Rotterdam, la seconda città dell’Olanda è lì, ad attendere chi vuole sperimentare le novità della scena gastronomica. Il primo suggerimento è di esplorarla a piedi.
Ottimi i trasporti pubblici, dai tram alla metro, ai watertaxi, ma a piedi dopo che vi avremo narrato quello che troverete nei vostri piatti….è meglio.
Il modo migliore per godersi Rotterdam è un long week end, soprattutto se il sole bacia i tetti delle case. Un punto d’orgoglio della città, ricostruita dopo i bombardamenti bellici, così distrutta che ci vollero tre anni per liberarla dalle macerie, sono i rooftop, i tetti piatti che oggi vengono valorizzati con un programma intenso di attività che raggiunge il suo culmine in giugno, con i “rooftop days”: con le opere di rinnovamento in corso, la città punta a valorizzare al massimo i “rooftop” dei quali è piena, 18.5 kmq di superfici vivibili in attesa solo di essere utilizzate.
Nel Nieuwe Instituut, Leon van Geest direttore dell’evento, succedaneo al vivere appieno la città racconta come l’architettura stia valorizzando i tetti piatti che caratterizzano Rotterdam con progetti avveniristici, nei quali si può fare tutto: sport, feste, scuole, coltivazioni, giardini e anche villaggi pensili. Alcune funzioni sociali si spostano dalla strada ai tetti, e non solo: dalla raccolta dell’acqua piovana per generare energia, a veri e propri itinerari che li collegano.
C’è tanto da scoprire e un week end non basta; camminando camminando potrebbe venire fame. Ma niente paura, in questa frizzante città l’offerta culinaria è ampia e articolata.

Da buoni italiani, l’”ape” è sacro ed anche, caffè e merende, se camminate per la città, e il clima vi invoglia a farlo, sono importanti.
Uno dei must attuali è il nuovo OX. Ci arrivate come nel proibizionismo, Usa 1929, scendendo per una buia scala di un androne anonimo, quasi nella clandestinità. Appena arrivati in questo ambiente all’apparenza “dark” scoprirete che è uno dei luoghi più celebrati del 2022, la più interessante nuova apertura fino ad ora. I “signature drinks” ispirati dallo zodiaco cinese li firma di Jacopo, bar tender giramondo umbro. La cucina cinese è reintepretata con amore, e propone dumplings deliziosi, serviti ai pochi coperti con ottimo servizio e grande qualità.
Meglio prenotare. Schiekade 185
Una sosta in cafeteria? Ma di certo molto particolare. Un ex detenuto ha avuto l’idea di trasformare la ex stazione di polizia sulla strada più lunga dei Paesi Bassi, Nieuwe Binnenweg, in un esperimento sociale. A Heilige Boontjes, un signore dall’aspetto sospetto ti accoglie. E’ lui l’ispiratore di questa idea per aiutare i ragazzi “difficili” a trovare una via d’uscita. Lui è un “ex crook”, ma per davvero.
Le sei celle di detenzione provvisoria, all’ultimo piano dell’edificio, sono state convertite in una Penthouse Prison ed ora le anguste stanze sono chambre d’hote, certamente molto particolari, con letti moderni per il massimo comfort e un design…fra l’inquietante e il confortevole.
Il brivido di una notte da detenuto è garantito, ma senza le controindicazioni penali!
Eendrachtsplein 3
Nel nord Europa si è soliti utilizzare i ristoranti delle istituzioni culturali, a metà fra cafeteria e ristorante. Un ottimo lunch è garantito, molto naturale, al Nieuwe Instituut, il tempio del design e dell’innovazione, situato a lato del recentemente inaugurato Depot nel quartiere Museumkwartier. Ovviamente, in un’atmosfera informale, (visitate il bagno che è un’opera d’arte) con vista sul laghetto, potrete gustare piatti biologici.
