Leadership: l’arte di far fare a qualcuno quello che tu vuoi perché lui lo desidera”.
Per i leader di successo del futuro secondo gli esperti del settore occorrono alcune “soft skills” che decreteranno il successo. Secondo il parere di cinque importanti professori universitari provenienti dai principali atenei nazionali, sono delineate le dieci voci di abilità che un futuro “condottiero” deve avere nel settore aziendale in termini di leadership.
Una interessante disamina per capire dove si sta andando con la ricerca di uomini e donne capaci di guidare una azienda.
Dwight David Eisenhower definiva la leadership come “l’arte di far fare a qualcuno quello che tu vuoi perché lui lo desidera”.
Mai come in quest’ultimo periodo risulta centrale all’interno della sfera lavorativa questa qualità
Da un’indagine condotta da Espresso Communication per Great Place to Work® Italia , con il coinvolgimento di un panel di 20 professori universitari, sono emerse dieci “soft skill” che andranno a caratterizzare la figura del leader in futuro.
L’ascolto attivo, la capacità di motivare nei propri discorsi, le capacità di interazione interpersonale, , la leadership collettiva e la gestione del tempo sono le prime cinque competenze trasversali che compongono l’elenco stilato dagli stessi esperti.
«Essere leader significa essere una fonte d’ispirazione ma, soprattutto, un grande ascoltatore – afferma Alessandro Zollo, ad di Great Place to Work® Italia, azienda di consulenza, leader nell’analisi del clima aziendale – La pandemia ha velocizzato il processo di evoluzione dei capi d’impresa che hanno dovuto dare inizio ad un processo di trasformazione aziendale per adattarsi alle nuove esigenze dei propri collaboratori e non solo. A tal proposito emerge la figura del leader gentile, ovvero colui che motiva i propri collaboratori, invitandoli a dare il meglio: il capo d’impresa in questione si dimostra un vero e proprio motivatore, un punto di riferimento per tutti coloro che fanno parte del collettivo di lavro.
Restando sulla stessa lunghezza d’onda, empatia e flessibilità sono e saranno sempre di più i tratti distintivi della categoria, poiché il successo di un’azienda dipenderà sempre dalla capacità dei leader di mettere le persone nella condizione più corretta e performante possibile per creare così un clima aziendale, e di conseguenza anche un’esperienza impiegatizia, favorevole all’esecuzione delle mansioni professionali delegate e al raggiungimento dei risultati sperati».
Il percorso alla scoperta delle soft skill dei leader del futuro inizia con Alessandro Sancino, esperto di Public Leadership e professore di Economia Aziendale presso l’Università’ degli studi di Milano-Bicocca.«Il leader di oggi è una figura capace di motivare e mobilitare energie e risorse, dando un senso a quello che si fa, quello che in lingua inglese viene definito il «purpose». Il vero leader moltiplica il potenziale di leadership, creando spazi grazie a cui i propri talenti possono sentirsi dei veri e propri punti di riferimento in base alle loro capacità e attitudini. Non bisogna avere paura di questa apertura alle leadership collettive perché non mette in discussione il ruolo e la posizione del singolo capo d’impresa. Disegnare e gestire spazi per la leadership collettiva non è cosa facile, ma diventerà il tratto distintivo dei responsabili d’azienda all’interno della società e delle singole organizzazioni e, in particolar modo, dei leader capaci di avere un successo duraturo».
Alle prime cinque voci indicate in precedenza ne vengono aggiunte altrettante di assoluta importanza.
La gestione dei conflitti interni, la costruzione di feedback accurati, la comunicazione efficace, l’empatia e la flessibilità.
Marco Lombardi, professore di Sociologia presso l’Università Cattolica di Milano così si esprime sui leader del domani: «La qualità del leader si misurerà con la capacità di mantenere relazioni efficaci a conferma di una tendenza accelerata dalla pandemia: il Covid ha mostrato come la relazione, esasperata dalla distanza, sia essenziale e determinante in ogni forma di successo. Le competenze relazionali, a differenza di quelle tecniche, si coltivano nel tempo all’interno di ecosistemi più o meno favorevoli. Possiamo facilmente ripetere alcune parole chiave quali ascolto, disponibilità, empatia e impegno».
Andrea Montefusco, Lecturer in Organization, HR & Leadership presso la Luiss Business School sostiene: «Stiamo passando dalla figura del leader come decisore che esercita influenza a persone in grado di facilitare la costruzione della leadership, I leader del futuro dovranno avere capacità critiche e di pensiero complesso, apprezzare il conflitto e, soprattutto, costruire dei feedback accurati. Garantire un «bel posto dove lavorare » per i dipendenti è possibile per ogni leader solo attraverso un ciclo virtuoso che parte dal confronto e si conclude con la costruzione di una realtà psicologicamente sicura, che coinvolge l’intero team operativo, in cui ogni collaboratore ha la possibilità di intervenire dal punto di vista dialogico».
Mariano Corso, professore di Leadership e Innovazione presso la School of Management del Politecnico di Milano, asserisce: «La figura del leader sta evolvendo per effetto del cambiamento dei modelli organizzativi e dell’effetto della crescente digitalizzazione dei processi e delle relazioni organizzative. Nei prossimi anni, faranno sempre più la differenza doti come la capacità di coinvolgere i collaboratori, infondendo entusiasmo e motivazione e comunicando visione e orientamento all’innovazione e all’imprenditorialità».
Franco Gnocchi, professore di Sviluppo Organizzativo e Leadership Development presso l’Università Europea di Roma, ambito psicologia del lavoro spiega: «Le competenze del leader del futuro a si dovranno sempre più basare sulla capacità di facilitazione, ovvero sull’attitudine ad attivare competenze distintive all’interno del team operativo da parte del leader. Per questo motivo, l’ascolto attivo, la comunicazione empatica, capacità di indagare in modo non pregiudiziale e le decisioni condivise saranno sempre più importanti».
Ecco, quindi, le 10 caratteristiche che, secondo gli esperti coinvolti nell’indagine, ogni leader deve possedere per avere successo nel proprio futuro lavorativo e imprenditoriale:
1) L’ascolto attivo, poiché il leader ha a cuore le opinioni delle persone che fanno parte della propria azienda.
2) Il parlare motivazionale: il vero capo d’azienda è in grado di motivare i propri collaboratori e di ispirare fiducia e positività.
3) Le capacità interpersonali, ovvero l’attitudine alla gentilezza e, quindi, a coltivare delle relazioni efficaci all’interno del proprio workplace.
4) L’essere leader nel gruppo: essere leader significa anche capire quando lasciare la parola ai propri collaboratori, facendoli sentire importanti e, a loro modo, anche dei punti di riferimento.
5) La gestione del tempo, cioè la capacità di organizzare il lavoro e rispettare anche le scadenze.
6) L’apprezzamento e la gestione dei conflitti per favorire lo scambio di opinioni.
7) La costruzione di feedback accurati per aiutare le persone intorno a sè a migliorare sia dal punto di vista personale sia professionale.
8) La comunicazione efficace, poiché risulta fondamentale essere chiari sia di fronte ad eventuali clienti sia agli occhi dei suoi collaboratori.
9) L’empatia: competenza ideale per comprendere le necessità dei propri collaboratori.
10) La flessibilità, la quale consente di adattarsi alle diverse situazioni lavorative