Stregoneria torino

Torino: la capitale della magia e stregoneria in Italia

La stregoneria: un fenomeno che ha percorso la storia dell’Umanità.
A Torino, questo aspetto a volte inquietante, a volte utile alla speranza e alla vita pratica di tutti i giorni nei tempi passati, ha dato origine, grazie a due appassionati, al Museo della Stregoneria Contemporanea che si presenta come una delle realtà più singolari e affascinanti nell’ambito museale italiano dedicato all’esoterismo.

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Daniela Surleti e Norak Odal

La stessa sede, suggestiva e interessante, in via Giovanni Somis 4, è a pochi passi dalla statua del Genio Alato in piazza Statuto, tradizionalmente considerato il punto più esoterico della città, il museo occupa un edificio che cela al suo interno una collezione ricca di reperti molto interessanti.

Il progetto guidato da Norak Odal, *runologo e Daniela Surleti, curatrice e coordinatrice del centro studi collegato parte da lontano.
«Ho sempre avuto questa passione – spiega Odal – Ho intrapreso un percorso di ricerca spirituale e runica già a partire dal 1999, collezionando manufatti, strumenti rituali ed esoterici, che spaziano dallo sciamanesimo nordico alla tradizione magica mediterranea.

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Gli interni del museo

Con Daniela, docente di arti divinatorie e cristallologia esoterica, abbiamo voluto portare l’attenzione sulla pratica, oltre che sulla storia e simbologia, della magia rituale. Il nostro merito è quello di avere raccolto e ordinato i reperti e forse di definire un modello di museo che non è solo esposizione statica, ma uno spazio dedicato alla ricerca, formazione e consultazione».

Gli spazi e la collezione del Museo della Stregoneria Contempoaranea

«Il museo si articola su più livelli – racconta Daniela – Ai piani superiori si trovano una biblioteca esoterica e una sala conferenze/corsi, dove svolgiamo incontri su tematiche magiche, divinatorie, runologiche. Una bottega esoterica prelude alla parte più suggestiva: la “casa della Strega”, ricostruzione scenografica dotata di ambienti dedicati all’erboristeria rituale, altari, specchi magici, banchi di lavoro che donano un carattere immersivo e stupefacente con gli oltre mille reperti, una delle più complete collezioni d’Italia in materia.

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Pazuzu

Tra essi spiccano oggetti autentici, reperti che spaziano dal XVIII al XX secolo, ma anche oggetti extra‑europei, come un amuleto mesopotamico raffigurante il demone Pazuzu risalente al 2000‑2500 a.C. di piccolissime dimensioni, scolpito su un osso umano.

La visita è didascalica, si, ma anche formazione su un argomento spesso mistificato.
Viene proposto un laboratorio dove i bambini creano una pozione magica scegliendo ingredienti, erbe e scrivendo la formula segreta, si affronta il tema “Esoterismo e magia: prospettive contemporanee tra spiritualità e criminologia”, con lo scopo di evidenziare il confine tra pratiche rituali lecite e derive patologiche o manipolative. E anche tanti seminari, di runologia, workshop di cristallologia, studi sul simbolismo esoterico e l’organizzazione del Circolo delle Streghe, che funge da centro studi permanente con pubbliche attività, conferenze e momenti partecipativi.

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Peculiarità e valenza culturale del Museo della Stregoneria Contempoaranea

L’ approccio insolito e non banale del Museo della Stregoneria ne è la caratteristica: non si limita a esporre oggetti, ma offre ai visitatori un vero e proprio viaggio nella simbologia, nella tradizione magica popolare, nella divinazione, nell’erboristeria magica.
L’atmosfera è pensata per essere “esperienziale”: la visita alla casa della strega, con i suoi specchi neri, il tavolino dei tarocchi, la radice di mandragora, vi porterà in un mondo avvolgente e magico.

