Te Cime
Auronzo, Lago Tre Cime Photocredit Nicola Bombassei

Le Tre Cime e un territorio da esplorare: la slow mountain di Auronzo e Misurina

In provincia di Belluno, il Cadore, è  un comprensorio che non solo è meraviglioso, ma raccoglie  montagne maestose, come le Tre Cime, che hanno tante storie da raccontare. Lento, sostenibile, consapevole queste sono le declinazioni dello slow tourism che qui si applica alla montagna e caratterizza la filosofia del Consorzio Turistico Tre Cime Dolomiti, in territorio Veneto.

Nel cuore delle Dolomiti Bellunesi, la vacanza assume le connotazioni di autentico relax che nasce da paesaggi ancora incontaminati, dove la natura è tutt’ora la vera protagonista: non la montagna delle catene alberghiere, delle piste affollate, dei grandi numeri, ma la terra delle Tre Cime di Lavaredo, di Auronzo e Misurina, un’area paradisiaca votata ad una vacanza che rigenera. 

Anche qui, sulle Tre Cime, il teatro della Grande Guerra

Il Monte Piana, costituisce una delle più attraenti mete dolomitiche per la sua conformazione e per la sua posizione, cose che offrono uno spettacolare panorama a 360 gradi verso le più belle montagne dell’area cadorina da Auronzo a Cortina d’Ampezzo – Tre Cime di Lavaredo, Paterno, Cadini di Misurina, Sorapiss, Cristallo, Croda Rossa, e verso il Lago di Misurina, ai suoi piedi.

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Museo storico all’aperto della I  Guerra Mondiale

Ma il Monte Piana è anche e soprattutto, un luogo di memoria e storia delle tragiche e cruciali vicende del secolo scorso, teatro di uno dei più cruenti fronti di combattimento durante il primo conflitto mondiale dove persero la vita più di 14mila soldati, per lo più per la incapacità e incompetenza dei superiori.

Oggi è un vero ed appassionante Museo storico all’aperto della I  Guerra Mondiale, una delle più importanti testimonianze delle battaglie combattute tra queste montagne, fra trincee, gallerie, postazioni militari ed altri reperti storici riportati alla luce e risistemati grazie all’opera dei volontari Amici delle Dolomiti, dell’ Associazione Amici del Monte Piana e della Fondazione Monte Piana.

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Photocredit Enico Bombassei

La sommità del Monte Piana è raggiungibile tramite la strada comunale parzialmente asfaltata chiusa al traffico, anche per le biciclette, dal 1998. Dal Lago di Misurina ripercorre il tortuoso itinerario della vecchia strada militare che, nel tratto superiore, fu scavata nella roccia. I 6 km e 565 metri di dislivello si possono percorrere grazi al servizio jeep-navetta fino al Rifugio Angelo Bosi, a 2205 m., dove si trova anche la Cappella degli Eroi dedicata ai Caduti del Monte Piana. All’interno del Rifugio un piccolo museo privato che racchiude alcuni reperti, fotografie e documenti di quei tragici eventi.

Dal Rifugio parte un sentiero, percorribile solo a piedi, che conduce alle trincee e ai siti storici del Museo all’aperto: la cima Sud con la Capanna Carducci (privata-chiusa al pubblico) sul cosiddetto “versante italiano”, è raggiungibile dal Rif. Bosi in 20 minuti circa: 1 km. circa per 120 mt. di dislivello. L’itinerario attraverso l’altopiano dura circa 3 ore secondo di quanti reperti storici si vogliono visitare.

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I prodotti tipici della zona alla Malga Maraia

Latte e formaggi di montagna
La cucina, si sa, è uno dei modi più divertenti per entrare in sintonia con l’identità di un territorio. Le Dolomiti Bellunesi sono note per la loro cucina tradizionale e autentica, fatta di materie prime semplici e di qualità che danno vita a piatti genuini e gustosi. 

Tra tutti i prodotti tipici, la parte da protagonista spetta ai formaggi, presenti in una ricca varietà. Tradizione che viene dal passato, quando quasi ogni famiglia possedeva una o più mucche per ricavarne latte e formaggi per il proprio consumo. Oggi ci sono piccole latterie, malghe e aziende più strutturate, ma i prodotti conservano la stessa qualità artigianale di un tempo, grazie all’alimentazione delle mucche a base di fieno e erbe di pascoli incontaminati sugli alpeggi.

