Valgrisenche

VALGRISENCHE: NATURA SELVAGGIA, ARTE E ARCHITETTURA SACRA

Valgrisenche, tra la valle di La Thuile e la Val di Rhêmes  in Val D’Aosta,  a 1664 m. di quota, possiede un patrimonio naturale di cascate, laghi alpini, ampi pascoli e picchi aguzzi ed un patrimonio architettonico ed artistico, restaurato e  valorizzato grazie al progetto “ITINERAS”.

Valgrisenche

Partiamo dalla storia per capire come l’amore per il territorio, l’arte, le tradizioni, la religione, siano stati e sono ad oggi punti fondamentali per gli abitanti e per le autorità locali che, grazie ai fondi europei ricevuti e coinvolgendo nel progetto”ITINERAS” il comune francese di Saint Gervais les Bains, come racconta il sindaco, Aline Vierin, hanno realizzato dei percorsi architettonici ed artistici del patrimonio alpino di notevole rilevanza.

Valgrisenche: luogo di passaggio a cavallo delle Alpi

Favorita dalla posizione geografica, Valgrisenche è stata da sempre un luogo di passaggio di grande interesse tra l’Italia ed il Nord Europa, tanto da far diventare l’antico Ducato di Savoia, che si estendeva su entrambi i versanti delle Alpi, uno dei più importanti “crocevia” della storia europea. Scambi culturali, artisti conosciuti e non, opere di un solo uomo o dell’intera comunità fatte di legno o  pietra, di vetro o ferro, sono testimoni della storia di allora.

Valgrisenche

Una commistione tra sacro e profano intrinseca nella vita quotidiana, impregnata di religiosità, delle comunità alpine che hanno investito denaro e lavoro per la costruzione di luoghi di culto. Il contrasto tra lo stile delle case in pietra e legno e la ricchezza di questi monumenti, espressione di un esuberante stile barocco, è evidente fin da subito.  

La fondazione della Parrocchia di Valgrisenche risale al 1392, ed il campanile con i suoi sei secoli di storia, restaurato nel 2017 grazie ad “ITINERAS”, è un punto di riferimento per la popolazione, riconosciuto come monumento d’interesse storico. La guglia del campanile, a forma di piramide ottagonale, divisa in più sezioni con differenti inclinazioni, si dice sia stata realizzata con l’intenzione di evocare la forma di una tiara papale, in omaggio all’antipapa Clemente VII, il pontefice che nel 1392 decretò la creazione della parrocchia.

Valgrisenche

Cinque secoli separano la costruzione della chiesa attuale da quella del campanile, da qui il netto contrasto tra le pietre austere e le facciate intonacate e le ampie vetrate. Edificata tra il 1871 ed il 1875, è a navata unica con due cappelle laterali. All’interno la decorazione della volta del coro realizzata dal pittore Giovanni Stornone di Ivrea nel 1874 e la pala dell’altare maggiore realizzata da Ernesto Lancia.

Nell’abside le statue di San Nicola e San Grato: quest’ultimo patrono della Valle D’Aosta, oltre che della parrocchia, viene festeggiato il 7 settembre.  Di particolare rilevanza storica ed artistica l’organo della chiesa, un Vegezzi & Bossi, acquistato in seguito ad un lascito nel 1900.

Ma è al parroco don Edoardo Bérard che si deve, in parte, la ricca decorazione della chiesa. Parroco per 56 anni, custode dei segreti e della vita del paese, ha dedicato ai defunti della comunità numerosi epitaffi  che potete ritrovare restaurati nel museo e, alcuni, nel cimitero posto dal 1876 accanto alla chiesa. Le lapidi e formelle in ceramica, circa 80, con epitaffi redatti in versi o in prosa nella lingua di Molière, raccontano la vita dei defunti.
Tra i più lirici quello di Victorien Lettry a sua madre, che ne esprime il suo amore filiale, tra i più antichi, quello per due coniugi, che celebrava l’amore che li univa in terra come in cielo.

Il passato, oltre che storia, è anche tradizione e la tessitura del “Drap” è da tempo immemorabile il mestiere tipico di Valgrisenche. E’ un tessuto rustico in lana di pecora lavorato su antichi “métiers” (telai) in legno d’acero che, inizialmente, prevedeva come colori il bianco, il grigio, il nero oppure la tinta “tannel”, colore del mosto dopo la spremitura. Fu il lungo isolamento invernale che fece fiorire nelle case degli abitanti di Valgrisenche questo secondo “mestiere”, una vera e propria attività commerciale che, soprattutto nella cattiva stagione, occupava gli abitanti della vallata. Purtroppo lo spopolamento della montagna, aggravato dalla costruzione della diga di Beauregard che aveva sommerso alcuni villaggi, fece cessare l’attività.

Nel 1969, in seguito ad un corso di tessitura organizzato dall’Amministrazione comunale e regionale nacque  una cooperativa locale chiamata “Draps” che permise il recupero di questo mestiere.

Dal 1983 la cooperativa prende il nome di “Les Tisserands” e presso l’atelier del capoluogo potrete ammirare, acquistare, toccare con mano questi tessuti davvero unici. La collaborazione con gli allevatori locali delle pecore Rosset, razza autoctona della Valle D’Aosta, e la filiera di produzione quasi interamente locale, fatta eccezione al lavaggio iniziale della lana fatto a Biella, fa si che ogni capo sia un pezzo unico e di eccellente qualità.  Per non perdere questa parte importante di storia, l’arte della tessitura viene insegnata anche ai bambini a scuola dalle stesse tessitrici, ma la cooperativa organizza corsi anche per adulti.

Parlando di scuola, il progetto “ITINERAS” ha anche incluso nel restauro un piccolo edificio, situato nella frazione più alta della valle: la frazione di Bonne. Aperta ufficialmente nel 1867, la scuola ha accolto gli scolari fino alla fine degli anni 50 ospitando la latteria al piano terra e la scuola al piano rialzato.  Entrando sembra di tornare indietro nel tempo, sedersi ai vecchi banchi in legno, ammirando le pareti originali e la lavagna, risveglia i ricordi di un passato ormai svanito. A pochi passi dalla scuola merita una visita la Cappella di Mondange, in stile neogotico, la cui prima costruzione risale al 1648 e ricostruita nel 1890.

Valgrisenche

Non vi sono molte strutture ricettive in zona ma l’hotel “Perret” è sicuramente un ottimo punto di partenza per le vostre escursioni. Stile baita di montagna, il personale è gentile e premuroso ed il ristorante offre piatti tipici di buona qualità. In alternativa “Le Vieux Quartier” classificato come rifugio di bassa quota, offre camere e camerate sino a 30 posti letto, con bagno privato. Offre una ristorazione di qualità che rispetta la semplicità e i valori della tradizione. La cucina dello chef è semplice ma mai scontata valorizzando i sapori del territorio. Pane e dolci fatti in casa e scelta di vini locali completano il menù.

Scoprite questa splendida vallata:  se amate lo sci Valgrisenche offre soffici nevi e bianchi ghiacciai adatti allo sci alpino, sci nordico, sci alpinismo, ciaspole o eliski.
In estate sentieri e percorsi permettono escursioni e trekking di ogni livello, ferrate, gite in mountain bike e E-bike.

L’accoglienza della comunità è garantita e se vorrete farvi raccontare altre storie chiedete dei “GREETER”, volontari che hanno scelto di trasmettere ai visitatori la passione per il territorio!

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