Al VI piano del “Depot” dal 6 novembre ’21, al centro della foresta di betulle trasferita sul tetto, il ristorante Renilde, offre 120 posti a sedere ed un concept di ristorazione ideato da Concrete. Tasting e cucina ricercata con ispirazioni varie allietano anche l’occhio, come il simpatico dessert che pare un quadro di Mondrian!
Se siete da snack o di fretta, non dimenticate di fermarvi alla Markthal, l’interno di un particolare edificio di uffici e appartamenti che ha al proprio interno una miriade di banchi ristorazione di ogni tipo.
E dopo gli snack, si può passare alla cucina, quella seria. Magari d’autore, molto attenta all’impiattamento, ma di certo molto gustosa.
Prendete un water taxi ad una delle 44 fermate sulla Mosa, e fatevi portare magari al capolinea, su Kop van Zuid, il quartiere sulla riva sud della Nieuwe Maas, di fronte al centro antico. Qui troverete l’hotel New York, imperdibile costruzione del 1901, già sede della Holland American line, oggi albergo di grande storia e charme, incastonato fra le modernissime costruzioni. Ma la sorpresa è lì a pochi passi.
Uno degli ultimissimi hit è il ristorante Putaine. Si, avete capito bene, in quello che era uno dei porti più antichi del fiume, oggi zona in rapida espansione dove i vecchi magazzini merci vengono sostituiti da moderni e avveniristici palazzi, c’è una delle più vibranti novità della città. Appena aperto, è il terzo ristorante di Michael Schook ed Eva Eekman; occupa metà del pian terreno di una curiosa costruzione flottante, il più grande ufficio sostenibile al mondo: il FOR (Floating Office Rotterdam),

Putaine, si capisce, è intitolato al mestiere più vecchio del mondo, ben diffuso in tempi remoti nelle città portuali, e qui, a Katendrecht, è un raffinato ristorante à la carte che serve piatti stagionali dai sapori accattivanti e prodotti di alta qualità. L’ambiente sui toni del nero e del rosa, con qualche inserto blu, è di per sé già invitante, con la cucina, a vista, che freme di attività.
E’ circondato dall’acqua e si affaccia anche su una piscina ricavata da una intelaiatura di legno e sfrutta l’acqua, pulita, del fiume come lo fa la jacuzzi, indicata però nei periodi estivi.
L’esperienza gastronomica è esaltante: assaggi ben miscelati suggeriti sulla distanza di cinque portate e, per ogni stagione, un nuovo menù.
Il DoDo Cafe si affaccia sulla Korte Kruiskade, vicino alla stazione ferroviaria e spicca per un’ ambientazione avvolgente, con le ampie vetrate che soddisfano gli occhi, come il menù, e le porzioni, la gola. Il DoDo Cafe serve cibo un po’ stravagante, ma di grande qualità e abbondanza: propone piatti provenienti da tutto il mondo che si fondono in un pantagruelico tutt’uno.
L’ampio spazio interno è diviso in diversi stili che si rifanno agli anni ’30, ma attenzione…controllate la quantità delle portate perché potreste trovarvi la tavola così imbandita da non riuscire ad appoggiare nemmeno il bicchiere.
Per una cena con vista, nel pieno del quartiere degli affari, affacciato sul municipio e sulla skyline il Rooftop Fontein è una garanzia. Il menù esalta i sapori dell’umami abbinato a vini specifici. Si trova al decimo piano dei vecchi ufficio della Shell oil company, sulla Hofplein, al 19, con il suo magnifico terrazzo con vista su Market Hall, Laurenskerk, Coolsingel e Willemsbrug. L’edificio, vuoto per molto tempo, dopo una attenta ristrutturazione, ha ora nel noto ristoratore Ron de Jong, che gestisce anche Weena Botanero, De Gele Kanarie e Bokaal l’ispiratore del menu fisso, a sorpresa. Cinque portate preparate da Ronald Koolmees, a scelta fra pesce, carne o vegetariane.
Ed ora via, a camminare per smaltire tutto questo ben di Dio!