Recco

Piacenza – Recco e ritorno: salumi, focaccia col formaggio e curve a gogo su una bella Yamaha 700 Tenerè

Sinergia: parola magica che significa lavorare assieme per ottenere un risultato migliore. Spesso abusata, non è mai stata più azzeccata come per quanto messo in campo dal Consorzio di tutela Salumi DOP Piacentini e dal Consorzio della Focaccia di Recco col formaggio IGP.

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Piacenza e Recco: la più opulenta Emilia e la più rigorosa Liguria, potrebbero sembrare realtà molto distanti, ma da una idea vincente nasce un’unione che esalta i sapori tipici di ognuno dei due territori..
E così è nata un’iniziativa che accomuna idee, destinazioni, motori, itinerari e buona tavola, anzi prelibata.

Una bella mattina di maggio, con il sole e l’aria frizzante 10 moto Yamaha Tenere 700 sono partite, guidate da altrettanti giornalisti, accomunati dalla passione per la moto e il turismo enogastronomico, per percorrere un itinerario unico, il “I Valtrebbia Food & Ride Moto Experience“, che ha mostrato il bello, il buono e l’unicità  del territorio, anzi dei due territori separati dall’Appennino e dalle valli Tidone, Trebbia, Aneto e Nure.

Dalle colline del piacentino, lungo un accattivante itinerario con interessanti soste, fra colli scoscesi, curve e tornanti, in un percorso vario e divertente, si arriva al mare della Liguria a Recco, nel cuore del Golfo Paradiso.

L’ esperienza della guida di questi bolidi leggeri e maneggevoli, scortati da Alessandro, anima del Tramelli Motorbike Event Tour, (partner tecnico di Yamaha Motor Italia)è di per sé esaltante e coinvolgente. Un vero momento di turismo esperienziale dove protagonisti sono il territorio piacentino e ligure e i prodotti dei due Consorzi. Vivremo questo racconto come un viaggio che tutti possono fare, con qualunque mezzo…anche in bici, come visto più volte, lungo il percorso.

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La pietra Parcellara

L’itinerario è meraviglioso: va dal bel centro di Piacenza, piazza i Cavalli verso Recco attraversando la Val Tidone e la Val Trebbia, che forse non tutti sanno essere stata ammirata anche da Ernest Hemingway che, nel 1945, durante la II guerra, la percorse in qualità di corrispondente al seguito dell’esercito di liberazione, e scrisse a chiare lettere sul suo tacquino la frase “oggi ho attraversato la valle più bella del mondo“.

Inforcate le moto si va verso Pianello Val tidone, il passo della Caldarola, battuto da un vento impetuoso, prima di giungere al cospetto della pietra Parcellara, famosa per essere stata l’ambientazione di uno spot di una nota benzina che raffigurava una barca a vela regatare su strada.
Si scende verso Perino e la prima sosta è Strà di Pianello dove una visita istruttiva al Salumificio Grossetti svela, nelle parole del presidente del consorzio e titolare dall’azienda i segreti dei salumi dell’area.

«Qui è umido e il prosciutto non avrebbe il successo e il gusto che ha nel clima secco di Parma- spiega Antonio Grossetti –  allora i piacentini nella storia hanno puntato su tre salumi che rappresentano le nostre eccellenze: salame, coppa e soprattutto pancetta».

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Antonio Grossetti nel suo “caveau” che racconta i salimi piacentini

Un bell’assaggio, che ti riappacifica con il mondo, prelude una lunga galoppata a scoprire la bellezza e i tesori del territorio della Valtrebbia, in un affascinante itinerario fra colli, curve e tornanti fino al mare della Liguria a Recco, nel cuore del Golfo Paradiso.

La sosta a Bobbio è perfetta per scoprire i segreti dell’Abbazia di San Colombano, il santo itinerante di origini irlandesi, eretta nel 614. Per la sua fama Bobbio è nota sin dal Medioevo come la “Montecassino del Nord”. Fu uno dei principali centri spirituali e culturali della penisola italiana. Nell’Abbazia sono stati riportati alla luce mosaici del XII secolo, in cui tra le varie raffigurazioni si possono vedere scene dedicate al passare delle stagioni. In quella di dicembre sono rappresentati l’allevamento la macellazione e la lavorazione delle carni del maiale.

