Dal 23 gennaio al 9 febbraio 2025 al Sistina di Roma “Supermagic Arcano“ promette uno spettacolo indimenticabile, di magia, con un cast di oltre 20 artisti da tutto il mondo, tra grandi illusioni, effetti speciali mai visti prima, momenti poetici e un’irresistibile carica di emozione e divertimento. Uno spettacolo che ci riporterà alla nostra infanzia, quando volevamo stupire amici e parenti con piccoli giochi di prestigio!

Supermagic Arcano: magia a Teatro
Ma come nascono la magia e l’illusionismo e come arrivano al teatro?
La magia può essere considerata un’invenzione greca del V secolo a.C., formatasi a partire dalla figura dei magi e dai loro rituali.
Per i Greci, i magi o maghi, erano astrologi e scienziati, saggi e potenti, proprio come i Magi del Vangelo, che sapevano sarebbe nato un re. Non facevano incantesimi, ma studiavano il cielo e le costellazioni e prevedevano il futuro.
Magia e scienza per parecchio tempo sono state affiancate, considerando gli scienziati anche un po’ maghi.
Ad esempio Pitagora: la scuola di matematica che fondò a Crotone, in Calabria, 500 anni prima di Cristo, assomigliava parecchio a una setta magica.
Chi entrava a farne parte non poteva raccontare nulla di quello che imparava agli estranei.
Gli antichi Romani credevano alle profezie ed erano piuttosto superstiziosi, ma invece di avere grandi maghi o streghe, Roma era piena di gente che faceva trucchi con le carte, come i moderni prestigiatori.

Fu nel 1700 che l’Illuminismo cominciò a sbugiardare la magia e a dire che la scienza era una cosa seria e gli incantesimi solo fandonie.
Prima dell’impiego come forma di spettacolo, le tecniche dell’illusionismo venivano talvolta impiegate in contesti religiosi per incutere terrore o mostrare fenomeni soprannaturali, o per altri scopi disonesti come le truffe o il borseggio.
La percezione comune della pratica cambiò quando, nel XIX secolo, il prestigiatore francese Robert Houdin aprì a Parigi un teatro dedicato alle esibizioni magiche, presentando per la prima volta numeri di illusionismo davanti a un pubblico.
Considerato uno dei più grandi illusionisti e prestigiatori di tutti i tempi e ampiamente accettato come padre della magia da palcoscenico moderna, Houdin fece per un breve periodo l’orologiaio e fu grazie ad un errato acquisto di libri, uno scambio di due volumi sull’orologeria con due volumi sulla prestidigitazione, che apprese le basi della magia.

Da quando ricevette questi libri divenne molto interessato a quest’arte.
Ma i libri spiegavano solo come il gioco funzionava e non come eseguirlo.
Così iniziò a prendere lezioni da un prestigiatore dilettante della zona. Pagò 10 franchi per una serie di lezioni da un uomo di Blois, un podologo, che faceva anche l’intrattenitore in fiere e feste esibendosi come mago.
Era competente nella tecnica e gli insegnò come fare il giocoliere per coordinare occhi e mani.
Gli insegnò anche le basi del gioco dei bussolotti.
Gli disse che la destrezza di mano si acquisiva con l’allenamento e, per questo, Houdin si allenava costantemente.
Ma cosa fa un’illusionista? Qual’è la sua magia?
In generale, il compito dell’illusionista è quello di creare l’illusione di un accadimento magico nella mente dello spettatore. Lo scopo è di intrattenere lo spettatore generando un sentimento di meraviglia unito anche ad altri stati d’animo, a seconda dello stile, come l’ilarità o perfino timore.
Il fattore psicologico è dominante.
Esistono illusioni realizzate esclusivamente con l’uso della psicologia (senza “trucco”) ma non esistono trucchi che siano magici di per sé.
È comunque necessario che la mente dello spettatore sia preparata ad accettare come magico il fenomeno a cui sta per assistere.

Esistono due tipi di “effetti magici”: simulazione di effetti realmente impossibili e dimostrazione di effetti ritenuti impossibili. In pratica, non è realmente importante ciò che l’illusionista fa, ma come lo spettatore vive l’effetto.
L’illusionista studia la psicologia umana per trovare quelle falle attraverso cui può “introdursi”. La principale falla, ad esempio, è quella del completamento logico.
Date due azioni non direttamente consequenziali, la mente inferisce che debba esistere almeno una terza azione che porti dalla prima alla seconda.
Oltre alla capacità psicologica, l’illusionista deve rispettare un altro principio base: la naturalezza. Perché un’azione “truccata” sia accettata come normale da uno spettatore essa deve essere eseguita in modo naturale.
Grande importanza ha inoltre il timing, ossia la tempistica e la coordinazione con cui vengono eseguite le varie azioni.
Solitamente si utilizzano movimenti fluidi e connaturati al ritmo naturale delle azioni del prestigiatore. Molti sono i generi dell’illusionismo, come ad esempio la micromagia un tipo di prestidigitazione adatto ad essere osservato da una distanza ravvicinata al tavolo; la cartomagia che utilizza le carte da gioco come strumento principale per produrre effetti magici; oppure il mentalismo, che riproduce, con il suo stile e il genere di effetti scelti, i presunti poteri paranormali di medium, cartomanti e occultisti.

Giunto alla 21ma edizione Supermagic Arcano 2025 è lo spettacolo che, con la direzione artistica di Remo Pannain, prevede oltre due ore di grande magia dal vivo con i più grandi illusionisti, trasformisti, prestigiatori, manipolatori e campioni dell’arte magica provenienti da tutto il mondo come Trig Watson, il migliore illusionista tecnologico; Solange Kardinaly, Guinness World Record di trasformismo; Scott & Miss Muriel, campioni mondiali di magia comica; Tim Oelbrandt, campione europeo di magia originale; oltre a molti altri straordinari talenti.
Siete pronti a farvi catturare dalla magia?
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elena volpato