Bologna la Dotta, ma anche la Grassa.
Si perché in questo angolo di Emilia la cucina è una cosa sacra, tanto che proprio qui nel cuore pulsante di Bologna, all’ombra delle Due Torri (degli Asinelli e Garisenda), una famiglia di origini calabro pugliesi, i fratelli Iside, Francesco e Luigi Morabito, stanno portando avanti, da circa un decennio, un ambizioso progetto legato alla ristorazione tradizionale e innovativa, ma di livello, con tre realtà ben delineate.
«Il nostro desiderio era creare luoghi che parlassero al cuore e alla pancia, dove l’accoglienza, la qualità e l’eleganza si fondessero in un’esperienza autentica e memorabile – narra Iside Morabito – Il progetto si è sviluppato in tre fasi: prima l’acquisizione del Bistrot Roberto, notissimo luogo di ritrovo in via degli Orefici, poi il ristorante la Corte Galluzzi, nel cuore antico della città, in una corte risalente al XIII secolo, fra Piazza Galvani e via D’Azeglio, all’ombra di una torre medievale, che propone le antiche ricette della tradizione bolognese di Pellegrino Artusi rivisitate dallo chef Parisi.
Infine Benso, il cui nome è stato mantenuto, con la volontà di rendere un omaggio al passato di questa città, che adoriamo e che ci sta offrendo moltissimo. Ci auguriamo che la mission e la filosofia del nostro progetto gastronomico incontrino il gusto di cultori della buona cucina, curiosi, appassionati, gourmand e amanti della convivialità».

Per la famiglia Morabito, la ristorazione è vita
I Morabito, comunque non sono alle prime armi, avendo guidato, seppur giovani, per diverso tempo il Relais La Sommità di Ostuni (BR) – boutique hotel 5 stelle in Puglia.
Così Iside, Luigi e Francesco hanno trasformato il sogno di un progetto gastronomico ambizioso in una realtà affermata, riconosciuta per eleganza, sostanza e autenticità.
“Benso”, infatti, era il nome di uno storico locale molto amato dai bolognesi, appartenuto anche a Roberto Brunamonti, cestista capitano della Virtus Bologna, che proponeva cucina di pesce, nel centro del ghetto ebraico di Bologna.
Dopo oltre un decennio di chiusura, le stesse mura da circa un anno sono tornate ad ospitare il rinnovato Benso.
La vulcanica esplosività di chef Corrado Parisi, talento brillante, eclettico, estroso e raffinato, porta una doppia anima: nasce come pasticcere, da qui la precisione, la cura al dettaglio, la sensibilità alle consistenze, e si evolve in una visione contemporanea della cucina mediterranea, fatta di leggerezza senza rinunce, di tecnica al servizio del sapore, di creatività mai fine a se stessa.
Le sue proposte sfuggono ai cliché: non si tratta semplicemente di “cucina salutare”, ma di un equilibrio affascinante tra natura e piacere, tra purezza del prodotto e complessità dell’idea.
La grande tradizione della città petroniana e l’estro di Corrado Parisi, dunque, si incontrano da Benso per dare vita ad una cucina solida e divertente al tempo stesso.
Qui, ogni piatto è un viaggio attraverso i profumi e i sapori del mare.
E proprio dall’incontro fra la proprietà e la operatività creativa di Parisi, nasce il progetto Chef on the road: i giovedì dello Street Food d’Autore.
Chef on the road
Dal 24 lugli, infatti, ogni giovedì da Benso prenderà il via un’esperienza gastronomica inedita: lo chef Corrado Parisi accende i riflettori sullo street food italiano, reinterpretandolo con la sua creatività raffinata e tecnica da alta cucina.
Nasce così un appuntamento imperdibile per chi ama lasciarsi sorprendere. “Chef on the road” èun viaggio tra le ricette iconiche delle città italiane – da Palermo a Bari, da Napoli a Torino, a Roma – raccontate in forma di aperitivi gourmet, sfiziosi, colorati, coinvolgenti.

Ogni settimana, lo chef proporrà piccoli capolavori da gustare con le dita: supplì reinventati, panini con lampredotto, bau al vapore con pulled pork, stecco alla Petroniana, focacce fragranti, pane panelle e cazzilli, tortellini fritti, zeppole miste…morsi di tradizione e creatività! Un’ode alla cucina popolare trasformata in esperienza contemporanea, con il tocco distintivo di Parisi: leggerezza, equilibrio, sorpresa, originalità. Un’idea che unisce convivialità e ricerca, cultura, gusto e racconto. Perché da Benso, anche l’aperitivo diventa un momento unico, da vivere e ricordare.
Tornando al “Classico” Benso offre un menù ricco di intrecci di emozioni e colpi di scena: piatti di mare eleganti e raffinati, ortaggi protagonisti in giochi di texture e temperature, carni selezionate con cura maniacale, dolci che raccontano la sua origine da maître pâtissier.
È una cucina narrativa, fluida e avvolgente quella di Parisi, dove ogni portata è un episodio di una storia che guarda al futuro, senza mai dimenticare le radici.