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I mosaici dell’Abbazia di San Colombano,Bobbio

Dei fasti di un tempo, Bobbio conserva il sapore medioevale del proprio borgo, fatto di strette viuzze, case in sasso e palazzetti signorili, cresciuto attorno al monastero, che, assieme ai suggestivi paesaggi naturalistici della vallata, ne fanno una delle principali località di villeggiatura del piacentino. La sosta all’ all’albergo ristorante Piacentino, dalla lunga tradizione famigliare, fra i vari piatti caratteristici, ti mette a confronto con una ”pancetta” stagionata tre anni…e questo la dice molto lunga, per non parlar del resto.

Si riprende la strada procedendo verso Marsaglia, Ottone, Rovegno, Torriglia, Uscio per giungere a Recco dove allo storico “Manuelina” ci attende una masterclass, dopo aver appreso i segreti dei salumi piacentini, sulla Focaccia di Recco col Formaggio. 4 stelle con 23 stanze dedicae ognuna ad un sapore,

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I tre salumi DOP

RECCO E LA SUA FOCACCIA CON IL FORMAGGIO

Già la visita della parte panoramica di Recco vale la galoppata. Ma la cena da Manuelina corona con lo show cooking per comprendere come si faccia la Focaccia col Formaggio, seguito dall’assaggio in “sinergia” (passateci l’uso) con i salumi di Grossetti, è un’apoteosi, che si ripete il giorno seguente, dopo una bella gita fino alla splendida Camogli vista dal mare, da Ö Vittorio, un locale storico ligure, dove un tripudio di sapori, viene anticipato da uno cooking show a bissare quello di Manuelina, con i cinque ingredienti per la focaccia (acqua, farina, sale, olio, crescenza), e qui, con i sette per il pesto (aglio, pinoli, basilico, sale grosso, grana, pecorino, olio),

Sapori importanti, che sanciscono il perfetto gemellaggio con i salumi Piacentini…mentre la nostra avventura volge al termine.

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Un capolavodo di focaccia di Recco col fornmaggio da Ö Vittorio

«Potrete mangiare ovunque un’ottima focaccia al formaggio, ma la vera Focaccia di Recco col Formaggio IGP la potete gustare solo qui – spiega orgoglioso Lucio Bernini, adottato da Recco, direttore del Consorzio  –  Se poi la sposate  con due fette di saporitissima coppa piacentina, o di sottilissima pancetta piacentina, o di profumatissimo salame piacentino, non vorrete più lasciare la tavola».

Tanto ha da offrire Recco, dalla passeggiata sul lungo mare alla terrazza panoramica affacciata sulla leggendaria piscina della Pro Recco. Le spiagge sono in parte sabbiose e in parte ricche di scogli. È caratterizzata da numerosi eventi legati alla tradizione gastronomica del posto, fra cui, l’ultima domenica di maggio la Festa della Focaccia di Recco, e gli spettacoli pirotecnici in concomitanza con la Sagra del Fuoco (7 e 8 Settembre) e il Santuario di Nostra Signora del Suffragio.

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Si riparte dopo aver ritemprato le ossa con una notte tranquilla con ancora il sapore di focaccia & salumi attorno. Ma Manuelina si distingue anche a colazione, con la Focaccia Genovese, il Pandolce, lo yogurt della Val di Vara ed il miele della Tenuta Esedra di Santo Stefano.

Rotta Piacenza ma, stavolta, attraversando la Val d’Aveto e la Val Nure. Bellissima la strada fino a S. Stefano d’Aveto, poi dal Passo del Tomarlo, si procede verso la Val di Nure, con la strada che dopo la sostenuta andatura delle curve si fa “pianeggiante” fra incroci e rotonde.

Termina così una avventura che ci ha dato forti emozioni di paesaggio, guida, strada, accompagnata da cibi eccellenti, innaffiati da vini piacentini particolari come il Garrito e l’Ortrugo… un’avventura che rimarrà per molto tempo nei nostri ricordi.
E che potrete ripetere anche voi … buon appetito e buone curve

photocredit: Thomas Maccabelli

massimo terracina

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