Vò
Photocourtesy Vigana Roda

A Vo’, il vino, si celebra anche con le sfilate allegoriche

Un territorio lo conosci anche esplorandone le peculiarità.
A Vo’, paese dedicato al vino alle pendici dei colli euganei in provincia di Padova, incastonato fra pendii coltivati a vite, dove un fantastico microclima permette alle vigne di prosperare e alle piccole aziende vinicole di produrre un eccellente “nettare” si celebra il vino con la tradizionale “Festa dell’Uva” che ogni anno, da 75 anni, con esclusione il periodo pandemico, la terza domenica di settembre. Segnatevi la data.

Cantine aperte, ghiotte degustazioni, fiumi di vino dai rossi ai bianchi ai moscati, ristorazione di livello e una giornata splendente che non pareva nemmeno di essere alla vigilia del cambio di stagione, hanno deliziato una messe di persone accorse a festeggiare il Vino e ad assistere alla sfilata dei carri allegorici a rigoroso tema “vino”, prezioso nettare che anima tutta l’area con prodotti eccellenti.

«Ci piace privilegiare il territorio per far conoscere aree della nostra regione – spiega l’Assessore alla Cultura e Turismo Simonetta Tognetti – e del nostro comune, per creare un turismo di qualità che apprezzi storia, cultura, tradizione, buon cibo e soprattutto quel buon vino che ci ha dato tanto».

Quale  miglior occasione di una festa che rallegra a settembre inoltrato, alla vigilia dell’autunno un paese così accogliente e vispo?

Così il territorio, ormai completamente votato, sui dolci declivi dei Colli Euganei, alla viticoltura, ha mostrato alcuni dei tanti, reconditi gioielli che indossa: le cantine.
Non si può arrivare qui senza visitarne alcune, magari proprio nei giorni della Festa dell’Uva (però si dovrà aspettare la prossima edizione la terza settimana di settembre 2026…) ma se ci passate prima non preoccupatevi, vi accoglieranno a “cantine aperte”.

Vò
Festa dell’Uva, i protagonisti

Le cantine sono una grande risorsa, consorziate o meno.
Le visite che ci sono piaciute in queste “experience” immersi nella produzione vitivinicola hanno dato peso alla visita, che suggeriamo iniziare con l’arrivo a Vò da Padova per una strada deliziosa tutta saliscendi alberati che piace a ciclisti e motociclisti, oltre che agli automobilisti.

E allora vediamole, le cantine dell’area di Vo’, o, almeno, alcune di esse

Cò
Photocourtesy Cà del Colle

Cà del colle
Giace in un anfiteatro naturale ed è nata come naturale proseguo ed ampliamento dell’azienda Facchin. Si trova su 15 ettari di vigneto coltivato con metodo biologico.
Con l’installazione nella nuova realtà di impianti di imbottigliamento ed etichettatura si ha il controllo totale della filiera produttiva vinicola; si vuole dunque puntare ad un maggiore dinamismo, velocizzando l’intero processo e migliorando sempre più la qualità del prodotto offerto al consumatore.

Il prezioso nettare, prodotto dei Colli Euganei viene esportato anche all’estero, in particolar modo negli Stati Uniti ed in Norvegia ed ha vinto numerosi premi, uno tra tutti il prestigioso Oscar al concorso enologico Douja d’Or di Asti, ottenuto dal Cabernet Riserva 1999.

Vò
A cena fra i filari photocourtesy Vigna Vecchia

Vigna Vecchia
L’azienda familiare tramanda da generazioni l’arte vitivinicola che oggi espleta su circa 12 ettari di splendidi vigneti, tutti attorno alla sede aziendale e cantina di vinificazione, tutti nel comprensorio dei Colli Euganei, un gruppo di rilievi di origine vulcanica dalle forme uniche dal 1989 primo Parco Regionale del Veneto.

Le caratteristiche insite nel terreno di origine vulcanica e le condizioni microclimatiche favorevoli, permettono di ottenere dei vini con un patrimonio organolettico unico e riconoscibile.

Nei progetti d’impianto dei vigneti sono state scelte le varietà più idonee alle caratteristiche del suolo e quelle più identificative, tenendo sempre in considerazione la vocazionalità dell’area.

Vò
I vigneti di San Nazario Photocourtesy Azienda San Nazario

San Nazario

La Cantina San Nazario nasce dalla passione di vignaioli che si sono dedicati all’agricoltura con un unico obiettivo, quello di produrre vini personali, unici ed irripetibili.
Tutti i vini hanno come filo conduttore la sostenibilità per l’uomo e per l’ambiente.e per questo l’azienda ha scelto un percorso di coltivazione della vite biologica e biodinamica.

Dal lontano 1970 ad oggi, l’Azienda Agricola San Nazario è diventata, perseguendo costantemente una politica orientata alla qualità, una realtà importante nel territorio, ha conquistato quote di mercato e si è aggiudicata prestigiosi riconoscimenti a livello nazionale.

Vò
Photocourtesy Vigana Ròda

Vigna Ròda
A Cortelà, la più piccola delle frazioni del comune, la famiglia Strazzacappa conduce la propria azienda con il concetto di preservare la storia e il retaggio delle terre e dei suoi frutti.
Qui il sole tramonta e regala uno spettacolo così potente da costringere ad ammirarlo: ogni stagione i colori e i profumi sono diversi in questo borgo antico che risale a prima degli anni mille e di cui ancora non è chiaro se il suo nome derivi da “Cultellatus”, un tempo attrezzo per appianare il terreno, o da “Curtis-lata”, cioè Corte grande.

I meravigliosi Colli Euganei, sono tutte aree che vanno preservate e protette e per la famiglia questo è importante, concetto trasmesso ai vini che devono far percepire l’essenza del e della filosofia aziendale che ben si identifica in questo motto in rima: “Se al futuro vuoi mirare, tradizione, innovazione e sostenibilità d’accordo devono andare”.

Vigna Ròda ha avviato l’iter per la certificazione Equalitas, il cui primo obbiettivo è la condivisione a livello italiano di un approccio unico alla sostenibilità del settore vitivinicolo basato su tre pilastri fondamentali: sociale, ambientale ed economico, quindi con la diffusione di un marchio collettivo di garanzia per il consumatore.

Non resta che un bel giro da queste parti per capire quanto Vò sia incentrata sulla cultura del vino e delle produzioni artigianali che tanto lustro e prestigio danno alla viticoltura italiana tutta.

Vò
Il carro vincitore @Federica Pagliarone

La sfilata dei carri allegorici, tutti rigorosamente a tema “vino” che richiedono un impegno enorme e oltre 400 ore di lavoro da parte dei gruppi carristi, hanno visto competere  5 gruppi di carristi, Il Filo che ci Unisce, I Ragazzi della Porta Accanto, I Soliti Ignoti, I Vincanto ed I Perbacco cui è andata la vittoria finale.
Un lavoro fatto di passione, grande partecipazione e spirito creativo che mette sui carri fino a 125 M2 di pannelli ricoperti con chicchi di vera uva!

Allora tutti a brindare a Vo’ il prossimo settembre dal18 al 20 per la 75a edizione della Festa dell’Uva.
Salute.

massimo terracina

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