La location, calda e accogliente, riflette il gusto per l’armonia, l’eleganza e l’essenziale, e accoglie gli ospiti con un servizio attento, mai invasivo, curato nei dettagli. Deliziosa e molto suggestiva, la finestrella con vista sulla cucina e sulle abili preparazioni dello chef e della sua brigata, che permette di osservare il team all’opera. La carta dei vini – oltre 300 etichette – è un viaggio attraverso cantine iconiche e nuove promesse, scelte con competenza e intuito.
La cucina di Benso

Il menù è un omaggio alla ricchezza della cucina italiana, e alle materie prime di altissima qualità. Nello specifico, oltre al menù alla carta, vengono proposte tre diverse esperienze con percorsi più o meno brevi: “Piccolo Racconto” costituito da 4 portate, “Poesia” con 6 portate e “Romanzo dello chef“…la biografia dello chef in 7 portate.
Tra le proposte dello chef, conquistano i “Crudi”, tra cui Gambero rosso & avocado con latte di tigre al mango; Gran Crudo di mare con pesci, crostacei e molluschi con salse abbinate. Tra gli antipasti i cavalli di battaglia sono indubbiamente: Baccalà alla bolognese (con salsa pil pil, lemon curd salato e gel di prezzemolo); Ricciola, acqua sale e melone arrostito; Rombo in cassetta con zucchine in carpione, maionese alle erbe e salsa alla scapece; Polpo&seppia alla brace, patate dolci e salsa roja.
I dolci di Benso, capitolo a parte

Un capitolo a parte lo meritano i dolci! Infatti, poiché Parisi nasce pasticcere e panificatore, oltre all’irresistibile pane fragrante, servito insieme a burro mantecato e olio extra-vergine di oliva…anche i dessert sono una garanzia!
Consigliatissimi la Brioche siciliana con gelato alla crema e amarene, mantecato al momento; gli Agnolotti ripieni al cioccolato e amaretti in brodo di pesche e gelato al caprino; l’Arancia di Campari, semifreddo al Campari al cuore di Vermouth e angostura e crumble agli agrumi. Intriganti e golosi: Come un Pomodoro, bavarese di ricotta, amarene e pistacchio; Tiramisù e Matcha mousse di mascarpone con biscuit al tè matcha; Bomboloni e Cannoli siciliani....un tripudio di gusto intenso e appagante.
Chi è Corrado Parisi

Nato a Ispica (RG) e cresciuto in Germania nel ristorante siciliano del padre, Parisi affonda le radici in una cultura gastronomica profonda. Dopo la laurea in Scienze della Ristorazione in Belgio e gli studi in Ingegneria Alimentare, si specializza in panificazione e pasticceria, vincendo la medaglia d’oro per lo zucchero soffiato al SIGEP. Il suo percorso lo porta da Miami a Parigi, passando per Ibiza, la Spagna e Lugano, fino al ritorno nella sua terra con un proprio ristorante a Ispica, per poi approdare a Ferrara e infine a Bologna, dove oggi guida la cucina di Benso.

Corrado Parisi approda a Bologna con un’idea precisa e già matura di cucina: salutare, elegante, ricercata. Con i suoi 46 anni, ha già una visione profonda e consapevole del ruolo dello chef contemporaneo, capace di unire gusto, tradizione e benessere in piatti che sono veri racconti sensoriali. La sua filosofia si basa su una cucina tecnica ma visibilmente emozionale, nutrizionalmente bilanciata e orientata alla leggerezza, senza mai sacrificare il piacere. Protagonisti sono ingredienti vegetali, pesce selezionato e animali da cortile, con una speciale attenzione alla carne d’anatra, per l’alto valore proteico e il basso contenuto di grassi.

«Mi piace tornare con la mente agli inizi, – ci racconta Parisi – a quando nessuno mi chiamava ancora chef, ma sentivo nel mio profondo che quella era la mia strada. Una strada che passava dall’ascolto dei produttori e dalla connessione con la natura. Oggi tutto questo vive nei miei piatti…oggi finalmente sono Corrado Parisi e, con la mia cucina, posso esprimere le mie emozioni e connettermi con quelle dei miei clienti. Una grande soddisfazione per me, ma anche per la famiglia Morabito che ringrazio per aver creduto nella mia cucina istrionica, di carattere e dallo stile deciso e ben definito».
Buono street food, allora!
Photocourtesy; Benso, Nicola Boi, Federica Pagliarone
massimo terracina

