Travel Hashtag

XIII edizione di Travel Hashtag nella cornice del Palazzo di Varignana: di scena il luxury travel

13 edizioni e non dimostrarle, soprattutto nella freschezza degli argomenti.
Travel Hashtag, il format dedicato all’approfondimento di varie tematiche turistiche, basato sul networking e business matching, concepito dalla mente di Nicola Romanelli, ha segnato un’altra importante tappa.

Per location partecipazione attiva e passiva, temi, argomenti, formula. Insomma un format che si evolve ma mantiene la guideline di “far pensare” le persone che partecipano di qua e di là dalla barricata.
La sede di questo evento che si afferma sempre pi nel mondo del “think tank” turistico e  manageriale, è stata Palazzo di Varignana, un sogno divenuto realtà per mano di un illuminato visionario.

E non poteva esserci scenario migliore delle colline bolognesi per accogliere relatori ed ospiti, tutti di alto rango, dopo le edizioni internazionali di New York e Bangkok.

A Travel Hashtag di scena il lusso

Il “luxury”, le sue declinazioni nel travel e nell’ospitalità, alcuni interessanti case history, ma soprattutto i protagonisti di questi, hanno dato lustro al focus della XIII edizione della due giorni, che ha visto 3 panel più un incontro dedicato all’internazionalizzazione: come valorizzare gli asset all’estero.

Nicola Romanelli non è nuovo alle intuizioni, come ad esempio il ciclo di interviste talk “20.21 il turismo della sera” andato in onda durante il lockdown su Youtube gestito assieme a Fabio Zinanni.
«Nel 2019 ho iniziato a pensare a qualcosa di nuovo: il Travel Hashtag, come gestirlo, organizzarlo e sviluppare questa idea che è un’estensione della mia attività (Brand save the world) – spiega Nicola Romanelli – Ero convinto che fosse giunto il momento di far qualcosa per provare a rendere interattivi e complementari i vari comparti del turismo, trade e consumer, distribuzione diretta e indiretta, alberghiero ed extralberghiero, dare una parvenza di sistema e creare un modo utile a tutti i protagonisti per ragionare sui temi trasversali del turismo, come (perfetto esempio) quello del lusso».

Primo Panel, quello dedicato al Turismo di alta gamma e le sue opportunità nel nostro paese ha visto esordire Alessandra Priante, direttore Europa di UNWTO – United Nations World Travel Organization.
«Puntare sul turismo di lusso significa investire sull’occupazione e in Italia, dove la disoccupazione giovanile e femminile è alta, c’è molto lavoro da fare, ma anche opportunità, ma riqualificando le figure, basandosi sulle nuove richieste, come le green skills e le data analyses. Il luxury travel si basa sul valore umano, oltre che alla particolae attenzione alle sostenibilità, anche sociale».

Insomma una trasformazione nel concetto di turismo di lusso, sempre più orientato verso la creazione di esperienze uniche e un’assistenza completa all’ospite.

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Flavio Ghiringhelli

Martin Sapori ha aggiunto «Nel 2023 c’è stata una grande ripresa del turismo del lusso in Italia grazie alla crescita del prezzo medio – ha detto il vice president sales Europa del gruppo Accor – L’Italia resta una meta amata da turisti di tutto mondo che cercano in ogni modo di calarsi nell’italian style. Oggi più che mai si dee essere consci ad ogni livello che la tecnologia è fondamentale per organizzare al meglio questo segmento che cresce ma cambia».

Chi meglio del country manager Italia di Emirates può parlare di lusso?
«Il mercato internazionale dell’alta gamma pesa oggi 1.500 miliardi di euro – ha spiegato Flavio Ghiringhelli – Una cifra spaventosa che vede ancora ai primi posti per voci di spesa le auto, seguite da orologi, gioielli e altri articoli costosi di status. Sul terzo gradino del podio, però, sta l’ospitalità, circa il 15% del totale (225 miliardi), una quota che per di più sta ulteriormente crescendo, con volumi stimati in aumento del 6% annuo da qui al 2030».

Francois Droulers di Eidos Hotel Capital Partners ha enfatizzato il ruolo delle infrastrutture e della diversificazione di mercato, dal punto di vista degli investitori, mentre Palmiro Noschese, esperto di strategie del lusso e F&B, ha discusso le potenzialità dei borghi italiani e l’importanza di coinvolgere i giovani nel settore, ricordando anche come le strutture di lusso in Italia siano il 4% del mercato ma realizzano il 28% del fatturato del comparto alberghiero.

Travel Hashtag: il potere delle connessioni

Non va nemmeno dimenticato che questa auspicata e necessaria evoluzione implica una maggior richiesta di personale qualificato e quindi la necessità di adattarsi alle nuove tecnologie e alle richieste in continua evoluzione dell’ospite. Si dovrà anche, giocoforza, per combattere l’overtourism, promuovere il territorio spostando il flusso turistico dalle grandi città come Milano, Roma, Venezia e Firenze verso località minori, inclusi i piccoli borghi con operazioni di marketing territoriale.