A Lozzo di Cadore si trova l’interessante Museo della Latteria.
Fondata nel 1884, la Latteria sociale di Lozzo è stata per anni sede della lavorazione del latte prodotto dagli animali da allevamento, principalmente mucche, ma anche capre e pecore. Ha cessato la sua attività esattamente un secolo dopo, nel 1984, ma per anni ha rappresentato una fonte di sopravvivenza per la comunità.

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Museo del Latte

Alle donne era affidato il compito della mungitura, ogni mattina e sera tutti i giorni, tranne nel periodo estivo quando, da metà giugno a metà settembre, gli allevamenti venivano portati nella zona di Pian de Buoi.
La visita è ricca anche di aneddoti che arricchiscono la conoscenza di questi aspetti pratici, ma fondamentali

Camminare nella natura è il primo segreto per scoprire i luoghi più nascosti di un territorio, attraverso i numerosi sentieri che attraversano il comprensorio del Consorzio turistico Tre Cime Dolomiti.

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Malga Maraia, pranzo con vista

Tra gli itinerari, da segnalare quello ideale per abbinare cammino e pranzo in baita è quello che da Misurina porta a Malga Maraia. Dall’Albergo Cristallo, si sale seguendo il sentiero che poi si addentra in un bosco e si fa pianeggiante. A questo punto si incrocia la strada forestale che porta ai pascoli di Malga Maraia. Il cammino è di circa 1 ora e mezza con un dislivello di 300 metri. Anche in questo caso, prima di ripartire per la strada del ritorno, ci si può dedicare una sosta rinfrancante grazie all’eccellente cucina di Malga Maraia.

Il paese dei mulini
Il Consorzio Turistico Tre Cime Dolomiti comprende anche gli abitati di Auronzo di Cadore e Misurina, Vigo di Cadore e Lozzo di Cadore, località montane che negli anni hanno saputo mantenere intatto il loro patrimonio naturale. Ancora oggi sembrano chiedere ospitalità alla natura, qui la vera protagonista e per questo viene rispettata e tutelata come un bene così prezioso merita.

Nella parte più settentrionale del Veneto, siede Auronzo di Cadore, a circa 900 metri s.l.m., lungo la sponda sinistra del Lago di Santa Caterina, quota ideale per piacevoli passeggiate all’ombra degli abeti lungo le sponde del lago, o sulla strada ciclopedonale che percorre in piano i circa 8 chilometri di sviluppo della valle. Gli appuntamenti culturali, fanno di Auronzo una meta perfetta per una vacanza di relax e attività fisica a stretto contatto con la natura.

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Lozzo di Cadore, i Mulini

La “sua” frazione Misurina, la “Perla delle Dolomiti”, è caratterizzata da un particolare microclima che rende l’aria pura e balsamica e da un paesaggio magico, grazie anche alle cime dolomitiche che si specchiano nel suo lago, a 1756 metri s.l.m.
Collocato nell’Oltrepiave cadorino, Vigo di Cadore, invece, comprende cinque borgate: Vigo, Laggio, Pelos, Piniè e Treponti, che caratterizzano il territorio con itinerari storici, culturali e naturalistici.

E poi c’è il “paese dei mulini”, Lozzo di Cadore ai piedi delle Marmarole, il cui sviluppo è da attribuirsi al Rio Rin, torrente che da sempre ha rappresentato il fulcro vitale della comunità, lungo il cui percorso, nella “Roggia dei Mulini” sono tuttora visibili diversi opifici utilizzati un tempo come mulini, fucine e segherie. La località offre anche in questo caso spunti culturali e naturalistici, come il Museo della Latteria (vedi sopra) e il Museo Ladino Diffuso, ma anche il Sentiero Botanico Tita Poa, un itinerario che permette di ammirare numerose specie vegetali autoctone. Situato alle pendici delle Marmarole, l’Altipiano di Pian dei Buoi è un gioiello paesaggistico e naturalistico.

Tre Cime
Il fun bob

E per finire questa esplorazione, torniamo per un po’ bambini sul Fun Bob, la più apprezzata e divertente attrattiva dell’estate di Auronzo di Cadore e la punta di diamante del comprensorio di Monte Agudo per piccini ma, soprattutto, grandi!

La rotaia parte a fianco della stazione a monte della seggiovia Taiarezze-Malòn, a un’altitudine di 1.361 m slm. Una volta saliti sul bob basta solo spingere la leva in avanti e lasciarsi trasportare dal divertimento, su un percorso su monorotaia che si snoda tra rettilinei, tornanti e curve spettacolari lungo quelle che d’inverno sono le piste da sci per 3 chilometri e un dislivello di 505 metri,sul quale si possono raggiungere anche 45 km/h in tutta sicurezza.

Provare per credere!

Massimo Terracina

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