Martone

MARIO MARTONE, DEBUTTO AL “PICCOLO”

Romeo e Giulietta è la prima produzione di Martone, noto regista, allo Strehler di Milano. Una rivisitazione attualissima e under 30, anzi, under 20, nel caso dei due protagonisti.

Così piccola e fragile, la talentuosa Anita Serafini, quindicenne, nei panni di Giulietta, è solo la prima delle piacevoli sorprese della tragedia shakespeariana in scena allo Strehler di Milano fino al 6 aprile. Francesco Gheghi (Il filo invisibile, Padrenostro), diciottenne, è il suo Romeo “giovane e favoloso”, definizione non casuale che ci permette di restare nella terra di Mario Martone, ora per la prima volta regista di una produzione del Piccolo e da sempre maestro a cui non sfugge niente.

Martone
Anita Serafini e Lucrezia Guidone

A capo di una compagnia di attori la cui età media non supera i trent’anni, Martone, con il suo Romeo e Giulietta, si prende per fortuna parecchie libertà. Il risultato è inaspettato, proprio come ci si aspetta. Forse non esagerato posizionarsi a pochi centimetri dal capolavoro (peccato solo un paio di eccessi) per un titolo sentito e risentito, teatro, cinema, opera, balletto, dimentichiamoci, insomma, pay off del tipo Ama e cambia il mondo (che poi, in che modo due innamorati possano contribuire al cambiamento del mondo se – spoiler: muoiono entrambi? Fisicamente è impossibile, ma questo è un altro dibattito ora poco opportuno).

Sul palco è un innesto continuo con la contemporaneità. Una situazione in cui il mondo adolescenziale, aggressivo, perspicace più del previsto e lontano anni luce da quello degli adulti, rimane una bolla. Che sia per vendetta, per odio, per una famiglia nemica, per bande rivali oppure per amore, è una dimensione che rimane sospesa, al piano di sopra di una mastodontica scenografia pensata ad hoc per questo teatro, Teatro d’Europa. Un bosco fiabesco (forse più Sogno di una notte di mezz’estate che Romeo e Giulietta) che tutto circonda e tutto rappresenta, le case, le stanze, le fughe, la scena da un matrimonio che non s’ha da fare, i rami simbolici di un’unica famiglia. Quando gli adulti sono tra quelle passerelle, però, gli adolescenti rimangono al piano di sotto, o viceversa, completamente scollati. Una visione che forse Martone ha proprio in casa, quale canovaccio migliore con una figlia poco meno che ventenne.

Martone
Giulietta e Romeo

Contemporanea la scelta dei professionisti che affiancano i giovani attori. Due nomi su tutti, i coniugi Capuleti, Lucrezia Guidone (new entry in Mare Fuori 3) e Michele Di Mauro (Call my Agent – Italia). Attualissimi gli intenti, l’amore eterno, virtù universale a cui è già arrivato Shakespeare ma attorno al quale ora ronzano più stridenti che mai le dinamiche famigliari, il valore dell’amicizia, l’incombere di una pestilenza che non fa arrivare nessuna lettera, o nessun messaggio, ma che di certo non frena la voglia di fare le feste. Un lieto fine che, come sappiamo, non esiste, che non è il caso di modificare, tragico, travagliato, più odierno di così.

Tra blue jeans, bomber, cover band e personaggi esasperati, i versi di Shakespeare si intrecciano, scappano, tornano, spesso non sembrano nemmeno loro. Lì, dove stanno benissimo, ci ricordano il sollievo e lo stupore dell’arte, del teatro stesso, dove nemmeno una pioggia a dirotto – effetto scenico sorprendente – può lavarne via l’eterna bellezza. Consigliatissimo.

Photocredit: di Masiar Pasquali

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