Nascono al politecnico di Torino le batterie del futuro. L’Italia c’è!

Quello dello stivaggio dell’energia elettrica è un settore considerato strategico dalla comunità scientifica, dall’industria ed anche dalla Comunità Europea. Infatti quest’ultima ha, infatti finanziato con 40,5 milioni di Euro BATTERY 2030PLUS, la Coordinated Supporting Action del programma Horizon 2020 il cui obiettivo è di creare batterie più rispettose dell’ambiente, più sicure e che raggiungano migliori prestazioni in termini di capacità e durata.

Grazie ad un’azione coordinata dall’Università di Uppsala è stata finanziata, anche in virtù degli ottimi risultati ottenuti da Battery2030+, la CSA conclusa a maggio scorso, questa attività di ricerca, con un finanziamento maggiore, per proseguire ed ampliare le attività impostate con il primo progetto, ed inserire nuovi partners – tra cui ENEA – e finanziati ben sette differenti progetti.

Il Politecnico di Torino, unico partner italiano del precedente Battery2030+, grazie all’ottimo lavoro del gruppo della prof. Silvia Bodoardo ha incrementato notevolmente la propria presenza nella nuova Action: è leader del WP “European curricula in battery technologies” proprio con la stessa insegnante, ed è anche partner di due dei sette progetti:
BIG – MAP, coordinato, per il Politecnico, dal prof. Eliodoro Chiavazzo con la partecipazione dei prof.ri Daniele Marchisio e Silvia Bodoardo che si occuperà della creazione di nuovi modelli computazionali e metodi sperimentali che possano supportare la comprensione delle complesse reazioni che avvengono all’interno della batteria e
SENSIBAT, coordinato, per il Politecnico, dalla prof. Bodoardo – lavorando alla creazione di sensori che misurano la temperatura interna, la pressione, la conduttività e l’impedenza delle singole celle dalla batteria.

BATTERY2030PLUS vanta tra i partner le migliori istituzioni accademiche europee e i gruppi industriali leader del settore e può disporre delle più avanzate infrastrutture di ricerca quali i sincrotroni, le strutture per neutroni e centri di computer ad alte prestazioni: un investimento che conferma la volontà dell’Europa di diventare leader mondiale nello sviluppo e nella produzione delle batterie che prossimamente alimenteranno la nostra vita tecnologica.
L’Italia, c’è!

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