Maison Arabe
Koutoubia Photocourtesy Visit Morocco

La Maison Arabe: il lusso discreto del Marocco, nel cuore di Marrakech

Il fascino nascosto del Marocco spesso risiede nei Riad, le antiche case con patio e tante stanze su più o vari livelli, che nascono attorno a splendidi giardini interni, celati da alte mura agli sguardi esterni.
Letteralmente la parola riad significa proprio giardino e queste corti, un po’ come i patii delle antiche case ispaniche, ne sono un punto forte.

Maison Arabe
Marrakech: la piazza più nota Jemaa el Fna, photocourtesy Visiti Morocco

Marrakech nota, come tutto il paese, proprio per questa tipicità che, negli ultimi anni, è stata trasformata in una “nouvelle vague” che sostituisce un po’ il concetto alberghiero classico, sebbene vi siano un paio di strutture, proprio in questa città, fra le più conosciute, lussuose, favolose al mondo.

Marrakech, la città Rossa, uno dei simboli del Marocco

A nemmeno 15 minuti dall’aeroporto, in prossimità (circa un km) dalla leggendaria piazza Jemaa el Fna , in un vicoletto laterale, sorge un gioiello di ospitalità diffusa: La Maison Arabe, un particolare boutique hotel, dall’interessante storia, proprio nel cuore della Medina di Marrakech, ricavato dall’unione di più riad, dove la tradizione marocchina e il comfort internazionale si fondono per offrire un’esperienza unica di lusso discreto, gastronomia, benessere, attenzione all’ospite e autenticità.

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Suite de la Maison Arabe

Maison Arabe: dagli anni ’30 ristorante a Marrakech

La storia di questa “casa” risale agli anni ’30 quando due intraprendenti donne Hélène Sebillon-Larochette e sua figlia Suzy, si trasferirono nella città Rossa. In seguito, nel 1946 il pacha Thami El Glaoui, non solo garantì loro di aprire il primo ristorante di tradizione marocchina nella medina, aperto agli stranieri, a pochi passi dalla moschea Bab Doukkala, ma le fece istruire dai suoi cucinieri sulle ricette marocchine più prelibate.
Fu chiamato La Maison Arabe proprio per sottolineare il “saveur française” in terra africana.

Questa novità fece presto a farsi conoscere, attirando l’attenzione di molte personalità illustri dell’epoca, tra cui addirittura Winston Churchill, la cui presenza aleggia ancora nelle stanze dell’attuale hotel grazie ad un grande dipinto che lo ritrae nella sua sala preferita, dove era solito rilassarsi accompagnato dal suo immancabile sigaro annaffiato da puro blended Scotch whisky invecchiato almeno 12 anni o brandy.

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Corridoi e colonnati all’interno del RIad Maison Arabe

Ed ancora Ernest Hemingway e il generale de Gaulle, la regina Ingrid di Danimarca,
Rita Hayworth e Jaqueline Bouvier Kennedy Onassis onorarono le due signore della loro presenza, facendo guadagnare alla Maison una fama internazionale della quale è tutt’ora permeata,
Nel corso del tempo, il ristorante ha virato verso un concetto di elegante boutique-hotel, mantenendo intatta la sua reputazione, soprattutto gastronomica.

Si deve giungere al 1994, dopo un lungo periodo di chiusura succeduto alla morte della Sebillon-Larochette quando un nobile italiano, il principe Fabrizio Ruspoli, grande amante del Marocco, l’acquistò e trasformò, nel 1996, in un boutique-hotel, il primo del suo genere nella Medina, con una visione d’accoglienza, certamente lungimirante.

Maison Arabe
La piscina e il ristorante de la Maison Arabe

Dopo una prima ristrutturazione datata 1998, con maioliche, dipinti e zellij in puro stile marocchino che comprendevano anche i giardini, il patio e la piscina, attorno alla quale si sviluppano le attività ristorative, la Maison iniziò la nuova vita, affermandosi come uno dei più prestigiosi riad della città.

Nel 2019 un nuovo cambio di proprietà questa volta con l’acquisizione da parte dell’importante gruppo nel settore internazionale del lusso, Cenizaro Hotels & Resorts, che ha ulteriormente implementato la struttura “diffusa” donandole nuovamente il fascino dei grandi hotel di epoca coloniale, nei quali il tempo si ferma o retrocede ad un momento ormai perduto nelle pieghe della Storia.

Maison Arabe
Il suggestivo patio del Riad Elegancia

L’attenzione con cui è stato curato il restiling negli interventi ha mantenuto questo impalpabile fascino avvolgente, arricchendolo di elementi di comfort moderni, di classe e ricercatezza.

Peraltro, oggi, il riad è diviso in due parti, con una sezione staccata, il Riad Elegancia con 11 bellissime stanze a 20 metri dal corpo centrale della Maison Arabe, che consta di 45 camere, dove si concentrano i servizi comuni.

Tutto ciò, nel cuore pulsante della storica Medina di Marrakech
La Maison Arabe offre un impareggiabile rifugio a coloro che desiderano sia il lusso discreto, che la tradizione e l’intimità.
Soggiornarvi è essere catapultati nella più vera essenza marocchina, dove ogni angolo ha una storia da raccontare permeata di eleganzacultura romantica.

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I colori di Jemaa el Fnaa

La Maison Arabe ogni camera diversa

Prerogative imprescindibili de La Maison Arabe sono eleganza e servizio impeccabile.
45 camere e suite, ognuna con un tocco di unicità, contribuiscono a formare un angolo di lusso nel cuore della Medina affacciati, entrambi i portoni antichi e tradizionali su uno stretto vicolo.