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Gloria Armiri

Gloria Armiri, group brand manager IEG (TTG Travel Experience ed altro) ha parlato del peso specifico dell’iperpersonalizzazione nel turismo di lusso.
«Il viaggiatore dell’alto di gamma desidera acquisire un ricordo, sentendosi curato e non cerca più solo un’attenzione ma una iper-personalizzazione. Si deve puntare su servizio ed esperienza per far si che si riesca ad intercettare una necessità.
Tutto questo non è altro chela ricerca di empatia, capitale umano, formazione. Questa è una sfida che TTG accetta partendo dalla propria riconoscibilità sul segmento leisure, elevando l’esperienza al comparto luxury.

Carmen Bizzarri, professoressa alla Università Europea di Roma e formatrice, ha discusso le sfide nella formazione nel settore turistico e della necessità di invertire il trend che vede i giovani sempre meno propensi a scegliere il turismo, spesso spinti dalle famiglie, attraverso la nobilizzazione di un lavoro non facile ma dalle grandi soddisfazioni e opportunità.

Daniele Rutigliano, outlet McArthurGlen di Serravalle Scrivia, ha evidenziato le opportunità nel settore dello shopping tourism, per l’Italia un vero asset, portando ad esempio come l’outlet in un anno faccia quasi gli stessi visitatori del Colosseo.

Andrea Babbi già direttore di APT Emilia Romagna e di ENIT, oggi vicepresidente FIAVET, ha raccontato come l’Emilia-Romagna nel corso di un decennio abbia attratto turisti raccontando il territorio attraverso il brand Motorvalley o poggiandosi sul tema del cibo (che in Italia è eccellente ovunque). Insomma sfruttando le tipicità e le tematizzazioni, ma con esperienze uniche e dedicate.

Temi questi ulteriormente approfonditi nel corso dell’evento al pomeriggio, nel panel moderato da Massimiliano Sarti, I nuovi codici dell’opsitalità, che ha sciorinato alcuni dati relativi al mondo degli hotel di lusso, come quello che riguarda gli hotel indipendenti che riescono a conseguire Ebitda migliori degli hotel di catena.

Alessandro Callari, regional manager di Booking.com per Italia, Israele e Malta ha fornito alcune statistiche sugli hotel di lusso presenti sul portale: un 2023 molto positivo con aumento di fatturato in tutti i mesi rispetto al 2022, escluso il mese di agosto dove c’è stato un leggero calo. Usa, Arabia Saudita, Australia, Brasile ed Emirati i paesi più attivi, con una spesa maggiore dell’11% rispetto all’anno precedente. In aumento il così detto lusso accessibile, o a la carte: sempre più persone del ceto medio cercano servizi di lusso alla propria portata per concedersi un’esperienza indimenticabile.

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La cantina di Palazzo di Varignana

Terzo panel quello dedicato alla progettualità per trasformare un luogo in destinazione.
Progettare un sogno e realizzarlo potrebbe essere il titolo dell’intervento di chi ha ideato il Palazzo di Varignana, Carlo Gherardi, innamorato del suo progetto a tal punto da pronunciare in una narrazione quasi affabulante, la frase “adesso conoscete il matto che ha voluto tutto questo”. Il questo è una realtà unica nel suo genere, cresciuta da un’idea, che ora non solo si dedica all’ospitalità ma anche a produzioni di olii e vini.

Bologna, poi, è stato esempio italiano virtuoso di città che si presta sempre più ad accogliere il turismo di lusso, o almeno ci prova.

Stefano D’Aquino, responsabile incoming Bologna Welcome  chiosa che «Oggi Bologna è diventata una destinazione, e non più solo un luogo, per altre ragioni oltre che per motivi universitari, fieristici e sanitari, essendo in grado di mettere l’ospite al centro, fornendogli prodotti turistici adeguati, posizionando “la Dotta” maggiormente per la  sua vocazione culturale (di cui fa parte ovviamente anche la gastronomia, declinata in esperienze partecipative)”.

Tutto questo in parallelo all’Aeroporto Marconi, che secondo l’ad Nazareno Ventola ha recuperato i numeri pre pandemia molto velocemente. E per due giorni…non ha chiuso il 2023 a 10 milioni di passeggeri…

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Romanelli, Ghrardi, Ventola, D’Aquino, Tedesco, Bizzarri, Taveri

Emma Taveri, ex assessore al turismo di Brindisi, ma soprattutto stratega di marketing, è stata in grado di trasmettere con esempi concreti come nobilitare le vocazioni turistiche facendo leva su strategie ispirate da temi anche insoliti o inusuali, al fine di raggiungere una notorietà tale da far evolvere un luogo in destinazione.

A chiusura l’intervento di Simona Tedesco, direttore di DOVE, che ha raccontato con estrema semplicità come costruire il successo di una rivista che deve raccontare e riraccontare i luoghi, attraverso la ricerca costante di situazioni e realtà raccontate da chi le vive che possano arricchire la ricerca di un viaggio, un’esplorazione o un semplice week end ad un viaggiatore curioso e attento come il lettore di DOVE.

Un format che so conferma vincente, che ha visto la platea degli astanti rapita dalla profondità degli interventi e dall’interesse ingenerato dalla statura professionale dei relatori, che hanno raccontato con grande semplicità il complicato mondo del turismo del lusso declinato in ogni sua modalità.

E come in ogni serie TV di successo, per Travel Hashtag, ora è il momento di ….#tobecontinued!

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