si raggiunge il molo per imbarcarsi e rientrare nel confortevole rifugio che è l’hotel.

La giornata è passata in un lampo, e la mattina seguente dopo la consueta, meravigliosa colazione si parte di prima mattina alla volta del molo di Damnersaduak nella provincia di Ratchaburi, dove si trova uno dei più vivaci e colorati mercati galleggianti dell’intera Asia.

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Mae Klong, il mercato della ferrovia

Tappa obbligatoria Mae Klong dove la visita al cosiddetto Mercato della Ferrovia, unico al mondo, è imprescindibile. Lo è in quanto un treno attraversa a passo d’uomo il mercato a certe ore del giorno, costringendo i venditori a spostare le loro mercanzie in fretta. Ma è tutto sincronizzato, tende parasole che si alzano, merci che vengono spostate di qualche decimetro, persone che si appiattiscono al muro e il treno sfiora il tutto in una scena irreale, al rallentatore, data l’andatura del treno color acciaio.

E finalmente l’incontro con un “devi vederlo” thai, il mercato galleggiante, dove a bordo di piroghe tradizionali cariche di frutta, verdura e altri prodotti, ci si incontra per comprare e vendere. Il commercio si svolge da una barca all’altra la terraferma o i moli sono solo punti di appoggio.

Con i sensi inebriati ancora da colori e profumi, si ritorna verso la metropoli per esplorare, in bicicletta, una Bangkok che il turismo di massa non riesce a raggiungere. Partendo dal cuore di Chinatown, il tour si dipana fra stretti vicoli, ricchi di attrazioni, suoni e odori di una comunità che da due secoli risiede nella stessa zona. I negozi e le piccole aziende sono onnipresenti e vendono di tutto, dagli amuleti buddisti ai motori riciclati un mercato delle pulci diffuso nel quale è facile, e ballo, perdersi.

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Il mercato galleggiante

Gli abitanti del luogo pregano nei coloratissimi templi taoisti, nascosti tra i vicoletti dove le auto non entrano, bruciano incenso e siedono in strada a chiacchierare e bere il tè.
Dopo Chinatown e il suo labirinto di stradine, si prosegue sul lato occidentale del fiume dove sorge Thonburi, la storica terza capitale della Thailandia. In contrasto con la caotica Bangkok, Thonburi è molto più naturale, i vecchi canali sono ancora intatti e ricchi di piccole case e frutteti, che sono lo sfondo classico di ogni comunità tradizionale thailandese.
Qui la Bangkok moderna appare molto lontana e i residenti sorridono alla vista dei turisti in bicicletta che visitano questi quartieri, dove tutti si conoscono.
Il ritorno in albergo, nel primo pomeriggio, consente di rinfrancarsi magari nella spa dopo una giornata così intensa.

Si lascia alle spalle Bangkok, dirigendosi verso nord, attraverso la provincia di Pathum Thani per raggiungere Bang Pa-In, un’oretta per abituarsi, facilmente, al passaggio del caotico traffico della capitale alla relativa calma della provincia. Tale luogo rappresenta, per la famiglia reale thailandese, un’oasi immersa in un mare di giardini, laghetti ed edifici stilisticamente a cavallo tra l’Oriente e l’Occidente, nella quale fuggire dalla calura estiva di Bangkok.

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Il Buddah gigante di Wat Mahathat

Dopo un’altra mezz’ora circa ecco Ayutthaya, l’antica capitale del Siam, dove è possibile visitare uno dei più importanti siti archeologici di tutta l’Asia. Qui si trovano il Wat Mahathat, contenente un volto del Buddha, in pietra, imprigionato dalle radici di un pluri-secolare ficus sacro; il Wat Phra Sri Sanphet, tempio reale, sia celebrativo sia funerario che un tempo ospitava un’imponente immagine del Buddha alta oltre 16 metri che oggi è conservata presso il Wat Chetuphon di Bangkok e il Wat Phra Mongkhon Bophit, sede di un’imponente statua bronzea del Buddha che è oggetto di un fervente culto da parte della popolazione locale.

Dalla cucina internazionale si passa al pranzo in un ristorante tipico, con i veri cibi thai.
Cibi leggeri, tanto da consentire, una sosta in una tradizionale scuola di massaggio thai, dove si fruisce di un’ora di “paradiso” per poi assistere ad un’ora lezione per apprendere l’arte del tipico massaggio thailandese, con tanto di attestato di partecipazione.
Rilassati e pronti, si cena dove si preferisce, per poi dedicarsi alla (ri)esplorazione del parco, stavolta in bicicletta e, soprattutto, di notte, con una meravigliosa e suggestiva illuminazione, prima che il sonno avvolga tutto, attorno a voi.

