Brand USA
Fred Dixon

IPW 2025: preoccupazione e domande per il turismo estero negli Stati Uniti

IPW Chicago 2025: 4 giorni di intense contrattazioni fra gli operatori, ma soprattutto confronti con i maggiori responsabili del turismo a Stelle e Strisce.
Mentre il flusso degli americani è sempre sostenuto, per un dollaro abbastanza forte, ma soprattutto per l’appeal del nostro paese, questo non funziona in maniera osmotica, nonostante aumentino anche i collegamenti diretti.

2026: un nuovo diretto dall’Italia agli USA, Roma – Seattle di Alaska Airlines

Hero Space Needle Photocourtesy viIsit the USA / Visit Seattle

Il prossimo anno a maggio, infatti, si aggiungerà anche un Roma Seattle operato da Alaska Airlines giusto per fare un esempio, ma i prezzi alti non solo per i cambio ma in assoluta sono il primo freno che gli operatori presenti alla maggior manifestazione dell’incoming americano hanno rimarcato, sebbene d’altro canto l’evento abbia brillato ancora una volta per la sua organizzazione e un solido programma di incontri di grande qualità come la ricchezza dell’offerta turistica statunitense.

Tuttavia, abbiamo notato sfumature che meritano attenzione, soprattutto per quanto riguarda il lieve calo dei partecipanti internazionali, una comunicazione istituzionale non in linea con il passato, evidenti tagli al budget e il chiaro e crescente impatto della politica interna sul turismo in entrata.

Gli espositori statunitensi hanno presentato un’offerta diversificata, con nuovi prodotti, itinerari, gastronomia, esperienze culturali e proposte sostenibili, anniversari e alcuni cambi importanti in seno agli enti (su tutti Julie Coker ora a capo di nyctourism).

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Julie Coker Presidente e ceo di nyctourism

Molti buyer si sono presentati interessati e curiosi delle novità, ma senza una reale intenzione di modificare i loro accordi attuali, ci hanno detto. «L’evento sta funzionando, è un format troppo consolidato, ma c’è un senso generale di cautela quando si tratta di concludere nuovi accordi.  Si osserva tanto più che agire» ha commentato un partecipante italiano.
Questo andamento conferma quanto già rilevato sul mercato dove la domanda USA è in calo, anche in Italia.

Calo di acquirenti e media internazionali

Sebbene l’organizzazione di U.S. Travel abbia registrato oltre 6.000 delegati quest’anno, è stata notata una riduzione del numero di acquirenti accreditati e della stampa.
Il caso del Canada è particolarmente significativo: il Paese, che aveva registrato una presenza record nel 2024, ha ridotto significativamente la sua partecipazione, un fenomeno che si riflette anche nel calo del 52% delle prenotazioni alberghiere provenienti da quel mercato nel mese di aprile.
Questo dato è in linea con la percezione diffusa di un minore traffico internazionale, sia nell’area stand che negli eventi paralleli.

Contenimento istituzionale

Un fatto che ha sorpreso giornalisti e delegazioni è stata la mancanza di una conferenza stampa istituzionale ufficiale. A differenza degli anni precedenti, non c’è stata una valutazione generale o una sessione aperta ai media e, soprattutto, contrariamente alle edizioni precedenti, non ci sono state sessioni di Q&A al termine delle conferenze, ad eccezione di Washington D.C. il cui ceo Elliott Ferguson è stato l’unico a concedere domande, anche se un paio sono state ficcanti e lui, con la sua grande presenza ha risposto in maniera onesta e cristallina.

Washington, D.C., ha mostrato un atteggiamento proattivo e aperto: «La proposta di Washington è stata una delle più sincere dell’evento – ha commentato un giornalista – Ferguson ha accolto con favore le domande, condiviso i propri punti deboli e si sono sentiti emotivamente coinvolti con i partecipanti con il risultato di solidarizzare in maniera totale con il ceo».

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Chicago by night

Choose Chicago, padrone di casa dell’IPW, ha superato brillantemente i test, consolidando la sua posizione di destinazione turistica globale e dimostrando la capacità di organizzazione su larga scala.
La città ha offerto non solo infrastrutture impeccabili, ma anche un atteggiamento aperto, dinamico e ospitale, riconosciuto dalle delegazioni di tutto il mondo.
Eventi collaterali, tour, copertura mediatica, un’eccellente identità visiva e una promozione ben articolata hanno strappato sorrisi ai partecipanti.

Questo contrasto tra l’atteggiamento delle destinazioni e il silenzio istituzionale solleva dubbi sulla strategia di comunicazione nazionale in un momento in cui trasparenza e leadership sono più che mai necessarie.

Politica interna e immagine internazionale

USA Trump
Il Presidente Donald Trump (ph Wikimedia commons)

Il turismo in entrata negli Stati Uniti sta attraversando una fase complessa, segnata da segnali di stagnazione. Alle restrizioni di bilancio globali (per esempio non erano presenti i rappresentanti commerciali dei consolati dei vari paesi – U.S. Commercial Service)  si aggiunge l’incertezza politica nel Paese, che ha influenzato la percezione della destinazione.
In maniera errata secondo noi, che sintonizzati su quanto dichiarato da Ferguson, non dobbiamo confondere la retorica della narrazione politica con l’accoglienza turistica.

Ora sarà impegnativo il compito di Fred Dixon (dal 2024 presidente di Brand USA) per ridare vita all’immagine del futuro del turismo negli Stati Uniti, lo sforzo di riposizionare il Paese come destinazione emozionale, diversificata e sostenibile è evidente, ma richiede azioni più coordinate e coerenti a livello istituzionale.

Una destinazione diversificata che ha bisogno di comunicare meglio

IPW 2025 è stato indubbiamente un meeting efficiente, con eventi di qualità e un’offerta turistica solida. Non è il momento di ripensarne il format, ma è urgente rafforzare la comunicazione e l’efficace diffusione dell’offerta nei mercati di origine.
Gli Stati Uniti, come destinazione, hanno la capacità unica di entrare in contatto con tutti i tipi di viaggiatori.
Per rimanere al primo posto a livello globale, devono secondo noi, mettere in risalto la loro diversità, le esperienze trasformative e l’ospitalità, al di là del rumore politico o delle tensioni interne.

E sfruttare meglio le Associazioni Visit USA diffuse nel mondo, che, come quella italiana guidata da Mia Hezi, fanno un enorme lavoro di formazione e promozione al posto di un ufficio del turismo centrale che non esiste, se non con BRAND USA, che però ha visto il budget destinato alla promozione internazionale della destinazione STATI UNITI, ridotto dell’80% con la nuova amministrazione.

La chiave non è solo vendere, ma  riuscire nuovamente ad entusiasmare, ispirare e generare un reale desiderio di viaggiare. Ad onta di qualunque situazione politica possa esistere.

massimo terracina

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