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Spa, photocourtesy Cenizaro hotels

Una volta entrati nel corpo principale un labirinto di livelli e ambienti su vari piani, portano alle camere, o alle varie sale, come nell’altra sezione, più lineare, tutto si attorciglia attorno al patio su cui si affacciano le camere, perfetto connubio di design moresco e comfort occidentale.

Bagni spaziosi, arredamenti ricercati che valorizzano l’artigianato locale, spesso salottino e guardaroba a parte, caratterizzano il layout dell’accoglienza.

Maison Arabe

La Maison Arabe è anche il luogo ideale per chi desidera rilassarsi dopo una giornata di esplorazione tra i souk vivaci e i monumenti storici di Marrakech al bar dove Amil allieta i presenti facendo volare le sue mani su un vecchio piano dal suono avvolgente, o nella spa sotterranea, suggestiva e sapientemente orchestrata da abili terapiste.

L’hotel è circondato da giardini inaccessibili, oasi di tranquillità, lontano dalla confusione delle strade, anche quelle strette della medina.
E per chi desidera un’esperienza isolata, ecco il  Country Club, a pochi minuti di navetta, nel distretto de La Palmeraie, dove è possibile immergersi nella calma e bellezza di un parco mediterraneo profumato d’agrumi per vivere l’esperienza dei giardini del riad, accessibili solo agli ospiti de La Maison Arabe, per rilassarsi al bordo della grande piscina.

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La cucina de La Maison Arabe

Il peso della gastronomia, ereditato dalla prima originale essenza di ristorante, è un viaggio nei sapori autentici del Marocco. Tre sono i luoghi dove assaporare l’alta classe gastronomica: il Ristorante Marocchino, il Ristorante Les Trois Saveurs e il lussuoso Rooftop.
E non ultimo per un aperitivo o un dopocena, l’elegante piano-bar jazz, dove l’atmosfera d’altri tempi ricreata dal pianoforte di Adil.

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All’interno del Ristorante Marocchino, gli ospiti possono gustare piatti tradizionali, come il tagine e la pastilla, preparati con ingredienti freschi e locali, mentre la proposta de Les Trois Saveurs, invece, propone un menù internazionale à la carte, con cucina francese, locale, asiatica fulcro del riad, utilizzato anche per la colazione attorno alla piscina interna, per lunch e per cena, allietata da musica per strumenti a corda arabo andalusa. Davvero suggestivo a lume di candela.
Il Rooftop offre una cucina innovativa, che unisce la tradizione marocchina ai sapori internazionali, nella suggestiva cornice della terrazza con vista sulla Medina.

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Quad nel deserto di Agafy phcourtesy Yes We Camp

Le esperienze di contorno: quad nel deserto, passeggiate nella città, cooking class  per imparare l’arte della cucina tradizionale marocchina, giardini e musei

Paese che vai cucina che trovi: per chi desidera vivere un’esperienza immersiva nelle tecniche e ricette tradizionali, La Maison Arabe propone workshop di cucina marocchina, dove imparare i segreti della gastronomia locale sotto la guida di un’esperta cuoca berbera.
I corsi, che spaziano da esperienze di breve durata a programmi più intensivi, con classi private da 6 persone a 26 (con monitor privato ogni postazione)sia nella sede “diffusa” del centro che nell’area attrezzata ai giardini segreti.

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Per i più avventurosi immancabile la cammellata al “Yes we Camp” a un’ora di auto verso l’Atlante che domina il deserto di Agafay attorno a Marrakech, o con il quad per poi ritemprarsi con un tuffo in piscina e un pranzo al fresco delle tende climatizzate, guardando l’immensità davanti a noi.

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I giardini Majorelle

Da non perdere la visita ai giardini Majorelle, un concentrato botanico voluto dal pittore francese che ha dato il nome al complesso, creati nel 1931e magnificato dall’affezione negli anni ’60 di Yves Saint Laurent e Pierre Bergè.


Proprio a YSL è dedicato l’attiguo museo che va visitato, parte del complesso, assieme a quello delle arti Berbere.

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Jardin Majorelle la villa al centro dell’orto botanico

La spa de La Maison Arabe

E dopo il deserto, il corso di cucina, la passeggiate a Jemaa el Fna, la Maison Arabe propone la sua celeberrima spa, per completare con un hamam l’esperienza locale di benessere e riprendere le forze, rinnovati nel corpo e nell’anima.

Uno scrub nel bagno a vapore, sapientemente eseguito, arricchito dall’applicazione di fanghi, fa da prologo ad un massaggio che ti rimette al mondo, ma con tantissime cellule morte in meno. Gli ospiti possono godere di trattamenti esclusivi come il La Maison Arabe Signature Hammam, un trattamento lussuoso che include scrub corpo, maschere e massaggi rilassanti, utilizzando i pregiati prodotti naturali del Marocco, come l’olio di argan e il miele, e le tecniche tradizionali.

Maison Arabe
Spa, photocourtesy Cenizaro hotels

Oggi il turismo richiede esperienze, che altro non sono se un modo diverso per compenetrarsi con il luogo e la situazione dove ci si trova.
La Maison Arabe incarna tutto ciò dal primo momento: la suggestione del luogo, il perenne sorriso ospitale, assolutamente vero di coloro che vi lavorano e vi chiamano per nome, attenti e premurosi, dai più giovani ai veterani, tutti li per farvi amare non solo la Maison, ma soprattutto il Marocco, come recita il payoff “Regno di Luce”.

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Soggiorno minimo di 3 notti 
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5.

massimo terracina

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