Materica
Fàbrica 33

“MATERICA TRA DESIGN E SAPER FARE”:  A VENEZIA NEGLI ACCOGLIENTI SPAZI DI FÀBRICA 33

Materica, ossia la sfida di aziende e designer per dar vita a un nuovo linguaggio delle Forme e della Materia, capace di raccontare emozioni. Materia e saper fare che disseminano il valore della conoscenza e una rinnovata prospettiva culturale, per innescare nuove relazioni sociali e culturali: a Venezia fino al 18 giugno 2023.

La location è perfetta per l’esposizione: Fàbrica, un’antica falegnameria a Cannaregio in Calle Larga dei Boteri, ossia  di chi aveva l’obbligo di aggiustare, senza compensi in denaro, le botti del Doge ricevendo in cambio i cerchi, i vinchi ed il vitto per gli operai.
Lo spazio è a pianta rettangolare, in parte soppalcato, con mattoni a vista e delle splendide vetrate e lucernari che permettono di filtrare alla luce naturale.

MATERICA
SKEMAidea, Trametes progettati da Franco Drius

MATERICA: PROGETTO COLLATERALE DELL’ [e]DESIGN FESTIVAL

La mostra è uno dei progetti collaterali che [e]DesignFestival propone, in maniera autonoma, per la Venice Design Biennial 2023. I curatori Paola Bellin e Luciano Setten hanno saputo dare vita a questo ambiente posizionando sapientemente le opere in un percorso articolato tra oggetti che comunicano la re-invenzione dei materiali tradizionali come vetro, tessuto, legno, acciaio, ceramica, marmo  pensati e proposti in forme espressive frutto di contaminazioni e sinergie. Il tentativo di raccontare progetti e creatività sostenuti da influssi di arte, filosofia, etica che, interagendo tra loro, producono nuove visioni del progettare.

Come raccontano Paola e Luciano: «Forma e materia sono il fil rouge dell’esposizione. Nulla è precostituito, si cerca l’innovazione, la sostenibilità, si utilizza il riciclo nel rispetto del lavoro dell’uomo e dell’ambiente: il saper fare per innescare nuove relazioni sociali e culturali». Da qui la sfida di realizzare oggetti di qualità superiore, non standardizzata, che valorizzino la soggettività di designer e produttore e la loro capacità di trasformazione.
Ma quali sono gli oggetti esposti?

MATERICA
BOSA, Pop Karl e Rock Karl

L’azienda Bosa, laboratorio veneto e internazionale, innova la ceramica dal 1976 creando oggetti e complementi d’arredo interamente hand-made.
Il continuo lavoro di ricerca con i più promettenti designer e la consolidata competenza, l’hanno resa famosa in tutto il mondo. In esposizione sono presenti le maschere Tribu del designer catalano Jaime Hayon, definito dal Times come un “visionario” e una delle icone più creative a livello internazionale e riconosciuto dal Wallpaper Magazin come uno dei creatori più influenti dell’ultimo decennio,  oltre agli iconici ritratti Karl Lagerfeld delle designer Elena Salmistraro e Nika Zupanc: due sculture ispirate al look inconfondibile dello stilista.

Il lavoro di Elena Salmistraro trae ispirazione dall’illustrazione e dalla street-art, dalla moda e dalle maschere e dalla natura in genere, ma anche dalle tradizioni, dalla mitologia e dalle diverse culture del mondo. Per lei l’emozione è a tutti gli effetti una funzione dell’oggetto. Lavora come designer con le più importanti aziende internazionali come Disney, ma anche italiane come Alessi.

Nika Zupanc è divenuta un nome riconosciuto a livello mondiale con il lancio della lampada Lolita, il suo primo oggetto prodotto.
Le sue apprezzate collezioni e installazioni in edizione limitata sono esposte in tutto il mondo.

L’arte di Janine von Thüngen Reichenbach invece trae ispirazione dai contrasti e dalle giustapposizioni presenti nell’uomo, nella natura e nello spazio ed è qui rappresentata da bicchieri in vetro di Murano Positivo/Negativo e vasi/sculture in bronzo Vuoto è Pieno, affascinanti capolavori che riaprono “le matrici uniche”dei calchi delle catacombe romane esplorando lo spazio “vuoto” creato tra calco positivo e calco negativo.

Materica
W-Eye ten italian design collection: CHIARA MORESCHI

W-EYE con i suoi occhiali W-Eye ten italian design collection, sposa il progetto, curato da Matteo Ragni,  che ha visto la partecipazione di dieci designer, tra cui Giulio Iacchetti, JoeVelluto, Luca Nichetto ed Elena Salmistraro, ognuno dei quali ha progettato un paio di occhiali che rappresentasse la propria personalità e modo di fare design, tutti realizzati assemblando sette fogli di legno di 0,5 mm che permettono di ottenere una straordinaria flessibilità e resistenza.

Sono dell’artista Cristina Moggio i tessuti e le bricole recuperate, trasformati in oggetti emozionali, dai colori vivaci, che richiamano una nuova vita. La sua poetica del ready made, dell’objet trouvé la porta a recuperare oggetti che hanno esaurito la loro funzionalità come un tempo preziosi tessuti o bricole della laguna di Venezia cercando l’armonia delle cose.

Materica
Twils, Polet

Disegnata da Achille Castiglioni e magistralmente rieditata da TWILS è l’iconica poltrona letto Polet fa bella mostra di sè a Materica. Un’intuizione: la forza della contaminazione fra letto, biancheria e tessuto, legati dal filo d’oro del design. Questo è l’inizio della storia italiana di Twils nata nel 1982 a Cessalto. In anteprima assoluta i vasi di marmo della serie Square per il brand TAO_H,  ideati e disegnati da Luciano Setten, curatore della mostra e architetto, nonché direttore artistico e ideatore del progetto Edesign Festival.

La particolarità dei materiali abbinati, dentro acciaio fuori marmo sottile, permette agli oggetti di dialogare in un sistema in divenire dove la forza interna sostiene la delicatezza dell’esterno. La scocca interna in acciaio sorregge e crea la forma mentre i sottili frammenti di marmo, posizionati all’esterno dell’oggetto, definiscono la superficie emozionale.

Materica
QLOCKTWO, Rust, Marco Biegert & Andreas Funk

QLOCKTWO, azienda che unisce orologeria, artigianato e moderno design d’interni presenta il suo innovativo orologio senza numeri Rust, progettato da Marco Biegert & Andreas Funk: un oggetto d’arte unico che rivoluziona l’idea di come leggere il tempo.
La matrice di 110 lettere apparentemente disposte casualmente è il cuore dell’oggetto. Caratteri assemblati in parole che si illuminano e fanno leggere l’ora con incrementi di cinque minuti: i quattro punti luminosi agli angoli della matrice completano la visualizzazione  e assicurano che l’ora sia visualizzata al minuto.

E perché non pensare a migliorare il nostro benessere abitativo utilizzando la soluzione fonocorrettiva, ispirata alla capacità della natura di creare armonia, dei pannelli fonoassorbenti Trametes e Skinì di SKEMAidea, progettati da Franco Driusso e qui proposti nella forma originalissima di un “Bosco tecnologico”? Materica lo suggerisce.

L’ingresso è gratuito e incontri settimanali con designer e professionisti del settore sapranno accompagnarvi alla scoperta del “design che racconta emozioni!”

di ELENA VOLPATO

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