Turismo: ultimo S.O.S. da parte delle imprese, poi protesta senza precedenti

Prove generali di coesione? Il settore turistico è stato per anni diviso nelle sigle di “rappresentatività”. Oggi l’emergenza ha, almeno, ottenuto il risultato di far parlare il settore con una (quasi) sola voce.

Le Associazioni del turismo organizzato, Aidit Federturismo Confindustria, Assoviaggi Confesercenti, ASTOI Confindustria Viaggi e FTO Confcommercio, se da una parte plaudono al risultato ottenuto sul Recovery Fund, dall’altra attendono coloro che hanno fatto proclami al varco: in altre parole ci si attende una pronta risposta alle richieste di tour operator e agenzie di viaggi, quella filiera che opera prevalentemente sul demonizzato “outgoing”, le uniche aziende ad essere rimaste sino ad oggi senza alcuna forma sostanziale di aiuto. Al di là di tante e sentite parole di conforto (!)

Dalle Associazioni commentano che dopo il decreto “Cura Italia”, la prima grande occasione mancata, la politica aveva rassicurato le categorie affermando che nel successivo decreto vi sarebbero state misure straordinarie dedicate al turismo.
Nel decreto “Rilancio”, invece, nulla è stato previsto, a parte la “ridicola e complessa misura del Bonus Vacanze” che, per come è strutturato, non ha raccolto nemmeno il consenso degli albergatori. È stato chiesto di attendere gli emendamenti, ma dopo l’invio di numerose proposte elaborate dalle categorie, nessuna norma ha dato ossigeno ad un settore tra i più colpiti, che ha prospettive di ripresa per il prossimo anno tendenti allo “zero assoluto” e che, quindi, sta avviandosi alla morte. 

È davvero molto difficile, con tutta la buona volontà possibile, riuscire a capire come il comparto di tour operator, agenzie di viaggio e agenzie di eventi, che muovono 20 miliardi di euro e impiegano oltre 80 mila dipendenti, sia stato privato di ogni misura di sostegno, nonostante abbia subito una perdita di oltre l’80% del fatturato annuo.

Quelle che a marzo erano solo previsioni, ad inizio agosto sono divenute certezze che, nella loro crudezza, confermano decrementi che dovrebbero portare qualsiasi Governo a introdurre con urgenza ogni misura utileNon si è perso solo il fatturato da marzo ad agosto, è a rischio quello di un intero anno, se non di più. E non risulta che nessun vero esperto di turismo sieda nelle commissioni convocate e nominate dal Governo per studiare la ripresa.

Molte imprese, vista la stagionalità e le bassissime marginalità di questo tipo di business, oltre all’Italia, programmano mete estere e, su questo fronte, sappiamo che la ripresa sarà lentissima: si stima un ritorno alla normalità, Covid permettendo, a fine 2022. E fino ad allora qualcuno crede che le aziende campiono d’aria?  Eppure, non solo non è arrivato un sostegno attraverso lo strumento del fondo perduto, ma sono stati chiusi quasi tutti i corridoi turistici extra UE e, per i pochi rimasti aperti, è stata prevista la quarantena al rientro per soggiorni superiori a 5 giorni, quando la permanenza minima all’estero per turismo è di 7 notti. In più, non è stato fatto alcun distinguo tra Paesi esteri sostanzialmente “covid free” ed altri.

Ora, da più fonti, si sente parlare di un prossimo decreto dedicato al turismo o di un pacchetto di misure mirate per il settore, a valere sul prossimo scostamento di bilancio. Le associazioni, stanche di questo “tracheggiamento professionale” auspicano un immediato ed effettivo coinvolgimento delle categorie nell’elaborazione di dette misure, augurandosi che, per l’ennesima volta, non vengano riservate le “briciole” al settore più colpito. Forte è l’invito a non mancare anche quest’ultima chance.

Non c’è più tempo. A settembre ci sarà la resa dei conti: molte aziende hanno già previsto di chiudere, molte altre lo faranno, forzatamente, nei mesi successivi con il risultato di migliaia di lavoratori e di famiglie messi sul lastrico, andando a gravare sulle casse dello Stato. E ciò rende ancora più incomprensibile i mancati aiuti a questo comparto!

Red passport and airplane small model on red luggage for travel concept

Le associazioni riunite, Aidit, ASTOI Confindustria Viaggi, Assoviaggi e FTO pretendono risposte urgentiIn difetto, le Associazioni si renderanno promotrici di una protesta senza precedenti che coinvolgerà tutto il settore.  Questo se perdurerà l’assenza di coinvolgimento e di aiuti concreti. E’ forte in desiderio di far sapere che il turismo organizzato non morirà nel silenzio e non accetterà questo destino senza reagire.

La richiesta delle associazioni al Governo è “di dare evidenza pubblica di ciò che intende fare per tour operator e agenzie di viaggio, anche con riferimento alle aziende sopra i 5 milioni di fatturato, che non hanno nemmeno beneficiato del contributo a fondo perduto di cui all’art. 25 del DL Rilancio.

La pazienza dimostrata fino ad oggi da imprese e lavoratori è stata ormai sostituita da indignazione e sconcerto. 

Cosa accadrà, quindi?

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