La natura è un fine, un asset da preservare e da farlo presto e bene per il “bene comune” futuro. Il progetto Biodiversità in Volo celebra il ritorno del falco pescatore in Italia e l’importante valore naturalistico delle altre specie protette del Parco Regionale della Maremma

Fondazione UNA – Uomo, Natura, Ambiente – e Federparchi, assieme, celebrano il ritorno di questo volatile sul territorio italiano, dopo più di 40 anni di assenza, dovuti anche al deprecabile fenomeno del bracconaggio.
L’estrema vulnerabilità del volatile, sotto il profilo della conservazione della specie, é evidente se si pensa che è presente in meno di cento coppie riproduttive in tutta Europa, anche a causa di una persecuzione diretta.

In Maremma il falco pescatore è tornato a nidificare nel 2011, grazie al progetto di ricostituzione della popolazione voluto dall’Ente Parco già nel 2002. Il successo dell’operazione si deve alla collaborazione tra il parco maremmano e il Parco regionale della Corsica, che ha portato alla creazione di un piano che ha favorito la permanenza dell’uccello nel territorio toscano durante il suo periodo riproduttivo.
Durante lo svolgimento del progetto di ripopolamento, il parco è ricorso anche al trasporto in elicottero di 33 piccoli falchi provenienti dalla Corsica, depositati poi alla foce del Fiume Ombrone secondo quella che è la tecnica dell’ “Hacking” che mira a sviluppare nei falchi una “filopatria” (attaccamento al territorio) tale da portarli, una volta raggiunta l’età riproduttiva, a tornare nell’area per nidificare.

Il Parco rappresenta il primo territorio naturale protetto in Toscana, istituito nel 1975; si estende per circa 18mila ettari seguendo il tratto costiero della maremma che parte dal promontorio di Talamone e termina lungo la foce del fiume Ombrone. Un territorio ricco di ecosistemi che ospita oltre 270 specie di uccelli e aree umide per lo svernamento di numerose specie di uccelli acquatici, oltre a numerose specie a rischio di estinzione e oggetto di particolare attenzione perché, nel tempo, minacciate da episodi di bracconaggio. Le altre specie di alto valore conservazionistico presenti nel Parco della Maremma sono il gatto selvatico e la martora, assieme a uccelli come la tottavilla, il rampichino e il picchio verde, uno dei principali responsabili dell’incremento strutturale di cavità nei tronchi degli alberi.

«La collaborazione con Fondazione UNA ha permesso di dare luce alle più importanti misure messe in atto dai Parchi Italiani, per la protezione della fauna a rischio. Ovviamente, nel Parco Regionale della Maremma il protagonista è il falco pescatore, animale fortemente minacciato e presente in sole sei coppie nidificanti in Italia, di cui una nel Parco regionale della Maremma” ha dichiarato Giampiero Sammuri, Presidente di Federparchi.
«Il nostro obiettivo e il fulcro del progetto Biodiversità in volo con Federparchi è quello di lavorare insieme ai soggetti che si occupano della conservazione delle specie per la tutela della biodiversità e di lottare contro i fenomeni di bracconaggio – ha aggiunto Renata Briano, Presidente del Comitato Scientifico di Fondazione UNA – dopo il Gran Paradiso e l’Abruzzo, è il turno della Maremma dove celebriamo gli ottimi risultati raggiunti con la reintroduzione del falco pescatore nell’area. Una specie che è possibile avvistare dal capanno di osservazione di Bocca d’Ombrone, precedentemente ristrutturato da Fondazione UNA».
L’idea di posizionare la caccia come attività sostenibile e responsabile, lontana dal bracconaggio e a favore sia della tutela delle specie protette, sia della gestione condivisa del territorio, è uno dei valori fondativi di Fondazione UNA, che crede nella figura del cacciatore come “Paladino del Territorio”, custode degli equilibri faunistici e naturali dell’ecosistema. L’attività venatoria, è da intendersi, infatti come elemento utile e positivo della sostenibilità ambientale, a garanzia del mantenimento degli equilibri naturali. Non è un caso che Fondazione UNA, già nel 2020, è entrata a far parte di IUCN, Unione Internazionale per la Conservazione della Natura, portando dunque il mondo venatorio in uno dei principali luoghi di dialogo internazionale sui temi della biodiversità.
Una visita alla Maremma è certamente educativa. Per esempio attività molto interessanti si possono svolgere con una bella cavalcata nei territori abitati dalle vacche maremmane, una razza autoctona protetta, che ti guardano incuriosite, con i percorsi di equitazione dell’Agriturismo Il Gelsomio, accompagnati da Margherita Barco, proprietaria di questo paradiso con ospitalità e ristorante, o la visita al recentemente ristrutturato capanno di osservazione di Fossa d’ Ombrone, oppure ancora un una delle più belle attività proposte dalla cooperativa Silva, la navigazione sull’ Ombrone in canoe (agganciate come catamarani) accompagnati da Jacopo ed Elena o qualche trekking o scoperta del territorio.
Parallelamente ad una campagna di divulgazione sull’importanza della tutela delle specie protette, Fondazione UNA metterà in campo le sue risorse per fare educazione alla stessa comunità dei cacciatori sull’importanza di adottare un modello di caccia sostenibile, pienamente rispettoso delle regole, e in contrasto a qualunque forma di bracconaggio.
Bentornato falco pescatore!