Lido di Venezia
San Giorgio

IL LIDO DI VENEZIA: RISCOPRIRE LE SPIAGGE DEL CUORE

“Il Lido di Venezia è un posto per vecchi”

Mi risuona ancora la litania con la quale son cresciuto, in quest’isola di 14 km, profonda al massimo 700 metri, circondata dal mare e dalla laguna di Venezia. Da ragazzi, con le prime moto, scappavamo nel week end, per raggiungere Jesolo con le sue spiagge affollatissime e le discoteche che non si contavano. Tornavamo frastornati e contenti di esserci mischiati tra un marasma indescrivibile di vacanzieri.

Lido di Venezia
Alba sulla Laguna

Ho lasciato la mia isola da giovanissimo. Il lavoro mi ha portato ad abitare e frequentare alcuni dei posti più belli d’Europa e per le vacanze al mare, andavo alla ricerca di luoghi esotici, anche lontanissimi.

Ritorno al Lido in una calda giornata di inizio estate per scappare dalla calura della città in cui ora vivo.Il tragitto col primo ferry-boat della mattina, da Piazzale Roma, mi regala subito un’emozione: il sorgere del sole dipinge la laguna di leggere tinte pastello. L’isola di San Giorgio, con la facciata candida della sua Chiesa Palladiana, mi dà il bentornato.

Lido di Venezia
L’isola di San Giorgio Maggiore

Salgo sulla mia bicicletta e scendo a terra, tra furgoni e camion pronti ad allestire le bancarelle per il mercatino del martedì.
Percorro il viale alberato e San Nicolò, lato estremo dell’isola, ancora dorme. In uno dei pochi bar già aperti, che si affacciano sulla profondissima spiaggia, faccio colazione e guardo il mare che sembra un lago, tanto è calmo, e rimbalza il luccichio argenteo sulla battigia. Tutto infonde tranquillità. Qualcuno passeggia col suo setter fulvo. Una giovane coppia fa jogging. I bagnini rastrellano la sabbia.

L’aria fresca del primo mattino si fa ancora sentire, ma ho accumulato calore con la pedalata e decido di fare un tuffo in mare. Questa parte di spiaggia non è frequentatissima e la grande piscina dell’Adriatico è tutta per me. L’acqua è chiara e trasparente come non la ricordavo. Granchi e piccoli pesci godono della tranquillità che precede l’arrivo dei bagnanti.

Rimonto in bici e percorro il lungomare sino al Casinò. Il Lido di Venezia offrirebbe una passeggiata sul lungomare stupenda se i paesaggisti del novecento, forse assetati di privacy, non avessero schermato la vista piantando oleandri e piante, tra strada e spiagge.

Lido di Venezia
L’ Hotel Excelsior, Lido di Venezia

Dalla terrazza difronte al mare, lo spettacolo è unico. Le tende bianche delle capanne sulla spiaggia e lo stile moresco dell’Hotel Excelsior mi proiettano in un paesaggio arabo.

Sono quasi le otto del mattino e percorro l’alberata via Morosini. Raggiungo i giardini, dove da bambino giocavo a basket e pattinavo. Il mercatino rionale del martedì è un’istituzione. Si affaccia sulla laguna di Venezia e si estende per quasi un chilometro tra banchi di frutta e verdura freschissima, chioschi di gastronomia, floricoltura e abbigliamento.

Acquisto del formaggio al banco dei prodotti di montagna, del pane, fragole e ciliegie.
Lascio il mercato tra una folla di casalinghe lidensi e percorro via Sandro Gallo che attraversa centralmente l’isola, in tutta la sua lunghezza. All’altezza del glorioso galoppatoio, tuttora agibile per provare l’ebrezza dell’equitazione, percorro via Colombo e giunto al mare, imbocco la stradina che porta ai Murazzi.

Lido di Venezia
Venezia così vicina così lontana dal suo Lido

I Murazzi del Lido sono una diga lunga 5 km, costruita dalla Repubblica di Venezia, in bianca pietra d’Istria. Il percorso conduce agli Alberoni, ultimo lembo di terra dell’isola sulla bocca di porto affacciata su Pellestrina. Mi metto in costume e mi abbronzo pedalando lentamente. Scelgo uno dei pennelli perpendicolari alla diga, formati da massi che i lidensi chiamano “dighette” e mi concedo un altro refrigerante bagno.

L’aria di mare è rinfrescante e sebbene il sole di mezzogiorno scaldi come in piena estate, consumo il mio pic-nic prima di rimettermi in marcia.

Lido di Venezia
Il porticciolo di Malamocco

Raggiungo Malamocco, uno degli insediamenti più antichi della Laguna di Venezia abitato già in epoca romana. E’ un borgo suggestivo tra il mare e gli scogli dei Murazzi e la laguna. Malamocco ha tre piazze: Piazza Maggiore, Campo della Chiesa e Piazza delle Erbe. Mi siedo all’ombra di un bar e prendo un caffè in un’atmosfera completamente veneziana.

Dal porticciolo di Malamocco, proseguendo verso gli alberoni, percorro la strada lungo la laguna. Non riesco a non fermarmi per ammirare le isolette e Venezia sullo sfondo. Si è alzata la brezza termica e i movimenti verticali degli strati d’aria causano lievi vuoti e squilibri di pressione, rinfrescandomi e rendendo ancora più emozionante il momento.

La spiaggia degli Alberoni

La spiaggia degli Alberoni, è una lunga e profonda distesa di sabbia dorata con, alle sue spalle, dune ricche di vegetazione. E’ la parte più selvaggia del litorale del Lido di Venezia. L’accesso a questa spiaggia, a differenza di tutte le altre dell’isola è libero. L’occhio si perde sulla vastità del mare e la lunga diga, sulla quale sono ancor presenti gli storici casoni di pesca, accarezza l’entrata del mare alla laguna di Venezia.

Affitto un lettino e un ombrellone ad un prezzo più che onesto e mi godo il pomeriggio in questa oasi di pace, lontano dal frastuono delle solite spiagge prese d’assalto dal turismo balneare.

Lido di Venezia
Il faro al Lido

La spiaggia degli Alberoni è all’interno di una vasta Oasi naturale gestita dal WWF. L’adiacente campo da golf con 18 buche, fondato nel 1928, ha contribuito a preservare questo paradiso terrestre utilizzato dal grande Luchino Visconti per le riprese di Morte a Venezia. Rientro lentamente al tramonto, percorrendo i 14 km del Lido di Venezia immerso nella pace e nel silenzio che solo quest’isola e i suoi abitanti hanno saputo preservare. Il ferry boat annuncia la sua partenza.

Venezia, illuminata da mille lampioni, mi saluta sotto un cielo blu cobalto e sono felice di aver riscoperto la mia isola.

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