E’ sempre un piacere annunciare la nascita di una nuova realtà, soprattutto in un periodo abbastanza complicato, sia per l’imprenditoria che per il turismo, come questo.
E proprio nel cuore di Venezia, prende vita un nuovo gioiello dell’ospitalità pensato come un
progetto di ricerca applicata: per indagare l’evoluzione degli stili, dei bisogni, il significato stesso del termine ospitalità, Palazzo Pianca.
La firma della nuova struttura ricettiva, è “Pianca”, realtà ricettiva voluta dall’azienda omonima veneta specializzata nel complemento di arredo e nei sistemi per l’abitare per coniugare design e accoglienza, che sorge nel centro storico lagunare, all’interno di una dimora signorile del XVI secolo, oggi rinnovata per ospitare 16 fra suite e camere 2 mini appartamenti.
Palazzo Pianca, quindi, è il nuovo hotel ricavato da una dimora signorile del XVI secolo, nella suggestiva cornice della ”repubblica marinara” della Serenissima, a due passi da Piazza San Marco, tra la Chiesa di Santa Maria del Giglio e il Canal Grande.
Si tratta di un progetto, di un “research hub”, di ricerca applicata che Pianca ha voluto realizzare per sviluppare il significato dell’ospitalità: un centro di sperimentazione di linguaggi e tendenze per l’accoglienza, destinato a modificarsi nel tempo, per testare e introdurre continuamente nuove soluzioni estetiche e funzionali in un’evoluzione paritaria a quella dei bisogni dell’ospitalità.
Accoglienza sì, ma anche continua ricerca, esplorazione di segni estetici e delle funzioni per
aumentare “l’intelligenza” dell’abitare temporaneo.
Strategica la posizione, parlando di razionalità dell’ospitalità, Palazzo Pianca è situato nelle vicinanze di luoghi di importanza storica e culturale quali Piazza San Marco, il Teatro La Fenice e le Gallerie dell’Accademia.
La filosofia di questa realtà ricettiva è basata sulla forte relazione con la città, espressa attraverso viste panoramiche e scorci urbani. Al contempo, la struttura si propone come un laboratorio di stili di vita: per indagare e interpretare i bisogni e le tendenze del vivere e del viaggiare di oggi. Una specie di “hospitality test” costantemente in evoluzione.
Le atmosfere confortevoli e calde delle stanze sono pensate in primo luogo per il benessere
e il comfort del cliente. Le linee pulite, gli incontri materici e l’eleganza naturale di cui Pianca
si fa portavoce, definiscono gli ambienti, tramite le loro luminosità e cromie, siano esse vivide o neutre, ispirate ai tipici colori delle facciate veneziane, a rappresentare un continuo
rimando alla tradizione del luogo in cui è incastonata la struttura.
Connubio di emozioni e storia, Palazzo Pianca mette a disposizione camere e suite che
propongono stili eclettici arricchiti con i prodotti dell’azienda.
Peacock Suite, Giglio Suite, Mezzanine Suite si caratterizzano per l’ampiezza e l’apertura degli ambienti, mettendo a disposizione salotto e camera da letto.
Il comfort e l’accoglienza emergono anche nelle camere Deluxe, Botanic Deluxe, Penthouse
Deluxe Blue & Brown e Artist Deluxe, con i loro tessuti e colori brillanti, così come nelle camere Classic, raccolte e rassicuranti, che racchiudono scrittoio e guardaroba a vista abbinati a tonalità calde e luci soffuse.
Il rooftop è la ciliegina sulla torta che offre una vista suggestiva e panoramica della città di Venezia.
Insieme a prodotti su misura, negli ambienti si trovano pezzi classici delle collezioni
Pianca, firmati da nomi importanti del design come Calvi Brambilla, Cristina Celestino,
Emilio Nanni e Philippe Tabet, oltre a prodotti disegnati da Tim Kerp, Stefano Gaggero e
Metrica Studio: le cabine armadio Anteprima, Sipario, Snake, progettate su misura,
l’armadio Milano, il letto Rialto, i comodini Chloe, Dedalo, Logos e Atlante; i tavolini
Abaco, Baio, Duetto, 1+1, Contralto, Ettorino e Haik, il divano Asolo, le poltrone Calatea,
Laurie, Esse, Dora. C’è poi l’eleganza delle lampade Milù, lo specchio Oltre e le sedie
Alunna e Gamma.
«Palazzo Pianca è qualcosa di più di una semplice struttura ricettiva – spiega Aldo Pianca,
presidente dell’azienda – Per noi è una sfida che abbiamo colto fin dall’inizio con immenso
orgoglio e desiderio di metterci alla prova. L’edificio è un’oasi di tranquillità nel cuore
della città: al suo interno sono racchiusi spazi che superano il puro concetto di ospitalità,
al fine di indagare tutte le forme in costante mutamento del vivere e del viaggiare odierno. Studiare questi cambiamenti di linguaggio è proprio il nostro impegno, da attuare
all’interno di quello che ci piace definire “research hub”: un laboratorio, uno spazio, o meglio, un luogo di ricerca del significato di ospitalità».