La scaletta di Umberto Tozzi al suo tour di addio dal palco è un colpo al cuore. Nessuno, dai millenials in poi, può dire che almeno un pezzo del cantautore piemontese non è stato nel suo cuore. Chi è invece cresciuto con la sua musica, nel tour che segna il finale di una storia musicale unica nel mondo, ha un sussulto di memoria, malinconia, gioia; e consapevolezza del tempo che passa inesorabile. Per tutti.
Umberto Tozzi: un addio indimenticabile
Umberto Tozzi lascia da re, da vincente. Da chi ha capito che la sua parabola stava cominciando la fase meno brillante e decide di regalare un finale memorabile alla storia. Uno di quei finali che fanno piangere, ridere, abbracciarsi. Un finale in cui non “si può dare di più” come recita il titolo di una delle sue canzoni (tra l’altro vincitrice a Sanremo nel 1987 con Raf e Ruggeri).
Perché la sua musica è immortale; celebrato in ogni apparizione pubblica, Umberto è stato presente in blockbuster di successo hollywoodiani come (solo per fare un esempio) FLASHDANCE” di Adrian Lyne, “ASTERIX AND OBELIX Mission Cleopatra” di Alain Chabat o il truce “HOSTEL” di Quentin Tarantino.
Ieri sera, a Cervere, sul palco iconico con alle spalle la grande statua che guarda il pubblico e da le spalle al Monviso, Tozzi ha raccontato un viaggio emozionante attraverso decenni di successi che hanno segnato la storia della musica leggera italiana. Tra il pubblico era palpabile l’emozione in un mix di generazioni unite dalla musica di un artista senza tempo.
Uscendo dall’arena, si percepiva un senso di fine di un’era, ma anche la gratitudine per aver potuto essere parte di quella che è stata, senza dubbio, una serata storica.
Un concerto che non è solo un addio musicale
La serata è stata aperta da Gloria in versione orchestrale, visto che Umberto ha portato a Cervere, un’eccezione speciale, una mini orchestra sinfonica che ha elevato ogni canzone con arrangiamenti che mescolavano elementi classici e moderni in una fusione di stili che ha dimostrato come la musica di Tozzi sia trasversale, capace di evolversi e rimanere rilevante attraverso le generazioni.
Uno dei momenti più sorprendenti e toccanti della serata è stato l’introduzione di uno dei due brani inediti, quello dedicato da Umberto Tozzi a Elisa, una bambina di soli 5 anni recentemente scomparsa a causa di una rara forma di leucemia.
Il brano era stato presentato per la prima volta durante il concerto in piazza San Marco a Venezia di fronte a migliaia di persone. I genitori in quell’occasione non avevano nascosto la commozione di fronte a una dedica che ha riempito il loro cuore di gioia. “Che emozione infinita” avevano detto “Ora una cosa è certa…Elisa non ci lascerà mai soli”.
Nonostante l’annuncio del suo ritiro dalle scene live, la serata ha confermato che la musica di Umberto Tozzi rimarrà sempre viva e attuale: un’eredità di canzoni che continueranno a emozionare e ispirare.
Alla fine del concerto, mentre le luci si abbassavano lentamente, la folla non sembrava voler lasciare le sedie, il palco ormai vuoto davanti a loro. Era chiaro che, per molti, questa serata non era solo un addio a un cantante amato, ma il saluto a un pezzo della loro vita.
La Photogallery della serata è a cura di Renata Roattino @Jhonninaphoto
La scaletta
NOTTE ROSA
TI AMO
GLI ALTRI SIAMO NOI
EQUIVOCANDO
GLI INNAMORATI
SI PUÒ DARE DI PIÙ
TE IMMENSAMENTE
QUALCOSA QUALCUNO
EVA
LEI
GENTE DI MARE
IO CAMMINERÒ
DIMENTICA DIMENTICA
DONNA AMANTE MIA
VENTO D’APRILE (INEDITO)
TORNA A SOGNARE (INEDITO)
A COSA SERVONO LE MANI
TU SEI DI ME
IL GRIDO
DIMMI DI NO
IO MUOIO DI TE
STELLA STAI
TU
GLORIA