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SOCIAL READING: QUANDO LE RECENSIONI LETTERARIE PROFUMANO DI DONNA

Ho sempre considerato la lettura un rapporto esclusivo tra lettore e libro, solitario, soggettivo. I libri li acquisto basandomi sui consigli di chi li ha già letti e sulle recensioni dei pochi book-influencer dei quali mi fido, che non sono molti.

Social reading: la lettura sociale

Negli ultimi anni, sentiamo parlare di social-reading, di book-blogger, di book-advisor e book-influencer e, forse, grazie al solito inglesismo, questo fenomeno viene considerato innovativo. Più che innovativo, lo definirei riemergente visto che sino al basso medioevo, spazi e tempi dei libri erano caratterizzati dalla lettura ad alta voce che avveniva al cospetto di un pubblico che interveniva e commentava facendo scomparire l’aspetto intimo della stessa.

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Bob Stein

Il web, con il ‘social reading’ e tutti gli aspetti ad esso legati (editoria, self-publishing, e-book e audio-book), ha aperto le porte a chiunque voglia intervenire e dire la sua anche sui libri.

Mentre, fino a poco tempo fa, si rendevano pubbliche le proprie considerazioni e i propri pareri tra amici e conoscenti, ovvero in un gruppo ristretto, oggi, grazie al web, chiunque può mettere in vetrina le proprie recensioni letterarie.

Mi sono addentrato nell’universo del web, dove sorgono di continuo book-club e book-blogger e, dopo aver letto post e biografie, ho trovato le mie tre book-influencer preferite.  Come vedete, tutte al femminile i cui nomi non appaiono in ordine di importanza.

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Bea Marin

Partendo dalle piattaforme di social reading – ne ho preso in esame alcune – trovo interessante il progetto di Bea Marin che, attraverso il portale socialbook.site, offre un interessante strumento di divulgazione della lettura stimolando il dialogo, con un occhio di riguardo per le tematiche sociali.

La piattaforma è ottima, ma ben lontana da ‘Socialbook’, ideata da Bob Stein, dell’Institute for The Future of the Book, nella quali ci viene offerta la possibilità di vera interazione in un vero gruppo di lettura. Mentre piattaforme di lettura come Kindle, pur dando la possibilità di lasciare commenti e recensioni, non contemplano possibilità di lettura simultanea di gruppo, Socialbook dà la possibilità ai lettori di commentare in diretta, di sottolineare testi o, addirittura, di suggerire revisioni redazionali. Penso sia proprio quest’ultimo il vero senso del social reading e, forse, la vera innovazione nel mondo delle recensioni letterarie, siano esse professionali o amatoriali.

Leggere le parole di Lucia Accoto, dà un senso alla professione di ‘recensore letterario’.

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Lucia Accoto

I suoi non sono semplici e banali ‘consigli di lettura’, come quelli che troviamo in testi o redazionali sommersi da falsa passione letteraria di chi scrive. Lei, Lucia Accoto, giornalista, scrittrice, conduttrice di programmi mediatici, potrei definirla ‘la signora della cronaca letteraria’. Il modo con cui utilizza le parole per descrivere i libri, ti avvolge in una sorta di ‘assaggio emotivo’ dell’opera che, una volta letta, difficilmente delude.

Sarà perché abbiamo gli stessi gusti  “Leggo tutto, all’infuori degli horror” mi dice: sarà perché il suo è un modo di scrivere elegante, classico dove grammatica e punteggiature sono ancora importanti; sarà perché, nel leggerla, si intuisce un profondo rispetto nei confronti degli scrittori  “leggo ogni libro fino in fondo, anche qualora sembrasse, all’inizio, non piacermi; qualcosa di buono si trova sempre…”.
Lucia Accoto è, per me e per molti altri, a giudicare dal successo delle sue rubriche letterarie, l’esempio che le migliaia di book-advisors della Internet-democracy, talvolta improvvisati, dovrebbero seguire.

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Natalia Ceravolo

Natalia Ceravolo: “due figli e un mutuo”, così inizia a descriversi, aggiungendo che lavora, legge, studia, scrive e mangia. Lei, arrivata a Torino dal Sud, come spesso ama ricordare, in quella città si sente ancora in “Erasmus” e, a mio parere, leggendo le sue recensioni e ascoltando il suo programma di successo su Radio Capital, questo l’aiuta ad esprimersi con l’entusiasmo di una giovane universitaria e con la passione profonda di chi conosce la vita. Ama, nelle sue recensioni, mettere a paragone libri con i ‘serial’ televisivi donando ai suoi followers spunti che partono da un’analisi più emozionale che tecnica.

La ‘rete’ ci dà l’opportunità di superare confini geografici e intellettuali e, con l’ascesa dei ‘social’ sono nati anche numerosi gruppi, alcuni promossi da ‘recensori’ molti noti, altri da sconosciuti appassionati lettori e scrittori.

Mi auguro che, nonostante tutto si stia spostando on-line, continuino ad essere coltivate iniziative e attività ‘tradizionali’ in presenza fisica, come, per esempio, quelle del Circolo dei lettori di Torino che, a Palazzo Graneri della Roccia, sin dal 2006, continua a riunire diversi gruppi di appassionati lettori, anche in lingua straniera.

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