Tozzi e Raf in 2, la nostra storia.
Tozzi e Raf insieme nel tour Due-la nostra storia che riparte dopo lo stop causato dalla pandemia ed arriva al Teatro Colosseo di Torino.
Quella raccontata da questi due artisti è una storia che accomuna tutti, come conferma il pubblico transgenerazionale in platea, che canta canzoni che hanno fatto la storia della musica italiana, dagli anni ’70 ai giorni nostri. Si può dire che le radio, le discoteche, le feste all’aperto, dagli anni settanta ad oggi sono stati di loro dominio da sempre. I due artisti sono di quelli che segnano un’epoca, la caratterizzano e le loro canzoni diventano la colonna sonora che si fa riconoscere dalle prime note e ti spinge a cantare con gioia e malinconia.
D’altronde quali altri artisti avrebbero il deciso di “giocarsi” canzoni che hanno letteralmente fatto la storia (Il battito animale, Ti amo, Due, Sei la più bella del mondo, Gente di mare, Si può dare di più) nella prima metà di concerto anziché lasciarle per i bis, come da consuetudine dei concerti?

Questo ci permette di cogliere la grandezza del repertorio di Raf e Umberto Tozzi, due artisti che si conoscono e collaborano insieme da oltre 35 anni, composto da capolavori della musica italiana tali da far capire che questo tour non è una mera strategia di marketing, ma una “riunione” per far sentire al grande pubblico le canzoni scritte insieme (Si può dare di più, scritta proprio dai due autori con Giancarlo Bigazzi e portata al successo a Sanremo 1987 da Tozzi insieme a Ruggeri e Morandi, oltre alla nuova Come una danza) e i grandi successi dei singoli repertori.
Nelle due ore di concerto si ha la possibilità di riascoltare canzoni che ci hanno accompagnati negli ultimi 40 anni. Oltre a i grandi successi già menzionati va sottolineato anche il momento acustico diviso tra i due artisti: prima Tozzi con l’acustica propone Qualcosa qualcuno e un medley di Donna amante mia e Io camminerò, poi Raf con il pianoforte incanta con Malinverno e Ossigeno, passando poi alla chitarra intonando Via.
Al rientro della band, ricominciano le hit: da Dimentica, dimentica di Tozzi a due brani indimenticabili di Raf come Oggi un Dio non ho e Cosa resterà degli anni ’80, e di seguito un altro grande brano del cantautore torinese come Immensamente, seguito da Inevitabile follia.
Il lunghissimo crescendo finale porta il pubblico ad “infrangere” le restrizioni: la gente si alza e a balla sul posto (almeno questo lo si potrà fare, no?). I due artisti cantano pezzi da novanta come Io muoio di te, Self control (che, grazie all’illuminazione di una mirror ball sospesa sopra il pubblico, trasforma il PalaInvent in un’enorme discoteca), Stella stai, Ti pretendo e, infine, Tu.
Come da copione Raf e Tozzi abbandonano il palco, ma solo per pochi istanti: ovviamente il concerto non può finire, senza i brani che hanno segnato davvero la carriera di questi due artisti e della vita di tutti noi: si tratta ovviamente di Infinito di Raf e di Gloria, uno dei pezzi italiani conosciuto in tutto mondo. La standing ovation finale è tanto immediata quanto doverosa.
I due cantautori con oltre 40 anni di carriera sul palco hanno radunato tre generazioni diverse sotto il palco, che per le due ore di musica hanno cantato tutte le ventotto canzoni in scaletta, suonate dagli otto musicisti ad accompagnare i due artisti: Riccardo Roma (batteria), Valerio Bruno (basso), Maurizio Campo (tastiere), Gianni Daddese (tastiere), Gianni Vancini (sax e percussioni), Gabriele Blandini (fiati), Raffaele Chiatto (chitarra) e Salvatore Cafiero (chitarra).
Il risultato è un viaggio negli ultimi 45 anni di musica italiana, con hit che hanno vinto la sfida contro il tempo e che, oltre ad essere successi che ci accompagnano da decenni, sono patrimonio culturale popolare italiano.