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Immersi in un contorno differente, molto più rurale, si parte di buon’ora, non senza una abbondante colazione, per il parco archeologico di Kampaeng Phet, che contiene le vestigia di un’antica città che, in passato, occupava una posizione strategica a difesa della valle del Menam.  È all’interno del complesso che si visitano il Wat Phra Si Iriyabot, caratteristico sia per la sua architettura, in tipico stile Sukhothai, sia per le quattro statue del Buddha, disposte in differenti posizioni, e il Wat Chang Rob, un grande tempio, situato su di una collina, le cui pareti interne sono adornate con altorilievi raffiguranti danzatrici Apsaras e demoni propri della tradizione buddhista.

Dopo una sosta ristoratrice in un locale tipico, è il momento di visitare il parco archeologico di Sukhothai, prima capitale del Regno del Siam (XIII secolo d.C.). Nel sito archeologico, nella lista dei Patrimoni dell’Umanità, si visitano il Wat Sri Sawai, il Wat Maha Dhat e, infine, il Wat Sra Sri.
Già che ci siamo, perchè non seguire una cooking class per imparare a cucinare un vero piatto tradizionale thai? Il bello, però è che dopo la lezione di cucina, ci si “gode” l’assaggio delle proprie creazioni (insieme agli altri partecipanti).

Ancora le prime luci dell’alba vi fanno compagnia in attesa di partecipare alla tradizionale questua mattutina dei monaci buddhisti che consta in genere in un’offerta di cibo per osservare gli insegnamenti del Buddha Siddharta, in merito alla povertà dei monaci e ai doveri, oltre che ai possibili meriti, nell’opera di misericordia dei laici che supportano i monaci.

Esperita la formalità della questua, partenza alla volta di Sri Satchanalai città sacra fatta costruire dal re Ram Kamhaeng il grande. Si tratta di un sito, meno noto del parco archeologico di Sukhothai, ma luogo a dir poco meraviglioso, testimone del passaggio dallo stile architettonico khmer a uno stile più moderno quale lo stile Sukhothai.
Appena fuori dal confine di Sri Satchanalai sta il (wat significa tempio, se non si fosse capito) Wat Phra Si Rattana Mahathat, uno dei templi più antichi della regione.

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Il Tempio Bianco

Poi via verso il triangolo d’oro, meta Chiang Rai, nella cui periferia si colloca l’eccentrico e famoso Wat Rong Khun, edificio religioso conosciuto anche come il “tempio bianco“.
Un’ardita, se non quasi-onirica, creazione di Chalermchai Kositpipat, famoso artista thailandese contemporaneo. L’unicità del Wat Rong Khun è data dal suo (non) colore, scelto dall’artista per esprimere tutta la purezza, oltre che le virtù, del Buddha Siddharta: il colore bianco simbolizza la purezza del Buddha, mentre gli specchietti incastonati ogni dove nella costruzione, ne simbolizzano la saggezza.
Emozionante l’escursione a seguire a bordo delle tipiche imbarcazioni “long tail” sul fiume per giungere a visitare, dopo circa un’ora di navigazione, il villaggio della minoranza etnica Karen, Ruam Mit.

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Donna Karen di Ruam Mit con le tipiche collane attorno al collo (donne giraffa)

La notte, tranquilla come in tutta quest’area, passa in un baleno e da qui si riparte alla volta di Mae Sai, la città più settentrionale della Thailandia, nota per il suo ricco mercato dove convergono molti beni provenienti dalla Birmania e dalla Cina.

È da qui che si inizia la visita del Triangolo d’oro, luogo dove, presso la confluenza del fiume Mekong, si incontrano i confini di Thailandia, Myanmar e Laos.
Un arco segna il celeberrimo crocevia e poco distante si trova il Museo dell’oppio, sostanza che, purtroppo, ha lungamente rappresentato uno dei motori economici dell’area, un museo interessante che svela i retroscena della produzione, commercio, spaccio della sostanza dal grande uso terapeutico, ma anche, ahimè, stupefacente. 
Appresi i segreti del derivato del papavero, si parte alla volta di Chiang Mai.

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Massaggio THai

Si attende il tramonto per visitare, nell’ora più suggestiva, il Wat Prathat Doi Suthep. L’imbrunire permette di godere dell’atmosfera che aleggia sul tempio durante il tramonto e di ascoltare i canti serali dei monaci buddhisti che ammantano di magia questo luogo mistico.
Chiang Mai ragala un’emozione serale con la tipica cena kantoke secondo la tradizione locale arricchita da canti e balli tradizionali.

L’ennesima squisita colazione prelude la partenza per arrivare, ad un’ora a nord di strada, godendo delle viste sulla foresta e sulle aree agricole al campo degli elefanti.
È il momento di familiarizzare con questi pachidermi passeggiando all’interno del campo per conoscere e incontrare questi fantastici animali, con la possibilità di osservarli da vicino mentre fanno il bagno nel fiume, interagire con essi e nutrirli dalle vostre mani, in un ambiente naturale.

Qui si chiude il viaggio che vi regalerà emozioni e scenari indimenticabili, da raccontare e fissare nella memoria.
A questo link le condizioni e il programma completo.

massimo terracina

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