«Il nostro fine è non solo curare la divulgazione, ma anche abbattere stereotipi e offrire una lettura seria delle arti magiche. In questo luogo vogliamo condividere una conoscenza basata su verità, abbattere gli stereotipi e le dicerie che viaggiano da secoli – spiega Surleti – Sul piano culturale, credo rappresentiamo una tappa importante nella mappa esoterica di Torino, città da sempre indicata come “capitale della magia” o “città esoterica” in Italia. La collocazione vicino al Genio Alato, la vicinanza a luoghi simbolici della città, la scelta di un contesto urbano ordinario che cela un mondo sotterraneo, pensiamo contribuisca ad una forte componente narrativa e simbolica».

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Amuleti

I reperti più suggestivi e significativi

Oltre 1.000 reperti autentici, compongono l’ampio campione che vi introdurrà al mondo delle streghe. Essi spaziano dalla magia popolare all’occulto rituale, con s testimonianze storiche e oggetti particolari che stimolano l’immaginario.

Qualche esempio?
Uno specchio nero di grandi dimensioni (definito “il più grande specchio nero d’Europa”), utilizzato per pratiche di comunicazione con spiriti e antenati.
Un amuleto mesopotamico raffigurante il demone Pazuzu, datato tra 2000 e 2500 a.C.  estremamente raro e di forte valore simbolico.
Oggetti della tradizione sciamanica nordica: calici, gioielli, coltelli rituali, statuette, armi e illustrazioni runiche databili tra l’VIII secolo d.C. e tempi moderni.

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Il Pentacolo, simbolo di protezione

Il ritratto della “padrona di casa”, realizzato dal pittore Carlo Piterà, che pare stia sempre osservando i visitatori con lo sguardo fisso.
Boccette di erbe, strumenti di erboristeria rituale, radice di mandragora, strumenti per magia e divinazione, tutti collocati nella “casa della strega” nei sotterranei del museo.

Il dipinto “La Mano di Gloria” di Lorenzo Alessandri, che chiude idealmente il percorso espositivo, fungendo da “epilogo simbolico” del viaggio nel museo. È la riproduzione della mano sinistra di una strega amputata dal boia.
**Grimori, tarocchi (in particolare quelli legati a Carlo Piterà) e manoscritti antichi (alcuni del XIX secolo), che compaiono nella cronologia del museo e nel racconto dell’apertura iniziale
Oggetti delle collezioni private di Lorenzo Alessandri, citati come parte del patrimonio che ha alimentato il museo nel suo primo allestimento.

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Il quadrato del Sator scolpito su un teschio di legno

Questi reperti non sono semplici oggetti curiosi: ciascuno è accompagnato da una narrazione storica, simbolica o rituale, che consente al visitatore di capire il contesto, l’origine e l’uso rituale o magico dell’ogagetto, effettuato da guide capaci e appassionate.

Fra le tante attività, oltre alla semplice visita, su appuntamento e in piccoli gruppi,si possono realizzare Consultazioni individuali o sessioni rituali, in ambienti dedicati dentro il museo: stanze di consultazione, trattamenti simbolici, lettura simbolica di oggetti o energie
Visita guidata “immersiva”, un’esperienza multisensoriale e narrativa, in gruppi ristretti (fino a 10 persone), della durata di circa 40–45 minuti, disponibile in italiano e inglese.
Il Circolo delle Streghe: un centro studi permanente collegato al museo che promuove seminari, incontri con autori, conferenze e attività di ricerca nel mondo dell’esoterismo.

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I Tarocchi di Carlo Piterà

*Runologia: lo studio delle rune, i caratteri degli antichi alfabeti germanici, e dei testi scritti con essi. Si occupa di analizzare le iscrizioni runiche sotto aspetti linguistici, storici, culturali e archeologici.

** Grimori: libri di magia che contengono istruzioni per pratiche magiche, incantesimi, invocazioni di spiriti, creazione di talismani e rituali esoterici. Spesso scritti in epoche medievali o rinascimentali, uniscono elementi di alchimia, astrologia, religione e occultismo.

Una finestra su un mondo che vale la pena di esplorare per capire cosa siano state le “streghe” nei secoli.

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