Bologna. Se ne sono dette tante, anche per luoghi comuni, ma di certo, oltre alla bellezza del suo centro storico e degli splendidi portici patrimonio mondiale dell’Umanità (la città più porticata al mondo) Bologna, la dotta, la grassa e anche la colta, si dai diciamolo, è anche attraente per la sua storia che intreccia cultura, innovazione e artigianalità.
Tra le sue produzioni più preziose, oltre mortadella e tortellini, vi è (stata) sicuramente la seta, fibra che ha tessuto secoli di storia economica, sociale e artistica della città.
È proprio la seta l’argomento del libro dell’autore Federico Chiara, giornalista prestato alla narrativa, Director Print e Culture Editor per la redazione di Vogue Italia, nell’ambito di un progetto di valorizzazione territoriale realizzato in collaborazione con Bologna Welcome.
È sicuramente interessante, durante una visita al capoluogo della Regione Emilia Romagna, scoprire la storia economico-produttiva della città e del suo territorio.
Non tutti sono a conoscenza del fatto che, nel XII sec, Bologna era il maggior centro tessile d’Italia, un’egemonia legata soprattutto al suo fitto sistema idrico e ai canali, sfruttati in particolare per i mulini da seta; macchine che rappresentano il punto più alto della tecnologia europea, prima della Rivoluzione industriale.
(presso il Museo del Patrimonio Industriale è conservato un modello funzionante ricostruito in scala 1:2)

Il prezioso tessuto era simbolo di distinzione ed eleganza per le classi abbienti. Va da sé che sia proprio Seta di Potere, l’ultimo volume nato, dedicato alla città di Bologna, nella collana letteraria del Gruppo Duetorrihotels – di cui il Grand Hotel Majestic “già Baglioni” fa parte – edita da Minerva edizioni, che da anni valorizza storie meno note sulla città ma che certamente meritano di essere raccontate e spunti di viaggio ogni anno diversi.
Dopo numerosi volumi a cura di Beatrice Buscaroli: “Futurismo a Bologna”; “Mozart a Bologna”; “La voce del Re”; “Paolina Mia”; “Usciamo?”; “Rossini a Bologna”; “Michelangelo e Bologna”; “Dante a Bologna”; “I portici e San Luca” di Beba Marsano e “Napoleone a Bologna” sempre di Beatrice Buscaroli, è Seta di Potere di Federico Chiara ad arricchire la collezione di brevi racconti da leggere in una notte che chi soggiorna in hotel trova in regalo in camera, direttamente sul proprio comodino.

Si parlerà diffusamente del libro Seta di Potere giovedì 17 aprile alle ore 18.30 presso il Grand Hotel Majestic “già Baglioni”, alla presenza di Francesca Ragazzi – Head of Editorial Content di Vogue Italia – che dialogherà con l’autore nell’ambito di un evento, che si inserisce in un progetto di promozione territoriale con la collaborazione di Bologna Welcome, aperto al pubblico – fino a esaurimento dei posti disponibili – con prenotazione alla mail grandhotelmajestic@secnewgate.it.
Per l’occasione – grazie alla collaborazione con la Fondazione Fashion Research Italy – nella hall dell’hotel sarà esposto un capo esclusivo in crêpe de chine, dedicato a Bologna, che celebra l’unione perfetta tra artigianalità, storia e haute couture.

Bologna, Grand Hotel Majestic “già Baglioni”
L’hotel_ Questo palazzo settecentesco, che fu seminario arcivescovile, ospita preziose testimonianze d’arte e di storia. Iniziando dal basso, ecco un tratto dell’antica strada imperiale romana “Flaminia Militare” e gli spazi in cui Filippo Tommaso Marinetti, frequentatore del caffè art déco che oggi porta il suo nome, organizzò nel 1914 la sua celebre mostra-blitz che esponeva i quadri giovanili di Giorgio Morandi e dei futuristi bolognesi. Salendo, la sala del Camerino d’Europa conserva la prima opera nota dei Carracci con episodi tratti dalle Metamorfosi di Ovidio, importante capitolo della storia dell’arte italiana. Una meraviglia che continua negli affreschi della scuola carraccesca che decorano il soffitto del ristorante.
Un bel modo di scoprire la realtà felsinea attraverso la rilettura del prezioso tessuto: la seta.
massimo terracina